Game Of ThronesSeason 2 Recap

Season Recap Nella prima stagione della saga di Game of Thrones si è visto come sono state gettate le basi per il conflitto che stravolgerà gli equilibri di Westeros. Nella seconda stagione, qui riassunta (un parolone, riassunta) per voi, si assiste alle prime aspre battute dello scontro tra re. Non a caso il volume originale da cui è […]

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Nella prima stagione della saga di Game of Thrones si è visto come sono state gettate le basi per il conflitto che stravolgerà gli equilibri di Westeros. Nella seconda stagione, qui riassunta (un parolone, riassunta) per voi, si assiste alle prime aspre battute dello scontro tra re. Non a caso il volume originale da cui è trasposta la narrazione è intitolato A Clash of Kings, con la contrapposizione di diversi e diversamente legittimi sovrani, per il dominio di Westeros.

(Per chiarezza, vista la guerra aperta in cui imperversa il continente, abbiamo deciso di fornire, se necessario, anche qualche interessante indicazione geografica aggiuntiva, da questa stagione in poi.)

Abbiamo, in ordine di latitudine:

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  • Robb Stark, autoproclamatosi King in the North,  difende l’onore di suo padre e della sua casata dai misfatti perpetrati dai Lannister. Conta di sfruttare il matrimonio combinato coi Frey come vantaggio strategico nella guerra. Occupato in guerra nelle Westerlands assieme a Catelyn Tully, passa il gravoso compito di governare Winterfell e il nord al fratellino Brandon, aiutato da Maester Luwin.
  • Balon Greyjoy, padre di Theon, domina le Iron Islands. Scottato dall’esito della passata guerra di ribellione contro gli Stark, miseramente fallita, aspetta solo l’occasione per vendicarsi.

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  • Stannis Baratheon, legittimo erede al trono per diritto di successione, è fino ad ora rimasto nell’ombra. Dopo la lettera di Eddard Stark si prepara a reclamare il trono che gli spetta: non molto amato dal popolo, perché simpatico come una ginocchiata nei testicoli, si è convertito a una nuova religione proveniente da Essos, il culto del Signore della Luce R’hllor, convinto dalla bellissima sacerdotessa Melisandre.
  • Joffrey Baratheon, erede sulla carta all’Iron Throne, è in realtà nato dal rapporto incestuoso tra Cersei e Jaime Lannister. A corte rimangono Cersei, i consiglieri Varys e Littlefinger, l’ostaggio Sansa Stark, Tyrion Lannister (nominato Hand of the King in vece di Tywin, occupato nella guerra a nord e diretto ad Harrenhal) e, segretamente, la sua amante e prostituta Shae.
  • Renly Baratheon, fuggito da King’s Landing prima che la situazione si facesse troppo pericolosa, reclama il diritto di sovranità solo perché sarebbe, a sua detta, il re più giusto per Westeros. Conta sull’appoggio di molte casate a sud di King’s Landing, grazie al matrimonio combinato che avverrà con Margaery Tyrell, figlia di una delle più grandi casate del continente.

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Parallelamente Daenerys Targaryen, non dimentichiamola mai, è al momento una morta di fame a svariate miglia di distanza, abbandonata dai dothraki e con tre draghi appena nati, pronta a costruire da zero il suo esercito e riprendersi Westeros. Prima o poi. Non c’è fretta. Faccia pure con comodo.

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Jon Snow, Samwell Tarly e alcuni loro compagni sono intanto inviati dal capo dei Night’s Watch, Maester Eamon (Targaryen!), a nord della Barriera, per indagare sulla sorte di Benjen Stark e sulle intenzioni bellicose dei selvaggi che ci vivono.

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Arya Stark, salvata da Yoren durante la decapitazione del padre, lascia sotto falso nome King’s Landing, pronta a raggiungere il suo fratellastro alla Barriera.

Ma andiamo con ordine e vediamo cosa è successo ai nostri personaggi!

