Quasi due mesi fa Netflix rilasciava i dodici episodi di Sense8: noi nel frattempo abbiamo avuto il tempo di guardarlo, innamorarcene perdutamente, recensire con pazienza gli episodi qui su SerialFreaks, e ancora NESSUNA notizia circa un eventuale rinnovo da parte di Netflix. Aggiungete a questo anche l’hype dato dalla notizia per cui la trama e l’architettura della serie sarebbero già state pensate come da sviluppare nell’arco di cinque stagioni. Insomma, ansia a pacchi.
Ma concentriamoci sull’epilogo di questo lungometraggio durato 12 ore e chiamato Sense8. Se nei precedenti episodi ci eravamo focalizzati sui singoli personaggi e sulle loro emozioni, se eravamo stati stregati dalla potenza delle condivisioni e dall’attrazione quasi ancestrale tra i membri del cluster, sul finale i fratelli Wachowski spingono il piede sull’acceleratore, regalandoci tantissima azione e dipanando finalmente la trama orizzontale finora tessuta in maniera molto silente.
Turn the Wheel and the Future Changes
I percorsi personali degli otto sensate giungono, per forza di cose, ad un punto di svolta. Se quelli di Will, Riley e Nomi sono inscindibili con la trama orizzontale e quello di Lito può essere invece ritenuto concluso con la riconciliazione con Hernando, gli altri sensate devono invece affrontare i loro fantasmi, prendere delle decisioni difficili e talvolta rassegnarsi semplicemente alla realtà dei fatti.
Sebbene gli “aiuti” in condivisione si facciano sempre più corali, un legame molto forte sembra legare inesorabilmente Sun con Capheus e Kala con Wolfgang.
Mentre Sun deve subire passivamente il corso degli eventi e accettare il suo destino di prigionia (pur meditando vendetta verso il fratello reo di aver ucciso il padre), Capheus guarda in faccia il proprio destino affrontando e sfidando la gang Superpower, e proteggendo la piccola Amondi Kabaka.
In una FANTASTICA scena di combattimento con una furibonda Sun che giunge in suo aiuto, Capheus riesce a sfuggire all’ormai decimata gang e a chiudere definitivamente i conti dopo un frenetico inseguimento per le strade di Nairobi, affrancandosi anche dagli obblighi verso Kabaka per averlo tratto in salvo e aver protetta la sua amata bimba.
Ancora un plauso per la bravissima Bae Doona per la sua interpretazione di Sun: ha reso magnificamente la frustrazione di una figlia che non può vendicare un padre appena ritrovato che si trasforma in potenza esplosiva non appena si presenta l’occasione propizia come nel caso di Capheus.
Sun: I take everything I am feeling… everything that matters to me… I push all of it… into my fist… and I fight for it.
Un destino più o meno analogo si prospetta per Kala e Wolfgang, il cui legame però è di gran lunga più profondo. Pur consci delle differenze tra i loro mondi, entrambi cedono alla forza del loro amore e si scambiano il loro primo “bacio virtuale” prima che Wolfgang affronti il suo destino e porti a compimento la sua vendetta nei confronti della famiglia.
Anche in questo caso scena d’azione magistrale, con spari, pallottole e bombe, ma la scena più forte è senz’altro il confronto finale tra Wolfie e lo zio, in cui emergono la reale natura del ragazzo, la sua rabbia repressa, il suo triste passato di abusi da parte del padre, un padre che lo stesso ragazzo uccise successivamente. Un’incredula Kala è costretta ad accettare la triste realtà dei fatti, così come deve necessariamente fare Wolfgang: come un giocattolo rotto che non può essere aggiustato, Wolfie non è destinato alla felicità, e Kala farebbe meglio a sposare Rajan.
I Can’t Leave Her
Lo avevamo già detto: nel gioco degli archetipi, Will è il Cavaliere sul cavallo bianco e Riley la bella principessa da salvare. Più precisamente, il cavallo bianco è una fuoriserie rosso fuoco e la principessa è in uno stato di incoscienza profondo in cui rivive tragici eventi del passato. A far da cornice a tutto ciò, una meravigliosa foresta incantata chiamata Islanda: se c’è una cosa che ricorderemo molto bene di Sense8 sarà la bellezza mozzafiato di questa natura incontaminata, misteriosa, a tratti persino commovente.
Riley è di fatto il motore di tutti gli eventi che caratterizzano il finale: il suo stato di incoscienza la porta ad essere un facile bersaglio di Whispers e il cluster deve quindi mobilitarsi per la sua stessa sopravvivenza.
