Scandal7×16 People Like Me

Tutti i tasselli vengono messi al loro posto prima del gran finale: i ruoli sono ormai ben definiti e non resta altro da fare che combattere l'ultima guerra. Molti gli omaggi ai fan e un monologo da togliere il fiato.

7.5

Scopo della puntata è quello di definire i ruoli di ogni protagonista di modo da affrontare al meglio la guerra finale: “This is War“, e siamo tutti d’accordo con Mellie. Pur non presentando particolari sviluppi a livello narrativo, l’episodio riesce comunque ad essere estremamente interessante promuovendo definitivamente una stagione che non sembrava essere partita con il piede giusto. Se questa è stata la preparazione, tutto ci fa ben sperare per il gran finale.

L’episodio presenta una struttura ciclica: sia all’inizio che alla fine vediamo le coppie Mellie-Olivia e Cyrus-Jake studiare una strategia di attacco per difendere o impossessarsi dello Studio Ovale. Le prospettive dei protagonisti, però, cambiano nel corso di questi quaranta minuti: in particolare ritroviamo per fortuna una Mellie ritornata in sé e un Jake che pare aver finalmente assunto un ruolo attivo all’interno della storia, sebbene un po’ in ritardo. Da quando l’abbiamo incontrato la sua funzione è stata quella del burattino manovrato da altri, ma nelle ultime stagioni la sua presenza è stata talmente marginale da portarci a chiedere che senso avesse tenere un personaggio del genere. Salvato in corner, come si suol dire, a due episodi dalla fine gli è stata ridata dignità, anche se forse i sostenitori del Team Jake non hanno gradito la strada intrapresa.

Si rinsalda l’alleanza tra Mellie e Liv, fondata (anche) sul femminismo che da sempre accomuna le due donne, più agguerrite che mai a difendere il potere così faticosamente conquistato. “Non gli permetteremo di riscrivere la storia delle donne, non potrà cancellare la nostra ascesa“, e così sarà, ma con mezzi leciti questa volta.

Il femminismo tipico di Shonda è più vivo che mai. Nessuno toglierà a una donna lo studio ovale.

Se Mellie dimostra di avere l’anima più pura di tutti i protagonisti, Olivia chiarisce di non essere più un’assassina ormai, almeno a parole, tant’è che i fatti raccontano una verità un po’ diversa. Di fatto Cyrus non è morto, ma il bicchiere avvelenato era stato versato e non fosse stato per l’intervento fortuito di Jake non c’è motivo di pensare che non l’avrebbe bevuto: se gli sceneggiatori sono intenzionati a mostrare una Liv redenta nuovamente paladina della giustizia, perché proporci una scena tanto ambigua? Speriamo solo che non si vogliano lasciare porte aperte per un’eventuale retromarcia della gladiatrice (ricordiamo che mancano due episodi), ma più probabilmente è stato un tentativo non riuscito di esprimere ancor meglio il fatto che ormai non avrebbe più ucciso nessuno.

Olivia ritorna a combattere le sue battaglie con le parole e il suo più degno avversario è ancora Cyrus Beene. Se Scandal in questi anni ci ha abituati a botta e risposta all’ultimo sangue, lo scambio di battute tra i due chiusi nella stanza blindata è l’anteprima della guerra annunciata a inizio episodio. Entrambi condividono la stessa natura e forse per questo un tempo erano amici: spaventosamente intelligenti, insieme sarebbero (pericolosamente) inarrestabili, ma mentre lui è rimasto “quello che venderebbe l’anima per un po’ di potere“, lei ha deciso di invertire la rotta.

il monologo di Mellie si merita un 10 e lode

Possiamo dirlo, Bellamy Young è stata sublime nel monologo nello Studio Ovale. Sembrava ritornata ai tempi di smelly Mellie e pensavo che di lì a poco avrebbe ordinato del pollo fritto, e invece un’inquadratura dall’alto ci fa capire che stava parlando con Jake. La Madame President è la migliore di tutti i protagonisti, nonché “la miglior cittadina tra tutti i cittadini americani“, se vogliamo pensare in grande, e lo prova ad esempio il fatto che Fitz all’epoca prese decisioni ben diverse: ha dichiarato una guerra per salvare Olivia e si è macchiato dell’omicidio di Verna Thornton pur di mantenere lo Studio Ovale, anteponendo i suoi interessi personali alla Repubblica. Ora, seppur con qualche titubanza, Mellie ha fatto esattamente l’opposto. Forse anche allora sarebbe servito un Fitz (e perchè no, anche un Marcus Walker) a riportare il Presidente sulla giusta via.

-Quell’ufficio non dev’essere per te quello che è stato per me. Ho trovato delle scuse, la gente mi ha perdonato, ho perdonato me stesso, ma non sono più stato lo stesso. […] Non perderla.

-Perdere cosa?

-La tua anima. Sei migliore di me, sei migliore di tutti noi.

Saranno contenti invece i fan del Team Fitz, che vedono coronare (forse) una volta per tutte il sogno d’amore degli Olitz. Se la scena è già stata vista e rivista, con Olivia/Fitz che bussano alla porta dell’altro/a per poi passare la notte insieme, questa volta il tutto è sembrato più “giusto”. Sarà perché Liv pare essere ritornata la fixer di un tempo o forse semplicemente perché manca poco alla fine e un ennesimo sconvolgimento su questo fronte ci sembrerebbe troppo anche per Shonda.

Gli sceneggiatori fanno un regalo ai fan: numerosissimi i richiami alle stagioni passate

Pare proprio che Scandal voglia concludersi in grande stile e in questo episodio privo di novità narrative si vuole fare un regalo ai fan, inserendo numerosi richiami alle stagioni passate. Oltre il chiaro e già citato paragone tra Mellie e Fitz, entrambi prigionieri nello Studio Ovale presi in scacco dai rispettivi Vice, altri piccoli e grandi particolari ci riportano con la memoria alla storia più lontana della serie. Ad esempio, il fatto che Liv non sia più un’assassina viene evidenziato simbolicamente attraverso la veloce inquadratura alla sedia, chiaro riferimento all’assassinio di Andrew Nichols, mentre l’incontro tra Mellie e Marcus nello Studio Ovale ricorda molto da vicino il pilot, quando Olivia e Fitz per la prima volta si sono nascosti dall’occhio indiscreto della Casa Bianca. Ci sarebbero molte altre annotazioni simili, tra le quali particolarmente rilevante è il ricordo di Cyrus dell’amicizia con Olivia, del modo in cui i due si sono incontrati e del rapporto che li unisce a Fitz, di cui sono depositari dei più oscuri segreti (ricordate Defiance?). Non è necessario esplicitare qualsiasi inquadratura, la puntata è comprensibile in ogni caso, ma questi richiami sono un piacevole omaggio ai fan più attenti.

A drink to the old days

Porcamiseria
  • 6/10
    Storia - 6/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 8.5/10
    Emozione - 8.5/10
7.5/10

In breve

Nessuno sviluppo a livello narrativo, ma tantissimi richiami alle serie precedenti e un monologo da brividi. A due episodi dalla fine, i fan ringraziano.

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Porcamiseria

7.5

Nessuno sviluppo a livello narrativo, ma tantissimi richiami alle serie precedenti e un monologo da brividi. A due episodi dalla fine, i fan ringraziano.

Storia 6 Tecnica 8 Emozione 8.5
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