OLTRE LA BARRIERA (JON)

Col proposito di indagare sulle intenzioni dei selvaggi a nord della Barriera, Jon e i compagni stazionano a Craster’s Keep. Il proprietario della baracca non è certo la più accomodante delle compagnie, visto soprattutto come tratta le sue figlie/mogli, ridotte in schiavitù a mero scopo riproduttivo. Non manca di risaltare la totale assenza di maschi, che non sfugge a Jon, il quale anzi nota che uno dei pochissimi neonati di sesso maschile viene dato in dono ai White Walkers. Il comandante Jeor è perfettamente conscio di questo abominio, ma avverte Jon che in situazioni come questa la baita di Craster è l’unico rifugio utile contro le avversità oltre la Barriera. Durante la permanenza Samwell conosce Gilly, figlia/moglie di Craster, e promette di portare in salvo lei e il suo bambino, al suo ritorno.

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I Night’s Watch proseguono la loro spedizione, fermandosi e dividendosi in due gruppi su un altopiano, il Fist of the First Men: Samwell rimarrà di pattuglia, mentre Jon e altri compagni andranno in cerca dei primi gruppi di selvaggi nelle lande ghiacciate più a nord. Qui Jon si separerà dal gruppo a causa di una di loro, Ygritte, che tenderà una trappola al resto del gruppo. Jon per non essere giustiziato sarà costretto ad uccidere il suo vecchio compagno Qhorin (che in realtà si sacrifica per salvare Jon e permettergli di infiltrarsi come spia nell’accampamento dei selvaggi), per dimostrare fedeltà al Re oltre la Barriera Mance Rayder. Nel frattempo l’altopiano viene attaccato dai White Walkers, e Samwell e i compagni sono costretti ad una precipitosa ritirata.

OLTRE IL NARROW SEA (DAENERYS)

La nostra ignifuga preferita si trova in un grosso casino: i dothraki l’hanno in sostanza abbandonata, lasciandola con pochissimi seguaci e tre draghetti da accudire. Manda tre scout in tre direzioni diverse in cerca di aiuto: l’unico di ritorno suggerisce la presenza di una grossa città a est, Qarth. Dany raggiunge la città e, grazie anche ai consigli di Jorah, riesce a ottenere permesso di visita da parte del ricco nobile Xaro Xoan Daxos.

L’ospitalità del concilio di Qarth culla Daenerys, ma le prime insidie non tardano a presentarsi: Xaro offre il suo aiuto a Dany per la campagna verso Westeros solo in cambio di un matrimonio, e lo stregone Pyat Pree la esorta insistentemente a visitare la misteriosa House of the Undying. Jorah, tanto dedito alla regina, la assiste e protegge coi suoi consigli, implacabilmente friendzonato non appena manifesta intenzioni amorose verso di lei.

Le cose precipitano quando i tre draghi scompaiono: Dany è furiosa.

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Scoperte le reali intenzioni di Pyat Pree, in combutta con Xaro, si precipita nella House of the Undying. Qui assiste ad alcune visioni, ma prosegue determinata senza cadere in tentazione, fino a riuscire a liberarsi assieme ai draghetti grazie a un ben assestato dracarys contro lo stregone. Ripreso il controllo della situazione, Dany condanna a morte Xaro chiudendolo nel deposito blindato di Qarth, saccheggia la città e parte verso ovest con la nave ricavata dalla razzia.

LE RIVERLANDS (ARYA)

Arya e Gendry fuggono da King’s Landing: lei perché… beh, perché è Arya Stark, lui perché è un figlio bastardo di Robert Baratheon, ricercato dalle guardie reali, che stanno ribaltando il regno per eliminare ogni traccia della casata che potrebbe essere usata come prova del rapporto incestuoso tra la regina e suo fratello.

Lungo la strada Arya fa la conoscenza del misterioso Jaqen H’ghar e, almeno con Gendry, la sua copertura dura quanto un gatto in tangenziale. Dura poco anche la fuga, poiché i fuggiaschi vengono immediatamente catturati dai soldati Lannister; con uno stratagemma l’identità di Gendry non viene messa a repentaglio, ma i prigionieri vengono scortati ad Harrenhal.

