The FlashSeason 1 so far

Season Finale E così anche Flash è arrivato alla fine della sua prima, incredibile stagione. Spero mi perdonerete per non averlo seguito settimana dopo settimana durante il rush finale, ma cercherò di rimediare ora, con un recappone supervelocissimo, in pieno stile Barry Allen. Paradossi temporali Nell’ultima puntata che avevo recensito, era successa davvero qualsiasi cosa: uno tsunami […]

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E così anche Flash è arrivato alla fine della sua prima, incredibile stagione. Spero mi perdonerete per non averlo seguito settimana dopo settimana durante il rush finale, ma cercherò di rimediare ora, con un recappone supervelocissimo, in pieno stile Barry Allen.

Paradossi temporali

Nell’ultima puntata che avevo recensito, era successa davvero qualsiasi cosa: uno tsunami su Central City, il bacio tanto prevedibile quanto mai troppo desiderato tra Barry e Iris, l’omicidio di Cisco a opera di un Harrison Wells finalmente rivelatosi come Eobard Thawne. BOOM.

Peccato che, come prevedevo, tutto sia stato azzerato nella puntata successiva.

Finalmente Flash riesce a compiere il suo primo viaggio nel tempo – è una prerogativa dei suoi fumetti – correndo talmente veloce da rompere le barriere spaziotemporali e catapultarsi direttamente a due sere prima. Barry capisce subito che qualcosa non va, e in barba a tutto ciò che letteratura e cinematografia hanno insegnato sul tema, si precipita a modificare il corso naturale degli eventi. Se da una parte questo ha un effetto positivo immediato – lo tsunami non ha luogo e sia Joe che Cisco sono salvi – questo rimescola le carte in tavola riguardo al rapporto con Iris, che viene così compromesso.

The Flash -- "Fast Enough" -- Image FLA123C_0346b -- Pictured: Tom Cavanagh as Harrison Wells -- Photo: Dean Buscher/The CW -- © 2015 The CW Network, LLC. All rights reserved.

Ed ecco che The Flash inizia così a percorrere un terreno impervio, quello dei paradossi temporali. Per quanto affascinante possa essere, questo tipo di espediente/soluzione narrativa finisce sempre (o perlomeno in campo cinematografico e seriale) per portare con sé diverse problematiche:

  • Le Regole: ci sono letteralmente decine di varianti dei paradossi temporali – il passato si può cambiare, oppure non si può ma genera realtà alternative, oppure il passato non si cambia perchè è tutto già scritto, cose da mal di testa insomma – quale dobbiamo seguire?
  • Coerenza: non è affatto semplice evitare di contraddirsi e far coincidere i diversi piani temporali che si decide di esplorare;
  • Lo Spiegone: non tutti sono avvezzi a questo tipo di tecnica, e gli spostamenti temporali possono risultare ostici per lo spettatore occasionale, a cui va regolarmente spiegato cosa succede e perchè, col rischio di diventare didascalici e noiosi;
  • Plausibilità: per quanto possa sembrare strano parlando di viaggi nel tempo, tutto deve sembrare plausibile e non usato come una specie di deus ex machina.

Ma dopo questo piccolo excursus, posso dirlo con certezza: The Flash, in questo, ha fatto centro.

Le regole vengono pian piano chiarite (siamo in una linea temporale diversa) e non ci sono errori (palesi) di coerenza o di plausibilità. Partendo da Harrison Wells aka Eobard Thawne aka l’Anti-Flash, del quale finalmente scopriamo le reali motivazioni, fino ad arrivare al season finale in cui Barry riceve un inaspettato consiglio dal sé stesso del futuro – che ha il costume classico!!! – l’intera questione dei viaggi nel tempo è ben gestita, anche se in certi passaggi un po’ ostici si è dovuto ricorrere a qualche spiegone che ha decisamente rallentato il ritmo narrativo. Ma tutto sommato l’insieme funziona, ed è estremamente godibile.

Si può invece discutere di alcune scelte narrative e di sceneggiatura legate ai viaggi nel tempo ma non in senso stretto. Ad esempio: dopo un’intera stagione passata a combattere i cattivi e a dimostrare a Central City di essere un eroe, perchè Barry rischia di far inghiottire la città da un wormhole solo per riabbracciare la madre? Non è una svolta egoistica un po’ out of character? O ancora: non si è ben capito il motivo per cui Wells abbia rapito Eddie. Sapeva – anche se l’ha negato più volte – che si trattava di un suo avo? O l’ha fatto solo perchè è cattivo cattivo?

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Pare, comunque, che il concetto dei viaggi nel tempo – e delle dimensioni alternative, whoa – verrà esplorato ulteriormente nella seconda stagione, e da appassionato del genere quale sono, non vedo l’ora. Spero solo che alla CW non vadano a incasinarsi troppo, anche perchè le implicazioni della morte di Wells sul futuro sono – almeno in linea teorica – enormi e il rischio di mandare tutto a puttane è altrettanto enorme.

