É difficile chiudere questa stagione di Game of Thrones al settimo episodio, anche se The Dragon and the Wolf è durato ben 80 minuti. Nonostante sia stato un episodio finalmente equilibrato, senza salti temporali indifendibili e senza eccessive forzature della sceneggiatura, questa puntata purtroppo si porta il peso di una stagione controversa e a tratti deludente per uno show di questa portata.
L’Arena dei Draghi è il teatro dove si svolge l’evento principe di questo episodio: dopo gli scontri sul campo di battaglia è infatti arrivato il momento di far parlare la diplomazia, e di vedere finalmente nello stesso posto le due regine di Westeros. L’ultima volta che così tanti personaggi si erano riuniti nello stesso posto non era andata benissimo (The Winds of Winter e l’estinzione di metà del cast), ma abbiamo davanti ancora una stagione e non possiamo permetterci di perdere tutti i protagonisti in un colpo solo.
Il confronto tra Cersei Lannister e Daenerys Targaryen è impietoso, ai danni di quest’ultima: anche se arrivata volando, parcheggiando Drogon neanche fosse un Porsche Cayenne, Dany viene oscurata dalla presenza regale di Cersei, del suo incedere solenne e altero, delle sue risposte nette e taglienti, da vera Queen, e quasi non si scompone nemmeno alla vista del white walker, restando solidamente assisa sulla sua poltrona come nemmeno un parlamentare saprebbe fare. La dimostrazione, dietro cui c’è ovviamente la regia di Tyrion, sembra sortire il suo effetto, almeno fino a quando Jon Snow dichiara candidamente che lui riconosce solo Daenerys come regina, mandando tutto a farsi benedire.
In tutta la sequenza dedicata all’incontro diplomatico spicca soprattutto il magistrale confronto tra Lena Headey e Peter Dinklage, i due migliori attori di Game of Thrones: le emozioni sono palpabili e ci lasciano col fiato sospeso per la sorte di Tyrion, con gli occhi della sorella che brillano vendicativi mentre accarezza la reale possibilità di tagliargli la testa. Il sospiro di sollievo di Tyrion è il nostro, ma anche quello di Cersei, che non riesce a dimostrarsi capace di uccidere un membro della sua famiglia. l’odio è tanto, ma in fondo a quel cuore c’è ancora una speranza, e Tyrion è stato in grado di aggrapparsi ad essa, riuscendo a strappare un’alleanza – poi rivelatasi fasulla.
Non sappiamo cosa si sono detti i due Lannister dalla scoperta della gravidanza, e questo getta un’ombra su Tyrion nei confronti di Daenerys, aggravata durante la loro stucchevole scena d’amore sulla nave. È una speculazione, ma il semplice fatto che la Madre dei Draghi non possa avere figli e la vista di Cersei incinta potrebbe aver fatto ribaltare le sue alleanze, a favore di una continuità genealogica per Westeros.
Jon e Daenerys durante questa settima stagione si sono conosciuti, sono stati spinti dai loro consiglieri a valutare un’unione, e si sono infine innamorati l’uno dell’altra alla velocità della luce, non senza forzature da parte della sceneggiatura, e complice il salvataggio in Beyond the Wall. Il connubio era nelle teorie dei fan da sempre, peccato per una resa così approssimativa e priva di pathos – paradossalmente, c’è stata più tensione sessuale durante l’incontro tra Yara e Daenerys nella scorsa stagione.
Il titolo dell’episodio non è tuttavia riferito solo alla nuova coppia, ma anche alla nascita di Jon: grazie alla visione di Bran pilotata da Samwell Tarly, che arriva in perfetto orario a Winterfell, vediamo l’ufficialità del matrimonio di Rhaegar e Lyanna, e veniamo a scoprire il vero nome dell’erede, Aegon Targaryen (Sesto del suo nome, se abbiamo fatto bene i conti, e con lo stesso nome di Aegon the Conqueror), legittimo erede al Trono di Spade e nipote di Daenerys – sì, c’è stata un’altra scena di incesto, sebbene meno passionale di quanto siamo abituati coi Lannister.
Dopo Tyrion, anche l’altro Lannister rischia di essere giustiziato da Cersei: Jaime infatti sta tranquillamente organizzando la spedizione delle truppe al Nord per dare supporto contro la guerra ai white walkers, ma finisce per venire a conoscenza del bluff della sorella. Dopo una stagione che l’ha visto ritornare brevemente protagonista Jaime Lannister abbandona King’s Landing, la sorella e il figlio non ancora nato, mentre la neve infine giunge persino nella capitale. Il suo personaggio ha molto potenziale ma non è mai stato sfruttato fino in fondo nelle ultime stagioni, speriamo vada meglio il prossimo anno.
