Westworld2×05 Akane No Mai

Lo Shogun World in tutta la sua bellezza è al centro di questo episodio sui pregi e difetti del libero arbitrio: i percorsi paralleli di Maeve e Dolores si arricchiscono di nuovi drammatici eventi, in un gioco di specchi che rivela le difficoltà dell'autodeterminazione.

7.7

Dopo averlo intravisto sul finale del terzo episodio, il famigerato parco a tema samurai viene finalmente introdotto per bene dopo la pausa negli avvenimenti di Maeve Dolores avvenuta con la quarta puntata, che rivela uno schema piuttosto rigido di trattare le diverse storyline e piani temporali.

Welcome to Shogun World

Nonostante l’episodio inizi con quello che, apparentemente, è il presente della narrazione, riprendendo le fila da Bernard, in realtà lo spazio a lui dedicato si esaurisce dopo pochi minuti, per focalizzarsi esclusivamente sulle due protagoniste femminili e i loro paralleli percorsi. Da una parte abbiamo Dolores/WyattTeddy che fanno ritorno a Sweetwater per la prima volta dopo aver preso coscienza di sé stessi, non senza che questo risveglio abbia effetti contrastanti sul secondo. La violenza con cui la donna sta portando avanti il proprio piano di dominio del parco non lascia indifferente il giovane innamorato, ancora frastornato da tutte le verità che gli sono state rivelate. Un atteggiamento che Dolores non vede di buon occhio, soprattutto se lascia germinare il seme della disobbedienza.

Altrettanto violento è però lo Shogun World (ma non era meglio Eastworld?), di cui ci viene rivelata la struttura ed impostazione speculare rispetto al parco a tema western cui siamo abituati. Gli host ricalcano fedelmente le loro controparti occidentali, per cui a mutare è il contesto, ma non i personaggi né le storie che dovrebbero seguire: Maeve ha quindi l’occasione di rispecchiarsi in Akane, una geisha a capo di una casa di piacere liberata da Musashironin innamorato della donna e doppelgänger di Hector. Le due affronteranno il feroce shogun, colpevole di aver rapito Sakura, evento che scatena l’istinto materno di entrambe le androidi (maternità che, a ben guardare la sigla di quest’anno, dovrebbe avere uno spazio rilevante nella trama).

Lo specchio di Eastworld è un pretesto per raccontare le differenze tra i due mondi più che gli aspetti di convergenza: sì, la caratterizzazione dei personaggi segue un canovaccio comune, ma l’evoluzione di Maeve è talmente avanzata da determinare per difetto le libertà di chi le sta intorno; così la proposta fatta ad Akane non può che ottenere una risposta negativa, volta a segnare la differenza tra le due host. Differenza che passa anche per i privilegi amministrativi (più che poteri) che Maeve continua a sviluppare, ora indipendenti da qualsiasi ordine vocale: un percorso che ha portato la donna da androide a semi-divinità (è ancora mortale e non sembra avere effetto su individui dalla forte personalità), passando per la transizione umana che il libero arbitrio le ha donato (sempre che non si scopra essere tutto frutto di una determinazione antecedente di Ford). Un percorso hegeliano in cui l’Io incontra l’Altro-da-sé per superarsi in una sintesi che tenga conto delle diversità appena scoperte.

Specularmente (e non è un caso), a Sweetwater la libertà di Teddy si scontra con quella di Dolores, a cui la libera scelta piace ma solo a condizioni sue. In un rimando al mito platonico della caverna, la host, tornata in una casa-non-più-casa non trova l’accoglienza sperata al suo invito a ribellarsi e il suo tentativo di riconciliarsi con l’amato la portano in realtà a scoprire l’enorme solco che la verità ha creato nella relazione, costringendola a prendere misure violente contro di lui.

Non si tratta di un episodio carico di rivelazioni come i precedenti, ma più introduttivo ed esplicativo nei confronti delle dinamiche degli altri parchi, anche loro coinvolti nella ribellione in corso

L’ambientazione giapponese, oltre al fascino indiscusso e ben ricreato dei vari shogun, daimyoninja, samuraironin, si presta ottimamente al tema della libertà, soprattutto quando questo intreccia il ruolo della geisha. Non si tratta di un episodio carico di rivelazioni come i precedenti, ma più introduttivo ed esplicativo nei confronti delle dinamiche degli altri parchi, anche loro coinvolti nella ribellione in corso. Lee continua a incarnare il comic relief tra i protagonisti, ma il suo entrare in possesso della trasmittente può portare a sviluppi più seriosi e interessanti per la connessione con gli eventi presenti. Rodrigo Santoro per parte sua ci prova a risultare in character, ma la sua unica espressione a metà tra il broncio perenne e l’ustione autoinflitta di una sigaretta sulla mano non aiutano a prenderlo sul serio, facendolo preferire nei panni di Paulo sotto un cumulo di terra nell’isola di Lost.

Porcamiseria
  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
7.7/10

In breve

L’introduzione del parco a tema samurai Shogun World fornisce il pretesto per un confronto speculare che mette i protagonisti faccia a faccia con sé stessi. Nel frattempo, a Sweetwater, Dolores deve fare i conti con le conseguenze meno piacevoli del libero arbitrio altrui. Akane No Mai è un episodio descrittivo, fatto di pochi eventi concreti ma comunque affascinante nella fattura della narrazione.

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Porcamiseria

7.7

L'introduzione del parco a tema samurai Shogun World fornisce il pretesto per un confronto speculare che mette i protagonisti faccia a faccia con sé stessi. Nel frattempo, a Sweetwater, Dolores deve fare i conti con le conseguenze meno piacevoli del libero arbitrio altrui. Akane No Mai è un episodio descrittivo, fatto di pochi eventi concreti ma comunque affascinante nella fattura della narrazione.

Storia 8 Tecnica 8 Emozione 7
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