Scandal5×17 Thwack!

Scandal raggiunge un punto di non ritorno. Il ritorno di Andrew e lo tsunami di conseguenze che potrebbero derivarne esaspera i protagonisti, in particolare Olivia. The Dark Side of Scandal.

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Sconvolgimento, disagio, disgusto. Sono queste le parole che più o meno riescono a descrivere le sensazioni provate alla fine di questo episodio di Scandal. Il tutto con un enorme squalo che volteggia sulla tua testa. Sì, perché dopo questo episodio la serie diventa necessariamente altro, a compimento di quella metamorfosi probabilmente avviata con l’uscita di Olivia Pope dalla Casa Bianca. E il faccione crucciato di Tony Goldwyn – regista dell’episodio – si merita la copertina perché no, Tony, non siamo per nulla contenti di quello che abbiamo visto.

Meglio iniziare dai fatti. Dal nulla, l’ex vicepresidente Andrew Nichols – che pensavamo ormai ridotto a vegetale – è seriamente intenzionato a rivelare al mondo che il Presidente aveva dichiarato guerra all’Angola Occidentale pur di salvare la sua amante dalle grinfie dei rapitori. Chiaramente la portata di queste rivelazioni sarebbe uno tsunami politico che travolgerebbe davvero tutti, nessuno escluso. Presto detto, il club esclusivo composto da Fitz, Olivia, Mellie, Cyrus, Elizabeth, David e Abby è costretto a riunirsi per decidere il da farsi. Il presente e il futuro del Paese insomma, robetta da poco. Chiaramente, l’oggetto della discussione è come mettere a tacere per sempre Andrew, in una maniera o nell’altra. Al di là del WTF generale nell’aver tirato fuori dal cilindro una questione che credevamo ormai sepolta, fin qui assistiamo tutto sommato ad una caratterizzazione dei personaggi in linea con queste cinque stagioni e per un attimo sembra di rivivere una versione allargata dei fatti di Defiance, il che ha anche un piacevole sapore nostalgico.

Scandal 5x17 Thwack! Recensione

I fatti immediatamente successivi però raccontano di una trasformazione inquietante dei personaggi e del prodotto in sé, trasformandolo – forse per sempre – in una serie il cui leitmotiv è la sete di potere, a discapito di tutto e tutti. Non ci sono più cappelli bianchi, gladiatori, bene o male, ma solo opportunità, brama di potere, annichilimento degli avversari, il tutto immerso in un fumante calderone di segreti, scandali e delitti efferati.

Abby Wheelan è la prima vittima di questa metamorfosi. Già in I See You l’avevamo vista silurare Cyrus e diventare il braccio destro del Presidente degli Stati Uniti. Alla luce della nobile decisione di Fitz di immolarsi e prendersi le proprie responsabilità, Abby osa l’inimmaginabile: scavalcare Olivia, intralciandola agendo alle sue spalle e puntandole contro Andrew, unicamente per salvaguardare i pochi mesi di Presidenza Grant e conseguentemente della sua carica alla Casa Bianca. Perché tornare alla OPA non è più sufficiente, tornare ad essere una pedina nelle mani di Olivia non è più accettabile.

Abby: Well, he’s still the President. His term is not up. Your job is not done, and I run the Oval now. […] I don’t work for you. You work for me.

Il vero punto dolente dell’episodio si consuma però negli istanti successivi, in un disperato ultimo confronto tra Olivia e Andrew nel tentativo di riparare alle manovre di Abby. Olivia è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Tutto l’episodio è scandito da continui flashback nella sua testa, della sua corsa verso l’agognata porta rossa vista in Run, e ad ogni visione avvertiamo chiaramente l’irrequietezza di Liv, di quanto ancora porti le cicatrici di quei giorni.

