Impossibile recensire questa puntata di Arrow senza collegarla direttamente alla sua gemella targata DC, The Flash, che questa settimana si intrecciano a doppio nodo in un crossover che funge da trampolino di lancio per gli ultimi due eroi – più Il Cattivo – che faranno parte della squadra di DC’s Legends of Tomorrow: Hawkgirl, Hawkman e Vandal Savage.
Il finale di Legends of Today, di The Flash, si è concluso con il risveglio dei poteri di Kendra, che lanciatasi giù da un grattacielo ha scoperto di avere – letteralmente – le ali e poter svolazzare a suo piacimento.
In Legends of Yesterday, invece, scopriamo qualcosa di più del passato di Kendra/Chay-Ara – la sacerdotessa che continua a reincarnarsi vita dopo vita – e Carter, aka Khufu, il principe egiziano innamorato di lei, destinato allo stesso fato.
La mitologia egizia ha sempre esercitato un certo fascino sull’immaginario collettivo, è tuttavia un bacino piuttosto difficile a cui attingere; ammetto, non conosco la storia originale di Hawkgirl e Hawkman, ma l’aver introdotto solamente uno scorcio – con un filtro sbiadito che fa male agli occhi – del loro passato stile harmony all’ombra delle piramidi, mischiandolo con una storia già ben avviata come quella di Oliver Queen e soci, non è stata una scelta molto indovinata.
Entrambi i personaggi hanno parecchio potenziale – e Vandal Savage è un cattivo davvero intrigante, specialmente considerando l’immortalità e tutta la componente mistica che si porta dietro –, ma vengono tutti piuttosto sacrificati in soli ottanta minuti circa (contando anche la puntata di The Flash).
Spero davvero che Legends of Tomorrow, in cui lo stesso Savage è l’antagonista principale, riesca nell’intento di dare spessore a tutta la rosa di eroi che ha messo in campo, compresi Kendra e Carter; dopo averci tediato costruito un arco narrativo di tutta una prima metà stagione, è il minimo. Il trailer sembra promettente.
Ma tornando a Arrow.
Il passato dei due falchi – soprattutto quello finalmente ricordato da Kendra – è la chiave per sconfiggere Vandal Savage, che dopo la scorsa puntata ha mostrato di essere davvero indistruttibile. Facendola molto breve, la fu sacerdotessa guerriera rivive – aiutata da Cisco – il ricordo della loro prima morte e della “maledizione” che Savage scaglia sui due amanti: destinati a morire, vita dopo vita, e a donare la loro anima al sacerdote affinché lui continui a sopravvivere – per quattromila anni, a voja – e continui così a odiarli, in eterno. Il potere dei triangoli d’amore non va mai sottovalutato, se il terzo incomodo ha il potere di ucciderti 206 volte in così tanti anni.
Fatto sta che Chay-Ara, morendo, invoca il potere di Horus – che probabilmente dona loro le ali – e la Kendra del presente capisce, così, che la chiave per sconfiggere Savage si cela in quelle stesse rocce che cadevano dal cielo al tempo del Medio Regno dell’Egitto: meteoriti, volgarmente parlando.
Aiutati da questa intuizione (e da una cassetta complottista ripescata chissà dove perché dovevano dare un ruolo a Diggle, Thea e Laurel in questa puntata), Cisco e Caitlin riescono a costruire un paio di guanti che bilanciano il potere dello Scettro di Horus, visto già nello scorso episodio; grazie a ciò, ritorcono il potere distruttivo dello Scettro direttamente contro Vandal Savage, polverizzandolo come un vampiro sotto il sole di agosto.
<<REWIND.
Sì, perché tutto questo è stato possibile solo al secondo tentativo. Ovvero?
Barry Allen ha fatto esattamente ciò che gli è stato detto da Oliver, prima di morire (?): correre. E ha seguito eccome il consiglio, ha corso talmente tanto e talmente veloce che è successo lo stesso trucchetto della scorsa stagione di The Flash. È tornato indietro nel tempo.
Una seconda possibilità è preziosa, se usata correttamente, e Barry non solo “salva” il futuro – modificandolo radicalmente – ma salva momentaneamente anche una relazione, quella tra Oliver e Felicity.
Mr. Queen ha scoperto, per puro caso, che la sua ragazza di allora gli ha mentito: non ha davvero perso il bambino ma, seguendo il ricco consiglio della defunta Moira Queen, ha mentito ed è semplicemente sparita dalla loro vita, senza neanche incassare il generoso assegno con cui è stato comprato il suo silenzio.
Una rivelazione del genere scuote le fondamenta di qualsiasi uomo, figuriamoci di uno che ha passato metà della sua vita sbronzo e strafatto a picchiare paparazzi e gli ultimi cinque anni sperduto tra isole cinesi, città labirintiche e missioni per contro dell’ARGUS.
Stephen Amell, bisogna riconoscerlo, ha dimostrato stavolta di non avere solamente un bel faccino (per non parlare del resto); in questa puntata, nella litigata con Felicity pre sfasamento temporale, ha saputo mostrare davvero il volto di un uomo a pezzi, per molti motivi: perché non può dire alla donna che ama che ha un figlio, perché ha scoperto che sua madre era davvero una manipolatrice opportunista, perché diventare padre senza neanche saperlo non è mai facile.
Nella linea temporale manipolata da Barry, Felicity non scopre del bambino e Oliver si guarda bene dal dirglielo, acconsentendo alle condizioni di Samantha se vuole avere un minimo di rapporto con suo figlio: la segretezza.
Oliver Queen è stato il maestro dei segreti per due stagioni o quasi, maturando piano piano fino a costruire un rapporto di fiducia e sincerità con tutto il suo team, specialmente con Felicity.
Nessuna relazione stabile si fonda su segreti, non di questo tipo.
Sarà questa, per citare Heroes Reborn, la farfalla che Barry ha calpestato cambiando il futuro?
Per concludere, il buon vecchio Malcolm Merlyn – sempre più inquietante – colleziona le ceneri di Vandal Savage in quella che pare un’urna, affermando rivolto al mucchietto di polvere che gli deve un favore. Aiutatemi a dire che non preannuncia nulla di buono, ma immagino che lo scopriremo meglio il 21 gennaio.
Tre porcamiseria, per un episodio che doveva essere la chiusa di un crossover partito piuttosto bene – spiritoso al punto giusto – ma conclusosi in maniera abbastanza frettolosa.
Arrow può dare molto, molto di più.
Lo vedremo nel winter finale.
Twitterfreaks
AH, ci vorrebbe un Barry Allen per ogni OTP in crisi:
Hanno fatto finire gli Olicity per cinque minuti e nella mia mente c'era già il PANICO TOTALE #Arrow
— gin (@closetobrien) December 3, 2015
Ma neanche:
Laurel come sempre è utile quanto un due di bastoni quando comanda denari. #Arrow
— Roberta🐍 (@Roberta8825) December 3, 2015
Approvo! Ci mettiamo anche Loki (che è Marvel ma dettagli)?
Uno spin-off con Wells e Merlyn, qualcosa tipo la "Lega dei dark, tall, ambiguos with deep blue eyes" #drool #TheFlash #Arrow #SerialUpdate
— Giulia (@Otty82) December 2, 2015
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