In un periodo di team-up sempre più di successo al cinema (The Avengers, Guardiani della Galassia sul fronte Marvel e gli annunciati Suicide Squad e Justice League per quanto riguarda la DC), la tv non poteva starsene a guardare e prontamente ha risposto con una chicca Netflix di nome I difensori, ma prima ancora, inaspettata come una Pasqua di domenica, arriva sulla CW DC’s Legends of Tomorrow, la serie che riunisce supereroi e supercattivi non proprio famosi della DC a cui viene affidato il compito di salvare il nostro mondo. Riusciremo a trovare abbastanza eufemismi per non ammettere quanto non avremmo scommesso su nessuno dei personaggi singolarmente? Scopritelo con noi!
The Hateful Eight
Vandal Savage, il maniaco con l’impermeabile che avevamo conosciuto nel doppio crossover di Arrow e The Flash, è – nel 2166 – il dittatore supremo della Terra che ritroviamo intento a sporcarsi direttamente le mani in quel di Londra uccidendo chi osa contestarlo, tra cui un fanciullo e sua madre. A seguito di ciò il capitano Rip Hunter, padre e consorte dei due assassinati, tradisce il volere del Consiglio dei Signori del Tempo che non vorrebbero intervenire a modificare la linea temporale e ruba una macchina del tempo su cui decide di riunire una serie di vecchie conoscenze secondarie del comparto CW. Del gruppo fanno parte Atom/Ray Palmer, una rinnovata Sara Lance nei panni di White Canary (sia mai che la confondano con quella schiappa della sorella), il nuovo duo alla base di Firestorm, cioè il professor Stein e Jefferson Jackson, i fratelli Scofield/Burrows Captain Cold/Leonard Snart e Heat Wave/Mick Rory, e il magico duo egiziano Hawkgirl/Kendra Saunders/Chay-Ara e Hawkman/Carter Hall/Khufu. La missione è impedire a Savage di conquistare il mondo e per farlo bisognerà viaggiare nel tempo per evitare che il losco figuro acquisti sempre maggiore potere. La prima vittima a rimetterci le penne in questo nuovo corso è il professor Boardman nel 1975, figlio di una precedente reincarnazione dei due eroi alati, e quindi conoscitore del legame stretto tra Vandal e l’ornitologica famiglia; a ucciderlo sono i colpi di Chronos, un sicario inviato dal Consiglio per terminare la missione di Hunter.
Legen…wait for it…dary!
La velata campagna pubblicitaria dei mesi precedenti, avvenuta in maniera non proprio discreta con l’inserimento di storyline assurde nelle serie principali di Freccia Verde e Flash, nonostante abbia bitumato gli organi vitali in diverse occasioni ha avuto d’altra parte il merito di snellire questo pilot, in cui senza dubbio sarebbe stato difficile gestire gli otto background dei protagonisti più quello di Savage e del nuovo arrivato Hunter; avendolo fatto in precedenza però è possibile lasciare più spazio all’introduzione di quest’ultimo personaggio, le cui motivazioni vengono presentate coerentemente e senza forzature temporali. Hunter ne esce con un principio di spessore caratteriale che speriamo verrà adeguatamente sviluppato nel futuro; d’altro canto però, vengono meno alcune delle caratterizzazioni di Vandal Savage, che avevamo conosciuto intento nel suo tentativo di vendetta eterna che lo rafforza continuamente e che qui ritroviamo in una sorta di ebrezza da potere assoluto il cui effetto è però quello di svuotare il personaggio del fascino del male finalizzato.
Quanto alle otto leggende, posto che autoironicamente viene più volte ribadita la loro “inutilità”, tanto da farne uno dei motori principali della decisione finale di unirsi al gruppo, c’è da dire che i tempi a loro dedicati, pur nella loro esaustività, risultano brevi nel tentativo di garantire spazio a tutti. La coralità in una serie è una scelta difficile e rischiosa, a maggior ragione quando i personaggi partono da un deficit di credibilità come nel caso dei supereroi. Il passaggio da protagonista a co-primario e spalla è un’alternativa che una serie come questa non può prendere in considerazione: anziché dunque focalizzarsi sull’equità nel breve termine dell’episodio singolo, sarebbe un’ottima scelta optare per una programmazione mirata che nel lungo lasso di una stagione renda giustizia alle esigenze di tutti i protagonisti. È chiaro che una richiesta del genere non possa essere fatta ad un pilot; la speranza è che però gli altri episodi siano strutturati in questa maniera. In ogni caso, l’intesa tra i personaggi sembra funzionare bene, anche tra quelli provenienti da serie differenti, probabilmente grazie al coerente e ben organizzato universo espanso che gli autori CW sono riusciti a creare tra le serie targate DC.
Il tema dell’autodeterminazione è il nucleo attorno a cui si muove la vicenda delle otto leggende (o presunte tali), ed è un tema particolarmente caro alle sci-fi che si occupano di viaggi del tempo, sin da Ritorno al futuro. Divincolarsi tra punti fissi nella cronologia del mondo, tra paradossi della predestinazione, tra responsabilità e libero arbitrio è un gioco a cui tutte le trame di viaggi nel tempo si prestano con risultati a volte edificanti. Legends of Tomorrow ha dalla sua numerose fonti a cui attingere e da cui trarre spunti originali, partendo ovviamente dall’omonimo fumetto. Il voto è più d’incoraggiamento che di merito, perché s’intravedono potenzialità inespresse ma valide.
Note sparse
- L’intelligenza artificiale con cui interagisce il capitano Hunter si chiama Gideon, come l’AI progettata dal futuro Barry Allen e vista nella prima stagione di The Flash. Ci sarà qualche collegamento?
- Arthur Darvill, l’interprete di Rip Hunter, non riesce proprio a stare lontano dai viaggi nel tempo! Per ben tre stagioni è stato tra i companion del Dottore in Doctor Who, serie che, tra l’altro, ha molto in comune con le premesse di questa LoT: in entrambi i casi, ad esempio, la macchina del tempo è stata rubata dal time traveller, che l’ha sottratta ai Time Lord nel caso di DW, o ai Time Master (che hanno regole molto simili ai primi) in quello di LoT. Entrambi i mezzi hanno poi un dispositivo di camuffamento (sebbene quello del TARDIS si sia guastato e sia rimasto impostato su una cabina telefonica della polizia britannica degli anni 60). Sempre a proposito di DW a proposito delle mete di un possibile viaggio nel tempo viene citata Londra in epoca vittoriana, che è meta di molti episodi della serie britannica.
- Riguardo alle possibili somiglianze di Chronos vengono citati, rispettivamente, Boba Fett e Darth Vader.
- Come durante l’evasione da Fox River in Prison Break, Dominic Purcell e Wentworth Miller si ritrovano coinvolti in un gruppo di 8.
- Laurel le prende incredibilmente anche in questa serie nonostante la sua apparizione duri quanto un vegetariano da McDonald.
Same old, same old:
"Signori del tempo" "Linea temporale" "Manipolazione temporale" #LegendsOfTomorrow o Doctor who?¿
— elis and the niners (@spookeletons) January 22, 2016
Questione di feeling:
"Io a piedi non mi muovo."
Snart, io e te siamo anime gemelle 😂😂 #LegendsOfTomorrow— jess.🦄 (@jess_garavaglia) January 22, 2016
E non dimenticare i buffi cappelli!
comunque vedo che i Signori del Tempo sono degli stronzi boriosi in qualsiasi universo narrativo #LegendsOfTomorrow #SerialUpdate
— ⚪🖤 Chiara ⚪🖤 (@Chiara_Calime) January 23, 2016
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