Supergirl2×02 The Last Children of Krypton – 2×03 Welcome to Earth

Supergirl e Superman sono sempre più uniti e stavolta troveranno non poche difficoltà nell'affrontare la prima minaccia del progetto Cadmus: Metallo. Nuovi arrivi in città faranno sì che le lacrime per la partenza di Cat e Superman verranno asciugate molto in fretta!

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Da queste parti, lo avrete capito, non siamo proprio fan sfegatati di Supergirl. L’abbiamo più volte stroncata in pieno, ne parliamo malissssssimo, eppure sta confermando il trend positivo di fine prima stagione dimostrandosi, a conti fatti, più solida e coerente con se stessa di quanto non facciano alcune serie cugine. Leggasi The Flash. E quindi, volente o nolente, tocca tornare a parlarvi della Kryptoniana più famosa sulla Terra: Kara Zor-El.

Supergirl 2x02 The Last Children of Krypton - 2x03 Welcome to Earth recensione

The Last Children Of Krypton

Non si fa nemmeno in tempo a godere della ventata di freschezza portata da Tyler Hoechlin e il suo Superman che è già il momento dei saluti, anche se siamo abbastanza certi di un suo ritorno. Come il titolo suggerisce, l’episodio è fortemente incentrato sul rapporto tra Kara e Kal-El, che si sin da subito sono apparsi molto affiatati. L’alchimia tra i due è tangibilissima e tutte le scene d’azione in ensemble sono godibili e anche divertenti.

Da segnalare, a tal proposito, la battuta più divertente dell’episodio, che è affidata a Superman:

See, now… If the bullets don’t work, right, why the punching? I just never understood that.

Non è la prima volta che Supergirl ironizza su se stessa e sui supereroi in generale, facendo della chiave comica una delle sue armi laddove, evidentemente, non può compensare con autorevolezza o una fattura tecnica elevata.

Proprio l’affiatamento tra i due cugini Kryptoniani dà anche il la per soffermarci sul rapporto tra Alex e Kara: la prima con gli indelebili rimpianti per le rinunce fatte in nome dell’amore fraterno e la seconda pronta a trasferirsi a Metropolis a fianco del cugino per via dell’altrettanto indelebile sensazione di non essersi mai sentita veramente a casa. A far da parallelo, il rapporto un po’ più complicato tra Hank e Superman per via del Kryptonite-gate. La temibile prima minaccia proveniente dal progetto Cadmus aiuterà a risolvere le varie incomprensioni tra loro e rinsalderà il rapporto tra le sorelle Danvers. Insomma, potremmo quasi dire di aver visto momenti di buona introspezione psicologica dei personaggi cui si aggiunge, come ciliegina sulla torta, il tenero e commovente “arrivederci” tra Cat e Kara.

Supergirl 2x02 The Last Children of Krypton - 2x03 Welcome to Earth recensione

Il personaggio interpretato da Calista Flockhart ci saluta infatti con un’ultima pep talk alla sua protetta – ormai possiamo ben dirlo – e ci lascia il ricordo di una notevole performance. Pur nella semplicità dei dialoghi e della scrittura, Calista splende e ci regala una delle migliori Cat di sempre. Sarà davvero dura per Supergirl uscire bene da un’intera stagione senza il suo astro più splendente.

Parlando più specificatamente della trama orizzontale, occorre fare un distinguo tra i due assi narrativi della serie. La parte superhero gode dell’autorevolezza portata da Superman e dalla nuova minaccia connessa al progetto Cadmus che ben si riallaccia alla scorsa stagione. Certo, i combattimenti non è che abbiano fatto un salto di qualità però possiamo dire che la storia si regge bene. L’altra metà della mela è viceversa molto più debole. Archiviate – per il momento – le vicissitudini sentimentali di Kara, quelle lavorative appaiono poco realistiche e senza mordente. E come non concordare con Snapper Carr nel ritenere la ragazza inadatta al suo ruolo di reporter, cui è arrivata sotto diretta raccomandazione di Cat? La verosimiglianza di questa storyline nasce già abbastanza compromessa: Kara non aveva mai dato a vedere di possedere un così ardente sacro fuoco del giornalismo – almeno non quanto Lois e Clark, anche solo rimanendo nelle vicinanze – e appare alquanto uscita dal nulla.  Ugualmente inverosimile ci appare la sua capacità di redigere un reale articolo di cronaca con tanto di fonti, verifiche, ecc. alla prima occasione.

A dispetto di quest’ultima parte, il secondo episodio fa però un ottimo uso delle sue armi migliori, Cat e Superman, salutandoli quindi con un perfetto arrivederci. O almeno ci auguriamo sia tale.

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Welcome to Earth

Per due personaggi che vanno, due personaggi che vengono. Il terzo episodio di questa nuova stagione di Supergirl ha l’arduo compito di dover colmare il vuoto lasciato da Cat e Superman. Impresa sicuramente non facile, affidata alla freschezza delle new entry e l’effetto nostalgia di una guest star d’eccezione: Lynda Carter, l’indimenticabile Wonder Woman della serie tv degli anni ’70. L’attrice è chiamata qui ad interpretare il Presidente degli Stati Uniti – non siamo su Terra-1 ricordate? – , giunta a National City per firmare una legge che affiderà pieni diritti agli alieni che si trovino a vivere sul suolo statunitense. Toccherà a Supergirl difenderla da un misterioso alieno col potere del fuoco.

