Questo episodio di Hannibal ci offre l’altro lato della medaglia: avevamo visto il Dottor Lecter nel season première, alle prese con una nuova vita in Italia, mentre ora tocca a Will Graham, ricominciando con lui dal tragico epilogo della seconda stagione. Riviviamo l’orrore di Will, ferito ed esanime a terra che assiste alla morte di Abigail, mentre un mare di sangue li sommerge.
Perdono e pentimento
La prima ondata di contenuti simbolici ci arriva direttamente da una Abigail rediviva, e noi non possiamo che esserne stupiti, dato che in teoria con un taglio alla carotide tendenzialmente muori.
If everything that can happen happens, then you can never really do the wrong thing.
La proiezione di Abigail nella mente di Will è ciò che la sua coscienza gli rimprovera di (non) aver fatto, ma tutto è in divenire e mutabile e nel disegno di Hannibal è previsto e certo che la cosa giusta verrà fatta: lui e Will devono ritrovarsi.
Le strade della memoria si dipanano verso la Cappella Palatina di Palermo, in un salto temporale di otto mesi dopo i quali vediamo Will (e Abigail, lo spettro nella sua memoria che fino all’ultimo crediamo essere davvero con lui) confrontarsi con un simbolico cuore spezzato.
Incalzato dalle domande dell’ispettore capo Rinaldo Pazzi (interpretato da Fortunato Cerlino, Pietro Savastano in Gomorra), Will realizza che ancora non sa da che parte schierarsi, dato che se messo di fronte ad Hannibal potrebbe consegnarlo alla polizia come lasciarlo andare. Nonostante il tormento vissuto, la mancanza del rapporto con il dottore è ancora troppo forte: stiamo assistendo (o è già terminata?) alla metamorfosi di Will, ancora a cavallo tra desiderio di catturare il serial killer e il sottile richiamo ad abbracciare la sua poetica visione del mondo.
Will deve quindi addentrarsi nella mente di Hannibal, deve trovarlo per poter dare una risposta i suoi dubbi, innanzitutto toccando il cuore spezzato al centro della cappella. Il cuore prende a battere, dapprima lentamente, poi sempre più forte, finché non cede e torna ad assumere sembianze umane, fino a raggiungere la sua forma finale, il famigerato cervo che perseguita l’immaginazione di Will. La scena è la punta di diamante dell’episodio, una delle sequenze simboliche più macabre e riuscite della serie. Fa davvero accapponare la pelle.
La Primavera
Ciò che vediamo durante il primo incontro con Pazzi è quasi come una premonizione, una visione sul futuro di ciò che Will potrebbe diventare nella sua ossessiva ricerca di Hannibal.
Fin da giovane l’ispettore si è ritrovato a rincorrere il “Mostro di Firenze”, un brutale assassino che terrorizzava le campagne toscane. In una delle scene del crimine il Mostro ricreò la Primavera di Botticelli, e Pazzi passò giorni e giorni a guardare quel quadro nella galleria degli Uffizi; insieme a lui sempre presente un giovane lituano che contemplava l’opera, cercando di trasportarla su carta. Quel giovane era Hannibal Lecter.
Nell’immagine ricreata della Primavera la dea Clori, dopo l’unione con Zefiro, si trasforma in Flora, coi rami che escono dalla sua bocca a simboleggiare l’inizio della metamorfosi. Il richiamo al rapporto tra Will Graham e Hannibal Lecter ci viene messo nuovamente davanti agli occhi, ma ancora di più viene svelato il bisogno inconscio di Hannibal di prendere per sé le persone e contagiarle, avvelenarle e trasformarle. Per la seconda volta quindi, dopo l’Uomo Vitruviano, ci troviamo di fronte ad un’opera altamente simbolica. Nella Primavera il messaggio principe è l’elevazione dell’uomo dal mero concetto di istinto, e non a caso, parlando di elevazione
God can’t save any of us because it’s inelegant. Elegance is more important than suffering. That’s his design.
Il collegamento è immediato: la mente di Will è talmente distorta dal suo rapporto con Hannibal che non si riesce a cogliere se stia parlando di Dio o del Dott. Lecter. Hannibal tuttavia non è Dio, non si divertirebbe per nulla il quel ruolo, piuttosto ama sfidarlo o tuttalpiù omaggiarlo con le sue opere di morte.
Will in definitiva, rimasto solo, sussurra il suo perdono mentre Lecter, nascosto lo ascolta. Non sappiamo ancora se questo perdono sia sincero o solo frutto di un piano dell’FBI ancora più grande.
Domande e seghe mentali
I punti interrogativi e le congetture ovviamente non mancano. Fra il risveglio di Will e la partenza verso Palermo passano ben 8 mesi, cosa è successo in quel tempo? Le minacce all’ispettore Pazzi sono attendibili o hanno solo l’intento di non far cadere un’altra vittima nelle mani di Hannibal? Ma soprattutto: che cosa è Abigail? Will ha davvero creduto che la ragazza fosse viva per così tanto tempo? In una scena vediamo un prete incrociare lo sguardo di Abigail, si tratta veramente di un caso?
La scorsa settimana si era in difetto di un voto, ma penso proprio che nemmeno ci sia bisogno di giocare il jolly: 5 Porcamiseria su 5, grazie al trip mentale di 45 minuti che questo episodio ci ha regalato, sperando che i cali vertiginosi negli ascolti di questa serie tv non ne causino una prematura cancellazione.
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Uno cerca di rimuovere ma niente, sadici.
Grazie per aver riproposto scene dello scorso season finale.
Il trauma. Di nuovo. Grazie. Sul serio. #Hannibal #SerialUpdate— νιλα 🐞 (@La_Pampe) June 13, 2015
BRIVIDONI.
https://twitter.com/Lothbrok_/status/609361775029563392
Tag #Hannigram per unirsi alle speculazioni amorose tra Will e Hannibal. E poi, niente di meglio di un cadavere/cuore gigante per farsi perdonare.
#Hannibal è in assoluto la serie tv dove i personaggi fanno le cose più stupide per amore #SerialUpdate
— Carlton dance (@GiovannaMurmure) June 12, 2015
Porcamiseria
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