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I metodi utilizzati coi prigionieri vanno dalle minacce di morte alla tortura allo sbudellamento, almeno fino all’arrivo di Tywin Lannister, che decide più saggiamente di utilizzare i prigionieri come forza lavoro all’interno del castello: è l’unico ad accorgersi che Arya è una ragazza, e la ingaggia come serva personale. Jaqen appare ad Arya e si offre di uccidere tre persone per sdebitarsi del loro incontro passato: la scelta ricadrà sul torturatore The Tickler, sulla guardia Amory Lorch e, ad ultimo, invece di un omicidio un ultima richiesta di aiuto alla fuga da Harrenhal, dato che ormai Tywin è uscito dal castello per respingere l’avanzata degli Stark verso ovest. In un secondo momento il gruppo di Arya e Jaqen si incontrano nuovamente: le viene data una moneta d’argento, e qualora dovesse parlare a chiunque originario di Braavos non dovrebbe fare altro che mostrare la moneta e dire “Valar Morghulis”.

LE WESTERLANDS (CATELYN E ROBB)

Con Jaime Lannister catturato, Robb e Cat possono pensare a negoziare con l’Iron Throne. Contemporaneamente Stark figlio cede alle richieste di Theon di mandarlo nella capitale delle Iron Island, Pyke, per cercare l’aiuto della casata dei Greyjoy, e manda Cat a cercare un’alleanza con Renly.

Durante l’assenza di Cat, Robb conosce Talisa, guaritrice durante la battaglia di Oxcross, e non tarda a presentarla alla madre appena tornata dalla disastrosa trattativa, accompagnata al suo ritorno da Brienne di Tarth. La successiva comunicazione del tradimento di Theon getta scompiglio nei piani bellici degli Stark, che tuttavia non retrocedono, sotto consiglio di Roose Bolton.

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Cat, in vena di cazzate, dopo il fallimento del negoziato con i Lannister, fa un grosso casino permettendo a Jaime di uccidere Torrhen Karstark e dando origine a un pericoloso incidente diplomatico tra le due maggiori casate del nord. Non paga, libera Jaime e ordina a Brienne di accompagnarlo a King’s Landing, sperando di ottenere Sansa e Arya in riscatto.

Il figlio non è da meno, visto che alla prima occasione puccia il biscotto con Talisa e la sposa nottetempo nonostante il parere contrario di Cat, venendo peraltro meno all’accordo matrimoniale con il vecchio e suscettibile Walder Frey.

DRAGONSTONE (STANNIS)

Nella fortezza di Dragonstone, troviamo mr. simpatia Stannis Baratheon: Lord dall’aspetto severo, viene guidato dalle profezie della sacerdotessa Melisandre e dai sinceri consigli vassallo Davos Seaworth. La sacerdotessa crede fermamente che Stannis sia il prescelto che porterà la pace su Westeros, avendolo visto estrarre la spada Lightbringer, e lo esorta a non cedere all’idea di cercare alleanze con suo fratello Renly o con Robb Stark nella guerra per il trono.

Si vedrà presto come i poteri di Melisandre siano forse più di semplici trucchi da prestigiatore, in occasione della trattativa tra Stannis e Renly (accompagnato da Brienne, la sua guardia personale e Catelyn, in cerca di alleanze), sulle coste di Storm’s End: il Lord, vedendosi rifiutare, si fa subito consolare zompando con la sacerdotessa, che partorirà una pericolosa ombra nera.

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Essa striscerà nell’accampamento del fratello e ucciderà Renly con uniche testimoni Catelyn Tully e Brienne di Tarth: polverizzando il suo enorme vantaggio numerico, parte delle casate giureranno rapidamente  fedeltà a Stannis, parte stringeranno alleanza con i Lannister (una tra tutte i Tyrell), mentre Cat e Brienne saranno costrette alla fuga, accusate del delitto.

Con questo nuovo contributo al suo esercito, aggiunto agli alleati della flotta dei pirati di Salladhor Saan, Stannis si prepara al decisivo confronto per la conquista di King’s Landing, nella baia di Blackwater.

WINTERFELL E LE IRON ISLANDS (BRAN E THEON)

Winterfell ormai è semideserta, a causa della spedizione di Robb e Catelyn. Bran rimane a castello con Maester Luwin, ma alcune visioni tormentano il suo sonno: sempre più spesso si ritrova nel corpo della sua metalupa Summer, e persiste la presenza del corvo con tre occhi, sempre presente nei suoi sogni.

