Le aspettative per questo secondo appuntamento di Shameless erano altissime già solo per il titolo che rimandava chiaramente a Tinder e più ampiamente ad una certa tendenza comportamentale molto comune ai giorni nostri, in cui ci sono moltissime possibilità di fare sesso senza per questo farsi necessariamente coinvolgere più di tanto. E il sesso è solo in apparenza il fil rouge di questo episodio – con tutto quello che questo può comportare in una serie come Shameless -, che diventa piuttosto metafora del bisogno quasi fisico dei Gallagher di lasciarsi indietro problemi e responsabilità, fottendo la vita prima che questa torni a rivalersi nuovamente su di loro.
L’emblema di questa impellente necessità è senza alcun dubbio Fiona Gallagher. Se nella première di stagione ci era sembrato che in fondo avesse accusato il colpo senza uscirne troppo turbata, già in questo episodio notiamo alcune avvisaglie di un certo cambiamento. Quella che ci viene presentata è una Fiona decisa ad andare avanti per la sua strada, a far bene il suo lavoro senza farsi influenzare dai rapporti personali, senza permettere più a nessuno di approfittarsi di lei. Al tempo stesso, cotanta baldanza e sicumera celano quella che comunemente chiameremmo fase di negazione, fingendo con se stessa e col mondo intero di aver superato tutta la questione del matrimonio e di riuscire ad ignorare bellamente Frank. Almeno fino al liberatorio momento finale in cui brandirà un martello contro la parete eretta da Frank per barricarsi in casa – lo so suona abbastanza ridicolo usandolo in modo così decontestualizzato, ma siamo in Shameless d’altronde. Così come al tempo stesso sembra apparentemente liberatorio il sesso senza complicazioni offertole da Tinder, anche se il confronto con Veronica è rivelatorio di ciò che alberga nell’animo di Fiona.
Volendo però fare una mera analisi superficiale di ciò che abbiamo visto, il connubio Gallagher-sesso non può che dar vita a sequenze spinte, ironiche, dissacranti ove chiaramente la serie è chiamata a dare il meglio di sé.
Il lato più pruriginoso è affidato alla storyline di Ian che per ripicca/voglia di sperimentare decide di andare per la prima volta con una donna dopo aver scoperto di Caleb e la sua vecchia fidanzata-trombamica. Potremmo chiaramente star qui a sentenziare su quanto la cosa sia out-of-character o su quanto fragile potesse essere il rapporto con Caleb – spoiler: sì si mollano, con buona pace degli shipper dei Gallavich chiaramente – ma la scena è oggettivamente potente e audace anche se il momento topico dell’episodio è sicuramente il momento in cui Ian si sfoga con Lip quasi andando di matto per quanto sgradevole avesse trovato fare sesso con una donna:
Ian: I think it had steam coming off of it.
Lip: Should I just get you the Drano, then?
Ian: If I knew I could gargle it, dude, without dying, I’d say yes. […] I have PTSD.
Più esilarante è invece Carl costretto ad affrontare le avversità dell’adolescenza che lo sottopone a continui durelli proprio quando il suo periodo di convalescenza dopo la circoncisione imporrebbe il contrario. È chiaro, le scene di Carl non vogliono puntare al sensazionalismo quanto all’ilarità. E le palle pelose sono la ciliegina sulla torta. Le lacrime.
Carl: I literally think about s*x 70,000 times a day.
Doctor: Have to find other things to focus on. […] Hairy balls can work.
Parliamoci chiaramente, il sesso, le immagini spinte, sono carte senz’altro vincenti in mano ai Gallagher, eppure stavolta dobbiamo senz’altro citare anche la fotografia e le scelte in termini di regia in tal senso. Non tanto per la scena dell’amplesso di Ian, realizzata con tutti i crismi e con chiare finalità di fanservicing, quanto più per le scene sul tram, assolutamente perfette nel trasmettere quella sensazione di caldo torrido e desiderio pulsante oltreché naturalmente nel darci uno spaccato della quotidianità di Chicago.
Le vicende di Carl e Ian sono poi, nella loro diversità, un’altra occasione per riproporci quella dinamica tra fratelli maschi presente nella première che avevamo particolarmente apprezzato e che continua a funzionare alla grande.
Il resto della famiglia rimane un po’ sullo sfondo, con Debbie ancora presa a rubare carrozzine e Frank che riversa tutta le sue attenzioni paterne su Liam – che stavolta parla, pensate – in numerosi momenti formativi come si può ben immaginare e occupando abusivamente il piano di sopra con tanto di mura divisorie, giusto per aumentare l’astio dei figli nei suoi confronti. E poi c’è Lip, che in questo episodio veste unicamente i panni del fratello maggiore ma che probabilmente vedremo presto ricalcare le orme del padre, a meno che la battuta di Veronica nella scena all’Alibi non sia stata scritta a caso:
Starting to remind me of him.
Ma un episodio che parla di sesso non può fare a meno del trio Kev-Veronica-Svetlana, con il primo che ha la brillante idea di metter su un giro di colf in topless dopo, diciamo, un misunderstanding. Neanche ve lo dico: Kevin nudo, tette al vento e tante risate. Nonostante questo però, in questo episodio traspare molto più l’intento di voler dare una dimensione di normalità al loro nucleo poliamoroso nei dialoghi e anche nella tenera scena in cui V e Svetlana rientrano in casa mano nella mano. Quella che sembrava – lo ammetto – un’idea bislacca, si sta invece rivelando una delle cose più forti di questa stagione.
Sono quattro e mezzo i porcamiseria che diamo a questo episodio, perché è vero, Shameless sa toccare punte di eccellenza se vuole, ma f**k, questi sono i Gallagher che ci piacciono!
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La foto dell`anno. #Shameless pic.twitter.com/r8qDPPaN1g
— Migraine. ||-// (@insilencex) October 11, 2016
Perchè noi abbiamo "Un medico in famiglia" e loro hanno #Shameless?
— Leonardo Mecca (@_Leomet) October 11, 2016
LIAM HA PARLATO.
H A P A R L A T O #Shameless— S💣 (@EMMASVOICEE) October 11, 2016
Palle pelose come nuova religione😂😂😂😂. #shameless
— Nicole. (@_Tomlinxon) October 11, 2016
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