La casata dei Greyjoy è di nuovo parzialmente raccontata in questo episodio, con il confronto tra Jon e Theon e la rivalsa di quest’ultimo agli occhi dei suoi uomini, che sono isolani e se non ammazzi qualcuno a sassate non ti considerano abbastanza degno. Se nella quarta stagione era stata Yara a tentare di salvare il fratello dalle grinfie di Ramsay Bolton, nella prossima toccherà a Theon ricambiare il favore. Altro personaggio della prima ora, Alfie Allen è riuscito a rendere Theon uno dei personaggi più complessi e ricchi di sfaccettature di Game of Thrones, peccato per l’esiguo spazio a lui dedicato in questa stagione, e per dei dialoghi non all’altezza del suo passato – come quello con Jon, che suona inconcludente e ridondante.
Al nord la situazione è altrettanto ricca di sorprese, con le due Stark intente a smascherare Lord Baelish, che finalmente cade in ginocchio implorando invano pietà. Le sue azioni hanno destabilizzato i rapporti del regno portandolo al caos, tutto per la propria brama di potere. Pochi personaggi sono realmente spregevoli come Littlefinger, capace di separare due sorelle in passato – Lysa e Catelyn – ordire trame per mettere una contro l’altra due importanti famiglie – gli Stark e i Lannister – e tentando di ripetere il giochetto con Sansa, che ha evidentemente imparato dal migliore. Enorme è la soddisfazione nel vederlo sgozzato da Arya, arrivando ai livelli di compiacimento paragonabili solo a Ramsay Bolton mangiato dai suoi cani, Olly impiccato e Joffrey avvelenato.
Il segmento delle sorelle Stark è quello che ci ha dato più soddisfazioni, soprattutto nel suo essere fedele alla caratterizzazione e all’incedere narrativo proprio di Game of Thrones ai bei tempi delle origini. Bran, di contro, è stato utilizzato solamente come chiave per connettere il paranormale oltre la Barriera con il resto del continente, e per “svelare” episodi del passato, oltre all’uso di droni corvi per controllare la situazione white walkers, ora oltre la barriera. Un drago non-morto in mano al Night’s King era la naturale evoluzione del cadavere di Viserion, pronto a seminare il terrore e il cui primo compito è quello di fare breccia nella Barriera a colpi di fuoco blu, per una scena spettacolare ma repentina, interamente in CGI.
Arrivare alla fine di questa stagione di Game of Thrones è stato faticoso, nonostante solo sette episodi. Sarà stato il caldo estivo, sarà stata una narrazione forzata e su certi punti indigeribile, ma abbiamo decisamente visto di meglio, soprattutto quando Benioff e Weiss avevano dei libri su cui prendere spunto. I testi di Martin hanno la caratteristica di parlare dei personaggi e delle vicende attraverso i loro occhi, mentre anno dopo anno sui nostri schermi abbiamo assistito a un incremento dello spettacolo, ricco di effetti speciali e millantati plot twist, ma dalla scrittura zoppicante e ampiamente prevedibile.
Sono stati sacrificati i punti di vista dei cosiddetti personaggi minori, ma importantissimi per l’evoluzione della narrazione: Brienne, Theon, Ser Davos, giusto per citare quelli caratterizzati meglio ma che sono stati relegati ai margini, per dare spazio alle star della serie, spesso non meritevoli di tanta attenzione. Da lodare sono invece i richiami alle vicende passate e ai personaggi delle stagioni precedenti, soprattutto quelli a Ned Stark, che dopo sei anni è ancora presente, e a Tywin Lannister, che continua ad avere una profonda influenza sui propri figli.
L’aumento di budget ha incrementato la qualità degli effetti speciali, la cura delle location, persino degli abiti di scena, a discapito di una sceneggiatura non all’altezza degli anni precedenti. Abbandoniamo Westeros per un altro anno, sperando che l’ottava e ultima stagione di Game of Thrones venga condotta meglio di quella appena volata davanti ai nostri occhi.
Voto per “The Dragon and the Wolf”: 3.5 Porcamiseria su 5
Voto per Game of Thrones: Settima Stagione: 3.5 Porcamiseria su 5
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Daenerys: "Non potrò mai avere figli"
Jon: "E chi te l'ha detto?"
Daenerys: "Una maga"#GameofThrones #IlTronodiSpade pic.twitter.com/ML7f30kFSE— Lorenzo Allamprese (@Alla794) August 28, 2017
#IlTronoDiSpade..Sansa e Arya versione "LAW and ORDER" 😲😲
— Pier77 (@ravetta_pier) August 28, 2017
triste che a Jaime sia servita una concreta minaccia di morte per darsi una svegliata, comunque meglio tardi che mai #IlTronoDiSpade #GoTS7
— kiribilla (@kiribilla) August 28, 2017
Regà ma quindi mo #Viserion sputa #Listerine?
Da drago a igienista dentale?🤔
SkyAtlanticHD #IlTronoDiSpade #GamesOfThrones by JoaoTurchi— TuttoParioli (@TuttoParioli) August 28, 2017
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