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Nel frattempo Theon, inviato da Robb a Pyke in cerca di alleati, sperimenta su di sé il trattamento tutt’altro che caloroso riservatogli dal padre Balon e dalla sorella Yara (che lui scambia per una cortigiana, con un approccio sessuale decisamente imbarazzante). Dopo l’iniziale reticenza, cede alla volontà del padre e tradisce gli Stark, prendendo parte alla spedizione per riprendersi il nord.

Forse con un approccio troppo arrogante, Theon sfrutta la penuria di forze militari attorno a Winterfell e decide di attaccare la città per guadagnarsi il rispetto dei suoi uomini, mentre Yara segue i suoi ordini nella conquista di Deepwood Motte.

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Intanto l’ultimo sogno di Bran si rivela essere una grossa premonizione: vede il castello di Winterfell completamente allagato, con diversi cadaveri a galleggiare sulla superficie. Il tutto non tarda ad avverarsi, con Theon Greyjoy e un manipolo di soldati che conquistano la città senza fatica e condannano a morte ogni oppositore. Ancora peggio, viene inscenato l’assassinio dei piccoli Stark, quando si tratta in realtà figli di contadini uccisi e carbonizzati in una fattoria nelle vicinanze; in realtà Bran, Rickon, Hodor, Osha e i lupi riescono a fuggire nottetempo e a nascondersi nelle catacombe di Winterfell. Una volta usciti trovano Maester Luwin morente davanti all’albero sacro della città, che chiede di essere ucciso per pietà. Osha esaudirà l’ultimo desiderio di Luwin, e tutti insieme scapperanno verso nord, fino alla Barriera, dove Bran cercherà protezione dal fratellastro Jon.

La permanenza a Winterfell di Theon sarà fin troppo breve, nemmeno il tempo di poggiare il culo sul trono: Yara si rifiuta di aiutarlo a mantenere il dominio della città, e le forze affiliate agli Stark si stringono attorno alle mura. L’insubordinazione avviene in un lampo, con un Greyjoy tramortito e consegnato tempo zero agli uomini della casata dei Bolton.

Winterfell rimane deserta, ridotta in rovina.

KING’S LANDING (TYRION, CERSEI, SANSA)

A King’s Landing torna Tyrion, proclamato ufficialmente Hand of the King, che manderà su tutte le furie la regina Cersei e il figlio Joffrey, a cui non è nemmeno concesso il divertimento di uccidere il suo cavaliere Ser Dontos (in debito con Sansa, sua salvatrice) nel giorno del suo compleanno.

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Nascosta agli occhi della regina anche Shae, la prostituta compagna di Tyrion, viene da lui portata a castello e spacciata per donna di servizio grazie a Varys.

Tyrion intanto dà un freno al massacro dei figli bastardi di Robert Baratheon e, sicuro che sua sorella Cersei abbia informatori segreti, architetta un piano ingegnoso che gli permetterà di scoprire e rinchiuderà nelle segrete l’infame Maester Pycelle, informandola nel frattempo del proposito di spedire la piccola Myrcella nel Dorne, ospite della casata dei Martell, per tenerseli buoni durante la guerra.

Apprezzabili anche i tentativi di armistizio con gli Stark: Petyr è inviato a Storm’s End in cerca di alleanze con Renly, cogliendo anche occasione per proporre uno scambio equo di ostaggi con Cat e riportandole anche la salma del defunto Eddard, in un atto caritatevole. Catelyn rifiuta lo scambio e va avanti (cit.), ma abbiamo già visto la scelleratezza dei suoi gesti futuri, ciò non ci stupisce.

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Sansa trova in Shae una spalla su cui piangere, dovendo fingere piacere a stare in compagnia dei Lannister: Joffrey tende infatti a mostrare la sua indole violenta proprio su Sansa, inerme senza possibilità di protestare, ma difesa da un generoso Tyrion. Abbiamo poi definitiva conferma che la sua vita sarà all’insegna della sfiga quando, al ritorno dal porto senza Myrcella (mandata a Dorne), rischia di essere stuprata durante una rivolta dei cittadini, ridotti alla fame dalla guerra. C’è da dire che va molto peggio all’Alto Sacerdote, travolto e ucciso e fatto a pezzi dalla folla inferocita.