Grazie all’aiuto da “remoto” di Nomi e Amanita, Will parte alla volta dell’Islanda con l’obiettivo di sottrarre Riley alla struttura della BPO che la tiene in cura battendo sul filo di lana Whispers. L’impresa riesce grazie all’aiuto di tutto il cluster che mette a disposizione di Will le skill che ognuno di loro può fornire. Alcune di queste sono skill concrete e uniche, come le tecniche di hacking di Nomi, la conoscenze chimiche di Kala e i pugni di Sun; altre sono invece abilità più sottili, ma altrettanto utili, come la capacità di mentire di Lito, l’arte di arrangiarsi di Capheus e lo sprezzo del pericolo no matter what di Wolfgang.
Riley lotta invece con i drammi del passato, rivivendo il tragico di incidente in cui ha perso il marito Magnus, i momenti del travaglio immediatamente successivo allo schianto, il parto e la disperazione di trovarsi da sola con un’infante che difficilmente avrebbe superato l’attesa dei soccorsi al freddo e al gelo.
Un dramma che è costretta a rivivere di nuovo nei momenti della fuga, quando finisce insieme a Will nello stesso dannato luogo dello schianto, ma solo grazie all’amore di Will riesce a farsi forza e reagire al suo stato di impotenza. Sì perchè i ruoli si invertono, e tocca a lei adesso salvare tutti. Will infatti ha inavvertitamente guardato Whispers negli occhi, dandogli così accesso perpetuo alla sua mente e di conseguenza a tutti i suoi spostamenti. A differenza di Angelica però, Will non sceglie il suicidio come via di salvezza del proprio cluster: drogandosi appositamente fino a perdere i sensi, affida la sua vita e quella del cluster a Riley, che lo trae in salvo e insieme si imbarcano verso destinazione ignota.
E con la splendida immagine che vedete in copertina si conclude questa (speriamo prima) stagione di Sense8, con un finale che lascia sicuramente molte domande aperte ma che a suo modo potrebbe anche essere autoconclusivo. Un finale di stagione denso quindi di azione ma anche di tutti quegli elementi più eterei che ci hanno fatto amare questa serie, in primis la coralità delle condivisioni e l’empatia tra i personaggi.
I porcamiseria per i due episodi finali sono ancora una volta cinque.
I porcamiseria alla stagione sono per forza di cose cinque. Ci siamo già spesi tantissime volte in elogi sui personaggi, i luoghi meravigliosi, i viaggi tra le culture nel mondo, la colonna sonora di qualità e in generale sull’empatia e la potenza emotiva della serie e delle scene. Ci siamo già spesi sulla dolcezza di Will e Riley, sulla chimica tra Kala e Wolfie, sulla bravura dei comprimari (Amanita ed Hernando in primis), sull’uso del sesso e dell’erotismo, sull’osare laddove poche serie hanno osato senza mai scadere nel volgare. Insomma, ci siamo spesi nuovamente su tutto ciò che fa di Sense8 una delle più belle produzioni di questo 2015. E speriamo davvero di poterlo rifare.
Commentate l’episodio con noi, dite la vostra nei commenti qui sotto oppure sui social con l’hashtag #Serialfreaks!
Pochi sono i tweet focalizzati concretamente sui due episodi finali…
Si ok spararevi ma volete stare attenti ai mobili belli e agli affreschi pls #Sense8
— ㅤ ㅤ ㅤ ㅤ (@hiddlestovn) July 17, 2015
Niente, sono tutta un cuore. Dovete sopportarmi. #Sense8 pic.twitter.com/VLpKsJLCiu
— Young & Feddy (@ffedepi) July 20, 2015
…il resto, com’è d’obbligo in tempi di season finale, sono tweet di considerazioni generali sulla serie, e in questo caso di amore incondizionato!
#Sense8 realizza quello che Cloud Atlas non ha avuto il tempo di compiere: creare una sinfonia in onore dell'umanità #SerialUpdate
— Gabriele Lazzari (@ragazzoeroe) June 27, 2015
Nomi dovrebbe hackerare Netflix e regalarci la seconda stagione di #Sense8
— Driu (@Drew_Dalle) June 25, 2015
Ragazzi io voglio notizie del rinnovo di #Sense8. Cazzo me ne frega una terra2.0 se non posso avere sense8.2
— Diego 🌈 (@CeredaDiego) July 24, 2015
È di una bellezza commovente. Se avete tempo e non da perdere, guardatevela. Ho pianto, ho riso, ho goduto #Sense8 pic.twitter.com/td7aqBTbVY
— Alessandro Alicandri (@vivonelkaos) July 23, 2015
Freakin’ Music
E per il consueto appuntamento con la musica non potevamo non linkarvi la magnifica canzone finale firmata Sigur Rós.
Porcamiseria
Ti è piaciuto l'episodio?
