The Gifted2×05 afterMath

Le conseguenze delle azioni della Cerchia Interna coinvolgono tutti i protagonisti, mettendo in moto sottotrame che potrebbero cambiare definitivamente il volto della serie.

7.0

La pausa di una settimana giova a The Giftedche nonostante l’insistenza su alcuni personaggi e dinamiche non piacevoli, riesce a intessere una buona trama orizzontale che lascia spazio a succulenti supposizioni.

L’attacco all’ospedale psichiatrico dello scorso episodio mette in moto le conseguenze del titolo, spingendo i quattro fronti messi in scena a muoversi. L’ormai consueto flashback iniziale ci illumina sul passato di Jace Turner, prima che entrasse a far parte dei servizi Sentinel; da cadetto novizio della polizia Turner non sembra approvare i duri metodi del collega anziano, mostrando la stessa empatia che qualche volta aveva fatto capolino nella scorsa stagione, ma che in questo episodio vediamo totalmente venire meno, in favore di un appoggio strategico e logistico alla repressione attuata dai Purifier.

La violenza ingiustificata della polizia, insieme al riferimento di Erg al razzismo di cui è stato vittima per il suo colore della pelle ancor prima che per i suoi poteri, crea una facile e didascalica analogia con molti episodi tristemente recenti della quotidianità statunitense (e non solo), sottolineando ancora una volta l’importanza del tema della diversità nell’economia della serie.

Portavoce principale di questo tema è ovviamente la rete di mutanti clandestini, che deve rimettere insieme i cocci che la Cerchia Interna si lascia dietro. Così i pazienti dell’ospedale psichiatrico finiscono in cura da (un’ancora insopportabile) Caitlin, la quale dimostra di soffrire ancora di un’incredibile mancanza di empatia per tutto ciò che non riguarda i suoi figli. Messi al sicuro i nervi della donna, allontanando la figlia, la puntata può riprendere, focalizzandosi prima sul tentativo di reperire utili informazioni sull’attacco alla clinica e successivamente sulla fuga dalla stessa per non incappare nelle ronde dei Purificatori, capitanati da Turner.

Frattanto MarcosClarice hanno l’ennesimo scontro al fulmicotone a causa della decisione (necessaria) di ricorrere all’aiuto dei Morlock. È l’occasione per ribadire la particolarità del gruppo dei mutanti delle fogne, il cui pragmatismo, in mezzo alle due ideologie opposte della Rete e della Cerchia, è ampiamente argomentato e giustificato, tanto da spingere la donna ad abbracciare finalmente la sua identità di Blink.

I believe in cornflakes!

L’ultimo gruppo a muoversi, invece, è la Cerchia Interna, costretta ad affrontare la reticenza di Rebecca, la giovane mutante che hanno prelevato dalla clinica psichiatrica. Andy, forte della stessa solitudine che lo accomuna alla ragazza, riesce meglio delle Frost e di Polaris a entrare in sintonia con lei, convincendola ad aprirsi al nuovo gruppo, riprendere il controllo del proprio potere e, già che c’è, a limonare con lui. Il tutto in mezza puntata, altro che Quicksilver. Ci viene offerto così, per prossimità, un approfondimento sul giovane Strucker, ancora incerto sul percorso intrapreso, a maggior ragione dopo aver dovuto spazzare via letteralmente sua sorella. La presenza di Rebecca placa per ora i suoi dubbi, ma l’impetuosità della ragazza risulta comunque malvista da Andy (e anche Polaris sembra fidarsi poco).

In questa puntata di forti contrapposizioni risalta ancora di più il contrasto netto tra l’opulenza (“da museo di arte contemporanea”) della Cerchia Interna, costretta a imbellire l’ambiente come i propri discorsi che nascondono una natura fondamentalmente violenta, e la scarsa pragmaticità dei Morlock, che nelle fogne hanno trovato l’habitat adatto al loro stile di vita. Al di là dei pesanti contributi di Turner, che stuzzica l’insofferenza dello spettatore, e di Caitlin, che torna ad essere vagamente accettabile nella seconda parte dell’episodio, la puntata scorre regolarmente, senza picchi di particolare rilevanza né in positivo né in negativo, ma assestandosi su qualcosa più della sufficienza.

Rimane comunque un intreccio pregno di spunti, in particolare Rebecca potrebbe sospettosamente apparire come sostituta di una figura chiave nell’universo cartaceo degli X-Men, grazie alla sua abilità di manipolazione della realtà e ai suoi disturbi mentali. Il fatto poi che i titoli degli episodi di questa stagione mettano in maiuscolo esclusivamente la M potrebbe essere l’ennesimo indizio di un quadro potenzialmente caotico per l’intera serie.

  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
7/10

Summary

Al netto di un episodio regolare, che fa il proprio lavoro, sono gli spunti a cui dà addito a premiare questa puntata, gravida di conseguenze forse per l’intera serie. I didascalici richiami all’attualità risultano ancora piacevoli, purché limitati, mentre è lodevole lo sforzo di rendere anche visivamente le nette contrapposizioni tra i gruppi in gioco.

Porcamiseria

7

Al netto di un episodio regolare, che fa il proprio lavoro, sono gli spunti a cui dà addito a premiare questa puntata, gravida di conseguenze forse per l'intera serie. I didascalici richiami all'attualità risultano ancora piacevoli, purché limitati, mentre è lodevole lo sforzo di rendere anche visivamente le nette contrapposizioni tra i gruppi in gioco.

Storia 7 Tecnica 7 Emozione 7
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