Scandal5×04 Whistle Politics

Una donna esposta al pubblico ludibrio, un Presidente sotto accusa per fatti personali e a rischio di impeachment, una First Lady con ambizioni presidenziali: le similitudini tra le vicende di Scandal e quelle del Presidente Clinton non sono mai state così evidenti come in questo episodio. Episodio che finalmente convince, che spezza la monotonia di certe dinamiche e […]

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Una donna esposta al pubblico ludibrio, un Presidente sotto accusa per fatti personali e a rischio di impeachment, una First Lady con ambizioni presidenziali: le similitudini tra le vicende di Scandal e quelle del Presidente Clinton non sono mai state così evidenti come in questo episodio. Episodio che finalmente convince, che spezza la monotonia di certe dinamiche e che, contrariamente ad ogni previsione, preme l’acceleratore sull’Olitz che ormai pensavamo accantonato, almeno in questa fase.

Exposée

La vita di una donna al microscopio. Questo Whirstle Politics ci racconta essenzialmente di una donna il cui intero vissuto viene vivisezionato e analizzato nei minimi dettagli, dall’infanzia fino all’età adulta, passando attraverso gli anni del college e quelli successivi alla laurea. Una donna le cui ambizioni vengono esasperate, alterate, una donna additata di chissà quali mire più grandi di lei, più grandi di chiunque. Un processo sommario il suo, in onda 24 ore su 24, su tutte le emittenti televisive, su Internet.

Un nuovo Davide contro Golia narrato anche tramite un montaggio efficace. Da un lato Olivia che è chiusa nel suo appartamento, al riparo da occhi indiscreti, da sola. Dall’altro un serrato susseguirsi di servizi TV, interviste che enfatizzano l’enorme portata dello scandalo che la coinvolge.

E con una Kerry Washington in gran forma, nello struggente sfogo telefonico con Fitz:

Did you know that there’s a p0rn version of us? […] And a lot of people, a lot of anonymous Internet people, cowards who won’t use their names, apparently want to have me killed. Also raped. How come whenever a woman does something that people don’t like the only way these men on the Internet know how to express themselves is by threatening rape? […] At least 1,000 threats of rape here, just on this one site, from guys who are mad that I had the audacity to be born female and black.

Con un Fitz evidentemente incapace di proteggerla, sarà Quinn a prendere in mano le redini della situazione, ingaggiando – impossibile non notare l’evidente parallelismo col pilot – Marcus Walker per salvare almeno gli affari della Olivia Pope & Associates. Marcus (già visto in The Lawn Chair e I’m Just A Bill) si cala fin oltre il richiesto nei panni del Gladiator In Suit e passa al contrattacco con i media. La crociata contro Olivia si trasforma in una questione razziale, rivolta la frittata, accusando i media di usare un linguaggio denominato in gergo “fischietto per cani”. Un linguaggio fatto di manierismi, frasi taglienti al limite dello shade, tali da risultare assolutamente innocue all’orecchio dell’ascoltatore tipo ma che fanno invece male ad un certo target.

Dog-whistle politics. Yeah, okay, but what exactly is that? It’s racism, sexism, anti-semitism, misogyny. It’s bigotry in the form of a language so coded that… Only the person it’s targeting is insulted by it, like a dog whistle. It lets them get away with it.

Dopo il toccante discorso di Viola Davis agli ultimi Emmy con una dolcissima Kerry Washington in lacrime, la questione razziale è una delle tematiche più care nel mondo Shondaland. Una questione di cui forse non abbiamo chiara la portata e che forse pensavamo addirittura marginale se non superata in taluni casi.

The Right Thing

Alla casa Bianca, il Presidente non gongola di certo. Impotente, Fitz è costretto a vedere il mondo scagliarsi contro Olivia, è costretto a chinare il capo dinanzi agli esponenti di partito per elemosinare il loro appoggio e scampare ad un possibile impeachment. Minaccia che potrebbe arrivare anche da Mellie, convocata ad un incontro bipartisan tra tutte le senatrici degli Stati Uniti in cui viene chiesta la testa di Fitz.

