Supergirl1×18 World’s Finest

Crossover Barry Allen corre velocissimo e... si trova catapultato a National City. Qui incontra Supergirl e l'aiuta a sconfiggere un nuovo nemico e una vecchia conoscenza. Nel frattempo Jimmy Olsen è geloso...

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Il diciottesimo episodio di Supergirl è di per sé un piccolo evento: se già la CW ci ha fin troppo abituati a dei crossover tra le sue serie targate DC, stavolta alziamo nettamente il tiro perché si tratta di un raro caso di crossover tra serie che vanno in onda su emittenti concorrenti. La portata di ciò non è banale se consideriamo che il massimo raggiunto dalla Marvel sono delle cross reference e degli easter egg tra ABC, Netflix e cinema (come ad esempio in Watchdogs di Agents of S.H.I.E.L.D.), pur essendoci un disegno di fondo dettato dal Marvel Cinematic Universe e non solo da logiche puramente commerciali.

Supergirl 1x18 Worlds Finest recensione

Le dinamiche che portano i destini di Kara Danvers e Barry Allen ad incrociarsi in quel di National City sono state pensate intelligentemente e sfruttano molto bene una delle componenti introdotte in questa stagione di The Flash: il multiverse. Per motivi ancora non ben chiariti nella serie originale, Barry Allen si trova infatti catapultato in una Earth-n nel tentativo di acquisire una velocità sempre maggiore per mezzo di uno strano marchingegno collegato allo stemma della tutina scarlatta. Barry si trova quindi in un mondo in cui gli unici supereroi – apparentemente – sono alieni, in cui non esiste né la sua controparte né Green Arrow, così come qualsiasi altro eroe del mondo DC televisivo. Introducendo de facto due universi DC targati rispettivamente CW e CBS, è possibile dunque giustificare eventuali discrepanze narrative e al tempo stesso diverse liceità presenti in Supergirl rispetto al canone DC.

Nonostante l’ormai annoso problema di una trama orizzontale sempre più diluita in un mare di filler e nemici random, il crossover tra le due serie funziona molto bene per più di un motivo.

Supergirl 1x18 Worlds Finest recensione

La trama verticale è senz’altro banalotta – d’altronde le due serie non hanno mai brillato in questo senso – ma ha il merito di iniziare a tirare alcune conclusioni prima di concentrarsi, a un paio di episodi dal finale, sulla trama orizzontale che vedrà prevedibilmente la chiusura dell’arco di Non e del Myriad, presumibilmente già iniziata alla fine di questo episodio. Nell’attesa di capire come tornare nella “sua” Central City, Barry darà una mano a Supergirl alle prese con ben due villain: Silver Banshee e una rediviva Livewire, decise a vendicarsi di Kara e Cat. Silver Banshee altri non è che l’alter ego di Siobhan Smythe, che prende coscienza dei poteri derivati dalla maledizione di famiglia e che libera Livewire per portare a compimento la sua vendetta. Le due villain insieme funzionano e convincono fino a un certo punto anche perché la “trasformazione” di Siobhan appare fin troppo repentina e pretestuosa, così come l’introduzione della storia di famiglia. Irrilevanti gli approfondimenti su ciò che questo mutamento ha comportato su un personaggio introdotto già da alcuni episodi e su cui si poteva lavorare decisamente meglio.

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L’episodio gioca poi molto sulla sintonia tra Kara e Barry e l’effetto che questo ha su Jimmy Olsen, che finalmente realizza i suoi veri sentimenti nei confronti di Kara dimostrando una malcelata gelosia verso Barry. Ed è proprio l’alchimia tra Melissa Benoist e Grant Gustin uno dei grandi punti di forza dell’episodio, così come i dialoghi che giocano spesso sui toni del campanilismo mediatico e sul confronto tra i due mondi. L’ironia più tagliente è come sempre affidata ai dialoghi di Cat Grant che ironizza sulla concorrenza

Cat: All four of you standing there doing nothing, you look like the attractive yet non-threatening, racially diverse cast of a CW show. Who are you?

nonché sui grandi paradossi delle serie Kryptoniane:

Kara: Wait, you knew he was The Flash?

Cat: Oh, please. Barry shows up, The Flash shows up. His insistence on that silly name… Ker-rah, I can spot the extraordinary pretending to be a nobody in my midst just like that.

Supergirl 1x18 Worlds Finest recensione

World’s Finest, oltre a dare una decisa spinta alla componente più teen drama della serie e a chiudere l’arco multiepisodico di Siobhan, vede anche la riabilitazione di Supergirl agli occhi della comunità di National City dopo lo spiacevole incidente della krypotnite rossa, in una sequenza corale molto ben costruita e di impatto. Insomma, questo è un episodio che convince e che per una volta fa della semplicità la sua arma vincente, puntando sempre più sull’intrattenere piacevolmente lo spettatore senza pretese alcune di profondità e tentando magari di strappargli qualche risata – differentemente da The Flash, che evidentemente si dà altri traguardi pur seguendo strade molto simili a Supergirl, ma senza un’altrettanta cura dei dettagli o dei dialoghi. Sì l’ho detto, mi sto sentendo male.

Supergirl 1x18 Worlds Finest recensione

Sono quattro i porcamiseria per questo crossover. Purtroppo uno dei grossi nei resta sempre e comunque la resa davvero aberrante degli effetti speciali, specialmente per una serie che parla – in maniera leggera o meno – di poteri alieni e/o metaumani.

4

 

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