Aspettate! Non è mica finita. Manca solo quella cosa che prima o poi avviene a tutte le ragazze attorno ai tredici anni: Sansa si sveglia in piena notte e avverte che il suo lenzuolo è macchiato di sangue. Terrorizzata dalle conseguenze, cerca di bruciare mezzo letto a baldacchino, ma viene portata al cospetto di Cersei, che a suo modo la consola e la tratta addirittura amorevolmente, per una volta, invitandola ad accettare il suo destino come lei stessa fece quando fu data a Robert, e ad amare in futuro sempre e solo i suoi figli, per quanto mostruoso possa essere il loro padre.

A seguito della improvvisa morte di Renly, Tyrion prepara la sua strategia per l’imminente attacco da parte di Stannis. Consulta i piromanti, che propongono l’utilizzo di una pericolosissima e altamente infiammabile sostanza, il wildfire, impossibile da spegnere anche in acqua. All’avvicinarsi delle truppe di Stannis, Joffrey viene tenuto al sicuro nella Red Keep, e un piano ingegnoso viene elaborato in difesa di King’s Landing. Tutto è pronto per la battaglia.

LA BATTAGLIA DI BLACKWATER BAY

L’episodio più bello di questa stagione è sulla battaglia di Blackwater Bay, la prima epica battaglia tra fazioni opposte per il controllo del trono.

Stannis manda la sua flotta al completo all’assalto della baia, pronto a far sbarcare i soldati sotto le mura del Mud Gate. Nel frattempo Cersei, Sansa e il piccolo Tommen sono al sicuro dalla battaglia all’interno della fortezza di Maegor. Joffrey esce brevemente sulle mura per alzare il morale ai soldati e Tyrion è pronto a mettere in atto il suo piano, utilizzando diverse casse di wildfire mandate in mezzo alle navi di Stannis su un battello.

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Il risultato è una carneficina: molte navi dei Baratheon saltano in aria e molti perdono la vita, mentre il saggio consigliere di Stannis, Davos Seaworth, viene sbalzato fuori dalla nave in mare aperto. La battaglia tuttavia non sembra volgere a favore dei Lannister, a causa anche dell’insubordinazione di Sandor Clegane, terrorizzato dalle fiamme. Tyrion decide di andare in battaglia al suo posto a condurre le truppe, rischiando le penne per un pelo: un cavaliere della guardia in combutta con Cersei cerca di ucciderlo, finendo solo per ferirlo gravemente al viso, salvato grazie all’intervento di Podrick Payne che trafigge il sicario con una lancia.

Cersei passa il tempo bevendoci su, come suo solito, e minacciando Sansa, come suo solito. Notizie di una sconfitta imminente arrivano alla regina, che decide di rifugiarsi nella sala del trono per avvelenare a morte lei stessa e il piccolo Tommen, per non consegnarsi vivi al nemico.

Sansa è finalmente speranzosa e attende l’arrivo di Stannis. E invece.

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La situazione si ribalta con l’arrivo inaspettato delle truppe di Tywin e degli alleati Tyrell, tra cui spicca la presenza di Loras, il Cavaliere dei Fiori. Le forze di Stannis vengono annichilite, e il sovrano di Dragonstone è costretto a una precipitosa ritirata. Tyrion rimane a terra svenuto, senza godersi la vittoria.

Il giorno seguente Tyrion viene a conoscenza di non essere più in possesso di alcun potere, in quanto Tywin è tornato a essere Hand of the King, e Bronn è stato dimesso dall’incarico di guardia reale.

A palazzo Joffrey premia i suoi servitori e le casate a lui fedeli: A Littlefinger viene data Harrenhal e il titolo di Lord, mentre Loras propone un gran matrimonio tra il re e Margaery, ad unire le due casate. Sansa viene immediatamente messa da parte, e Littlefinger le promette in privato che la aiuterà a fuggire, per onorare il suo amore per Catelyn.

Lo sconfitto Stannis è furibondo e ha perso fiducia nei confronti di Melisandre. Lei lo rassicura, promettendogli che ci sarà occasione per rifarsi della sconfitta, contemplando il braciere fiammeggiante nella sala del trono a Dragonstone.

Porcamiseria

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