This isn’t about Republicans and Democrats. It’s about peckers… too many peckers. The men have their own way of doing things, so we started having ours.

Mellie subisce da troppi episodi questa dicotomia lacerante tra la donna ambiziosa che mira alla Casa Bianca e la donna ferita che, nonostante tutto, ha dei forti sentimenti per il marito e che forse in cuor suo vorrebbe ancora la sua famiglia. È toccante il momento che vede Mellie irrompere inacidita in una stanza mentre Fitz gioca a nascondino col piccolo Teddy e sciogliersi come neve al sole dinanzi ad una scena così dolce. In quel suo sguardo, alla vista della felicità di un bimbo che gioca col padre, c’è tutto l’amore di una madre nonché il senso di colpa per le infanzie negate ai loro figli in tutti questi anni.

Questo ritrovato affiatamento con Fitz le permette anche di non cedere alle pressioni di Cyrus, sempre più animoso e desideroso di vendetta, che invece la spinge ad appoggiare le senatrici. Nel farlo però Cyrus varca il limite, tirando in ballo il compianto Jerry e turbando profondamente la First Lady. Jeff Perry ci regala un vibrante monologo, che mette l’accento sulla profonda delusione di un uomo che ha dato tutto per il suo Presidente, curandolo quasi fosse un figlio:

Your child is dead! You can visit his grave, bring him flowers. You know exactly where he is and what he is. My child is breathing and talking right down the block from me at 1600 Pennsylvania Avenue, but I can’t see him. I don’t know how he is or what he needs or if he’s even okay. He’s surrounded by vultures who want to pick the flesh from his bones, but he doesn’t know it.

Ma, come ormai d’abitudine in questa quinta stagione, è negli ultimi minuti che Scandal cambia tutte le carte in tavola e varca quei confini che, davvero, pensavamo invalicabili. Dopo averlo tacciato di mancanza di spina dorsale, ecco invece che Fitz, finalmente in un impeto di carattere, decide di fare la cosa giusta, di non sottostare più a ricatti politici o tattiche sicure per la sua Presidenza. In una scena che ricorda molto il finale di Pretty Woman, il corteo presidenziale lascia la Casa Bianca e arriva sotto casa di Olivia, da cui escono insieme, mano nella mano, sotto gli occhi del mondo intero.

A questo punto le riflessioni stanno a zero perchè il cuore di tutti gli inguaribili romantici è già irrimediabilmente conquistato. L’incredulo “Don’t you dare” di Olivia con un sorriso stampato che ne tradisce la gioia è probabilmente simile alla reazione di tutti coloro che in fondo a questa storia avevano creduto sin dall’inizio.

So What Now?

È chiaro che l’hype per il prossimo episodio è già altissimo, tra la curiosità di conoscere le conseguenze del romantico gesto di Fitz e il sempre più probabile impeachment. I due amanti, a loro modo, hanno ormai dichiarato il loro amore reciproco al mondo intero con gesti estremamente plateali. Ma saranno in grado di difenderlo altrettanto platealmente dai meccanismi della politica e gli attacchi della stampa?

E non è finita. Mentre a Washington si consuma il processo mediatico a Olivia, Jake e Charlie si spostano a Parigi per scoprire chi ha messo in moto Lazarus One, la prima di una serie di operazioni volte a riportare in vita il B613. Qui facciamo la conoscenza di Elise, che, attenzione attenzione, era sposata con Jake, che appare essere anche un nome di fantasia. Finalmente una gioia per Ballard dopo un certo numero di rifiuti incassati con Liv.

Molto semplicemente dunque, un gran bell’episodio di Scandal. Finalmente.

4.5

 

Se volete rimanere aggiornati sulle novità che riguardano la seriepassate dai nostri amici di Scandal Italia!


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