Supergirl 2x02 The Last Children of Krypton - 2x03 Welcome to Earth recensione

Welcome To Earth è un episodio completamente incentrato sulla paura del diverso e sul pregiudizio, abbracciando le diverse forme che queste possono assumere. L’alienofobia diventa quindi metafora dei mali che ancora attanagliano la nostra società, quali xenofobia e omofobia, nonché del pregiudizio in generale: quello di Kara nei confronti di Mon-El – il ragazzo giunto dallo spazio – per il solo fatto di essere proveniente da Daxam, pianeta gemello e storicamente in rotta con Krypton, e la sua non accettazione di un punto di vista differente come nel caso di Lena Luthor, che ha una posizione più moderata e guardinga sugli alieni. Anche il bar clandestino di alieni diventa metafora della ghettizzazione di certe comunità che ancora oggi si sentono più al sicuro in ambienti protetti, al riparo da facinorosi pronti alla violenza fisica e verbale. Non è certo la prima volta che una serie parla indirettamente di questi temi: l’intera saga degli X-Men è da sempre la metafora delle paure più ancestrali delle uomo dei confronti del diverso, del difficile percorso che questi è chiamato ad affrontare. Vederlo attuato in una serie come Supergirl, è però una piacevole variazione al piattume che ha caratterizzato gran parte degli episodi della scorsa stagione.

Funzionano a tal uopo i ruoli di Mon-El – interpretato da Chris Wood (ex Vampire Diaries e Containment)  – e la new entry Maggie Sawyer, agente della Sezione Scientifica della NCPD. Seppur congeniali nell’economia dell’episodio per quello che rappresentano, il primo puzza già di love interest per Kara, la seconda – primo personaggio dichiaratamente omosessuale di Supergirl – per Alex. La chimica messa in scena tra le due è troppo palese per non celare un coinvolgimento della brunetta di casa Danvers, ma nutriamo onestamente qualche riserva. Nella scorsa stagione veniva messa in scena altrettanta chimica verso Maxwell Lord – finora latitante tra l’altro – mai sfociato in un coinvolgimento di natura romantica o fisica. Ora, la bisessualità non è certo una cosa che ci sconvolge, ma contestualizzandola in Supergirl, ci appare assolutamente strumentale e di comodo. A meno che appunto, non si faccia un certo lavoro – lallero – sul personaggio di Alex per rendere più credibile questa virata. Citofonare Calliope Iphigenia Torres. Un lavoro sul personaggio che invece sarà fatto, a detta degli autori, per approndire la figura di Hank grazie all’introduzione di Miss Martian. Perchè se in Supergirl non buttano settordici personaggi e 3-4 storyline parallele non sono contenti.

Supergirl 2x02 The Last Children of Krypton - 2x03 Welcome to Earth recensione

Deboluccia è invece apparsa la presenza di Lynda Carter – nonostante l’euforia infantile di quella che dovrebbe essere la donna più forte del pianeta – fin troppo avvolta nell’aura di nostalgia grazie anche a qualche easter egg lanciato qua e là (per cui vi rimandiamo alle note in fondo) per essere concreta ed efficace al punto giusto. Anche il cliffhanger finale è poi banalissimo e prevedibilissimo. Vediamo dove porterà. Altrettanto debole infine, tutta la storyline giornalistica, orfana di Cat Grant. Kara continua nella sua improbabile carriera da reporter ma ancora più ridicolo appare Jimmy Olsen alla guida della CatCo. Un personaggio che ormai non ha più nulla da dire e privo del benché minimo mordente, sin dal primo episodio di Supergirl.

Avanti Mon-El! … Certo che un altro nome, no eh?

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Note da Nerd

  • Il jet privato cui accenna il Presidente, è un ovvio riferimento al jet invisibile di Wonder Woman.
  • La scena in cui Supergirl gira vorticosamente su stessa per spegnere le fiamme sul suo corpo è anch’esso un velato omaggio alla mitica sequenza di trasformazione di Wonder Woman.
  • La tecnologia con cui Alex camuffa il suo tesserino da DEO ricordo molto da vicino la carta psichica del Doctor Who.
  • Quando Alex accenna di aver abbandonato la sua strada da medico per unirsi al DEO a aiutare Kara, la mente va inevitabilmente a Lexie Grey. Un ennesimo easter egg? Noi crediamo di sì.
  • Snapper Carr e Maggie Sawyer sono in realtà personaggi minori provenienti dal mondo DC dei fumetti.
  • Mon-El è un personaggio minore connesso al mondo di Superboy e Superman, conosciuto anche col nome di Valor. Resta da capire come ne verrà ri-adattata la figura per Supergirl.
  • Anche Miss Martian, o M’gann M’orzz che dir si voglia, non è un personaggio creato adhoc per la serie, ma viene anch’essa dai fumetti.

 


Come al solito, spazio ad alcuni tweet!

Beh dai… un filo meno!

…Interrogativi a cui non avremo mai risposta…

…stiamo piangendo tutte le lacrime del mondo.

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