Iris West-Allen

Per quanto ben fatto sia The Flash, sia tecnicamente – le scene col wormhole sono da paura così come certi scontri tra Flash e l’Anti-Flash – sia a livello di scrittura, su una cosa ha sempre e comunque fallito: le relazioni sentimentali. Anzi, no, meglio ancora: Iris.

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Iris è GIUSTAMENTE il personaggio più odiato della serie, o almeno così pare navigando un po’ in Rete, e probabilmente proprio a causa della sua caratterizzazione l’intera storyline del triangolo amoroso Barry/Iris/Eddie ne esce penalizzata. Lei è in costante premestruo e/o crisi ormonale, con sbalzi di umore e cambi di idea che farebbero impallidire Laurel Lance, ed è difficile per lo spettatore fare il tifo perchè lei e Barry si mettano insieme. Anzi: io purtroppo già conoscevo Iris dai fumetti, ma posso immaginarmi il gigantesco CHEPPALLE levatosi dai divani degli ignari spettatori quando si è deciso di mostrare il giornale del futuro e il nome stampato su di esso.

Questa interpretazione del personaggio – che non si capisce se sia voluta o meno, vista l’intensità con cui gli autori cercano di farci shippare la relazione tra lei e Barry – ci porta a fare il tifo per le coppie sbagliate: ci troviamo a parteggiare per il povero Eddie, bistrattato da tutto e da tutti/e, e a sperare che Barry alla fine scelga Caitlin, decisamente più sopportabile e più adatta a lui. Sono l’unico ad essersi preso male quando Caitlin e Ronnie si sono “sposati”?

In buona sostanza, il personaggio di Iris semplicemente non funziona, se lo scopo è farci parteggiare per una sua storia con Barry. Speriamo che il tiro venga corretto nella seconda stagione.

The Flash -- "Rogue Air" -- Image FLA122B_0161b -- Pictured (L-R): Grant Gustin as Barry Allen / The Flash, Stephen Amell as Oliver Queen / Arrow and Robbie Amell as Ronnie / Firestorm -- Photo: Diyah Pera/The CW -- © 2015 The CW Network, LLC. All rights reserved.

Crossover mania

Insomma, la prima stagione di The Flash è stata tutto sommato un successo. Ha dimostrato chiaramente come si fanno i supereroi in tv – o almeno, uno dei due modi possibili: l’altro è quello di Daredevil – e la serie gemella Arrow dovrà un po’ prenderne esempio. (Dovrebbe farlo anche Supergirl, visto il pilot, ma su questo non garantiamo.)

Ma, già che parliamo di serie gemella, tanto vale parlare dell’elefante nella stanza: i crossover. Insomma, l’abbiamo capito che le due serie scorrono parallele, che fanno parte dello stesso universo, che Starling City e Central City sono a un tiro di schioppo, specie se sei superveloce. Però, checcazzo, BASTA ricordarcelo ogni due secondi.

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Certo, qualche riferimento è carino, fa sorridere, contribuisce al senso di coesione e, perchè no, fa leva sullo spettatore che coglie il riferimento e si sente in qualche modo appagato. Ma così lo spettatore lo prendi per il culo.

Una serie deve reggersi sulle sue gambe, e non è possibile dover continuamente saltare da una serie all’altra per capire tutti i particolari. È chiaro che mosse del genere rientrano nella strategia marketing dell’emittente per portare spettatori dalla serie madre (Arrow) allo spin-off (Flash) e viceversa – oltre che in una logica di sfruttamento della moda degli Universi Condivisi à la Marvel – ma il rischio reale è quello di creare confusione.

La stessa idea del far incontrare i due protagonisti in un crossover incrociato, avvenuto poco prima di metà stagione, era geniale e pubblicizzata alla grande come mega evento. Peccato che, successivamente, è diventata quasi un’abitudine, con i personaggi che allegramente vanno e vengono da una città all’altra.

Sarebbe meglio, forse, proseguire sulla strada dell’evento: rendere questi crossover meno frequenti e più pensati, evitando l’effetto abitudine e dando loro ogni volta lo spazio e l’attenzione che meritano.

(Ma tanto so che non verrò ascoltato, visto che una terza serie dello stesso universo è in lavorazione e le cose potranno diventare solo più complesse.)

In conclusione, come dicevo poc’anzi, un gran debutto per il velocista scarlatto e una gran prima stagione, certo non perfetta – quello è Daredevil – ma ben fatta, divertente e a tratti emozionante, che si merita quattro porcamiseria. Se la CW non manda tutto in vacca, le possibilità di una seconda stagione stellare ci sono tutte: vanno solo sfruttate.

4

 

Nota a margine: avete notato che il cliffhanger finale è identico a quello della prima stagione di Smallville?

Twitter Freaks

Chiudiamo questa prima stagione di The Flash, come sempre, con i vostri tweet. Appuntamento a ottobre e non dimenticate di twittare con l’hashtag #SerialFreaks!

Anche io ho avuto un brividino quando l’ha detto, nel finale:

Se lo stanno chiedendo un po’ tutti in sala:

https://twitter.com/heitommo91/status/603308646638997504

Speriamo vivamente di sì!!!

Porcamiseria

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