Scandal 5x17 Thwack! Recensione

E il confronto con lo spavaldo e impavido Andrew, un uomo in carrozzella e dalla voce segnata dall’ictus, ma pur sempre l’uomo dietro quel rapimento, è chiaramente un momento di altissima tensione. Una tensione via via crescente il cui climax è la rabbia irrazionale e incontrollata di un’irriconoscibile Olivia Pope, preda di un raptus che la porta a scagliare ripetutamente una sedia sul volto dell’ex vicepresidente, uccidendolo. Non ci saranno conseguenze per Olivia, Fitz coprirà chiaramente tutto, ma la scena finale in cui busserà alla porta del padre, in cui varcherà quella porta rossa, cambierà probabilmente tutto.

Olivia: In one hour, you will issue a press release saying former Vice President Andrew Nichols is dead. […] Never… cross me… again.

La bestia dentro Olivia si è risvegliata: era quella l’agognata porta rossa che il suo subconscio le stava dicendo di raggiungere – impossibile voltarsi indietro. Da un punto di vista meramente stilistico, l’effetto è potentissimo e l’obiettivo pienamente raggiunto. Ma a quali costi?

Su queste pagine non ha certo mai albergato il bigottismo, ma è profondamente disturbante la truce sequenza del raptus di Olivia, l’incontrollata violenza contro un uomo in carrozzella incapace di difendersi. Non che il pubblico di Scandal fosse poco avvezzo a scene simili ma forse ci si è spinti leggermente oltre, se consideriamo anche che a sporcarsi di quel sangue è la protagonista, una che si è sempre dipinta come una dei buoni.

Già, i “buoni”. Ha ancora senso parlare di buoni e cattivi in Scandal? Giunti quasi alla fine di questa quinta stagione, non c’è personaggio che non abbia le mani sporche di sangue, non c’è più la purezza dell’amore tra Fitz e Olivia a far da contorno alla violenza e alle macchinazioni, Eli Pope non è più l’unico Uomo Nero della serie. Nel senso delle favole, no racism intended.

Scandal 5x17 Thwack! Recensione

Fatta eccezione per Susan Ross, ancora troppo debole come personaggio, l’unico raggio di luce che entra nella cupezza di questo nuovo Scandal, è rappresentato dagli sguardi di Fitz nei confronti di Liv, il suo volerla proteggere, il suo volersi immolare per la causa con la decisione di confessare tutto. Ma è tardi, Fitz.

Il problema fondamentale di questo Thwack! è che più semplicemente rappresenta la summa di tutti i difetti di questa seconda parte di stagione: la sensazione di non sapere proprio dove andare a parare, caratterizzazioni scostanti e discordanti dei singoli personaggi e un’assoluta mancanza di ispirazione creativa. Thwack! è l’espressione del classico giorno di ordinaria follia di Scandal, perché rimescola i personaggi, e rimescola il bene e il male in un gioco le cui regole però sono note già da tempo. Ma soprattutto, che razza di titolo è Thwack?

Stando a UrbanDictionary.com sarebbe onomatopeico:

thwack: to hit hard and precise. Usually producing a THWACK sound.

Attinente con i fatti dunque. Curiosamente però, esiste anche un altro significato:

thwack: To receive a hand job or blow job, and to not finish.

E se ci riflettiamo, in fondo la sensazione è un po’ questa, quando pensiamo a questa stagione di Scandal. Vogliono farci esaltare con ripetuti colpi di scena o cliffhanger mozzafiato, salvo poi farci passare la voglia subito dopo. E a persistere, poi ci si guarda intorno.

I porcamiseria non possono essere sinceramente più di tre. Sarebbe stato nettamente peggiore se non fosse stato per la costruzione e la resa dell’episodio in termini di pathos, i continui rimandi a Run, il simbolismo della porta rossa, ma anche il forte contrasto tra l’efferatezza degli eventi contrapposta alla figura del vescovo a cui Mellie chiede simbolicamente – agli occhi degli elettori – clemenza e perdono.

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Anche nell’efferatezza, lo stile inconfondibile di Olivia Pope…

…una sempiterna Mellie modello di vita…

…e infine l’ovvia conclusione tratta da tutto questo casino.

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