Scandal4×19 I’m Just A Bill

Il ritorno di Rowan a Scandal era davvero una mera questione di tempo date le ultime dinamiche legate al B613, e difatti, alla fine di Honor Thy Father avevamo lasciato Papà Pope presentarsi, in compagnia di Russel, alla porta di Olivia. Mentre Russell giace a terra (tramortito non sappiamo come), Rowan si lancia in uno […]

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Il ritorno di Rowan a Scandal era davvero una mera questione di tempo date le ultime dinamiche legate al B613, e difatti, alla fine di Honor Thy Father avevamo lasciato Papà Pope presentarsi, in compagnia di Russel, alla porta di Olivia.

Mentre Russell giace a terra (tramortito non sappiamo come), Rowan si lancia in uno dei suoi lunghi e intensi monologhi nel solo intento di far desistere Liv e compagni in questo loro folle piano che porrebbe fine al B613. Commando offre alla figlia 48 ore affinché ripensi alle sue scelte, affinché sia sicura di quali conseguenze potrebbero dover affrontare, primo tra tutti l’annichilimento di Fitz e della sua figura politica.

La decisione da prendere non è delle più semplici, troppo alta è la posta in gioco, anche per una che in genere i problemi li risolve. Sarà proprio il “caso della settimana” ad aiutare però Olivia nel dipanare la matassa.

Il nuovo cliente di Olivia è Marcus, l’attivista conosciuto in The Lawn Chair, che rimane incastrato in un brutto affare. L’uomo vuol candidarsi come sindaco di Washington ma va anche a letto con la moglie dell’attuale sindaco della città, suo diretto avversario politico. Durante uno dei loro rendez-vous amorosi, i due amanti vengono sorpresi da rumori sospetti, che inducono Marcus a nascondersi nell’armadio, temendo possa trattarsi del marito. Protetto dalle ante dell’armadio però, Marcus si trova assistere ad una scena terribile: degli uomini si introducono in camera da letto e accoltellano la donna lasciandone il corpo martoriato sul letto. Olivia e soci prendono in mano la situazione per salvaguardare la reputazione di Marcus, che potrebbe essere accusato di omicidio e/o comunque vedere prematuramente rovinata la sua carriera politica.

Dopo essersi sbarazzati del corpo, Olivia Pope & Associates scoprono che il mandante dell’omicidio altri non è che il sindaco che, scoperta la tresca tra il suo avversario e la moglie, cerca di prendere due piccioni con una fava. Marcus si trova di fronte a due possibilità adesso: fare la cosa giusta, ovvero raccontare al mondo di quanto accaduto, vendicare la donna ma dire addio al suo futuro politico, oppure scendere a compromessi col sindaco, che in cambio del suo silenzio, lo avrebbe appoggiato durante la campagna, dopo essersi ritirato dalla vita politica.

Marcus sceglierà di fare la cosa giusta e questo ispirerà Olivia, che quindi deciderà di contraddire il padre e andare per la sua strada. Il prezzo da pagare però sarà altissimo: nella scena finale, in un modo assolutamente inaspettato, vedremo Russell (sì proprio lui), evidentemente sul libro paga del B613, avventarsi su Jake fino a ucciderlo, o per lo meno ridurlo in fin di vita!

Difficile dire se Jake ce la farà o meno, ma ancora una volta Scandal ci sorprende: nonostante Shonda ci abbia ormai abituati alle dipartite eccellenti, questo finale con Jake e Russell, è davvero un fulmine a ciel sereno di cui non si era avuto sentore per tutto l’episodio.

Parallelamente alle vicende del B613, alla Casa Bianca tutti sono impegnati a portare a casa la cosiddetta Legge Brandon, che prende il nome dal ragazzo ucciso nel già citato The Lawn Chair e che cerca di porre fine ad episodi simili. Il voto è assolutamente in equilibrio e l’ago della bilancia sembra essere quello di Susan Ross, ex senatrice della Virginia e ora Vice Presidente, che è chiamata a votare essendo il posto di senatore ancora vacante.

Quello che doveva essere un voto facile per Fitz, si trasforma in un’odissea: Susan vuole leggere tutta la legge e ha mille domande, con le quali sfinisce chiunque cerchi di farle pressione. La legge è di fatto una farsa, è una serie di risoluzioni che non cambiarebbero di fatto nulla e farebbero spendere solo soldi e tempo all’amministrazione e i cittadini. La testardaggine della donna farà cambiare idea anche a Fitz col quale, a quattro mani, cercherà di ri-scrivere la legge. Susan, ci saresti servita qui in Italia in un paio di occasioni… ma giusto UN PAIO.

Per prendere tempo e permettere a Susan e Fitz di riscrivere il tutto, Mellie annuncerà la sua candidatura come senatore dello Stato della Virginia. FINALMENTE in Politica. Non vedo l’ora.

Sono abbastanza tiepido rispetto a questo episodio: senz’altro ci sono cose buone ma la ripetitività di certi schemi (il “pippone” di Rowan ad Olivia su tutti) e in generale tutta la faccenda del B613 mi danno a noia. Anche il caso della settimana non è poi così ben costruito e salverei unicamente:

  • Il cliffhanger finale che è veramente d’impatto
  • Susan Ross in TUTTE le sue scene
  • Mellie for President of course
  • Huck e Quinn che sguazzano felici tra trapani, corpi fatti a pezzettini e prodotti per la pulizia del sangue

In attesa di conoscere la sorte di Jake, per me i porcamiseria sono quattro, anche se dovrei darne solo tre. Voglio premiare comunque gli elementi evidenziati e le doti smisurate di Joe Morton nel ruolo di Commando, seppur sprecate in uno dei soliti monologhi a cui siamo stati fin troppo abituati da che ha fatto la sua comparsa.

4

P.S. Non vorrei dire, ma secondo me Marcus potrebbe essere il prossimo Gladiator in Suit… ho un presentimento.

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