Ebbene sì, doveva capitare. Un episodio che sembra filare liscio come l’olio e in cui la trama procede senza troppe virate insane… se non che il finale ribadisce che ci troviamo di fronte a una serie in cui nulla è dato per scontato. Certo, quasi sicuramente si tratterà di un altro livello mentale, ma rimane il sospetto che la scena al Clockwork Hospital possa addirittura essere l’ennesima riscrittura da parte del Diavolo dagli occhi gialli. Ma andiamo con ordine…
I Know What I Am
Rientrati dallo scontro con The Eye, i mutanti di Summerland devono fare i conti con un David molto cambiato, in grado apparentemente di controllare i propri poteri e determinato nella propria decisione di andare a salvare la sorella. A spingerlo a fare tutto da solo è Lenny, l’identità mentale assunta dal Diavolo dagli occhi gialli, che manipola il giovane Haller e lo porta a sterminare la Divisione Tre con particolare perfidia. La scelta di recuperare Amy non è però dettata da amore fraterno, quanto dal fatto che la ragazza nasconde un segreto: David è stato adottato. Il gruppo di Sidney, Ptonomy, Melanie e la guarita Cary/Kerry raggiunge il mutante nella sua vecchia casa, dove a loro si unisce The Eye, pronto ad eliminare Haller. A proiettili già in traiettoria, Sid riesce a convincere David a trasporre entrambi sul piano astrale, ma, quando anche lì la ragazza sta rischiando la vita per colpa del Diavolo dagli occhi gialli ormai manifesto, l’intero gruppo (eccetto Amy) si ritrova al Clockwork Hospital in terapia.
Come avevamo affermato nella scorsa recensione, la minaccia della Divisione Tre non è mai stata troppo ingombrante, anzi, semmai l’opposto. L’unico a destare preoccupazione, tra tutti, è The Eye, che da solo ha messo in pericolo diverse volte i nostri, e ci appare in questo Chapter Five più determinato che mai a concludere l’affaire Haller. Il vero pericolo, come ci viene suggerito sin dal primo episodio, è dentro il protagonista, in quel parassita che lo accompagna dalla sua nascita: David non è solo un potentissimo mutante, ma infine è veramente schizofrenico, nonostante tutte le rassicurazioni di sanità mentale ricevute fino ad ora. E la portata devastante di questa combinazione di fattori ci appare evidente nel tono della puntata, un climax di cupezza che a tratti sfiora l’horror.
Il meraviglioso simbolismo accennato nelle scene e nei dialoghi tratteggia il giovane Haller come una divinità: nella scena che fa da copertina a questa recensione ritroviamo la Creazione di Adamo di Michelangelo, che fa il paio con le affermazioni di Melanie su Oliver e la sua volontà di giocare al Creatore (che ha ispirato David).
Ma se la divinità è pazza allora nessuno è al sicuro, né amici né nemici, la cui linea divisoria si assottiglia fino a diventare fragile come quella tra realtà e finzione:
David: Real, fake… All the same.
Un dio che indossa a human face, che deve cambiare continuamente se stesso riscrivendo i propri ricordi per nascondere l’orrore che ha dentro e a cui non riesce a resistere; un dio che s’illude di conoscersi ma che si perde senza l’ancora sicura di una memoria reale. Legion lavora ancora bene sui personaggi, narrando l’evoluzione tutta mentale del rapporto tra Sid e David, e nel frattempo riesce a dare un breve accenno action che dà conto dell’incredibile potenza del mutante schizofrenico. Del tono, asfissiante e claustrofobico, che la puntata assume man mano che scopriamo di più su Haller è già stato detto, ma bisogna aggiungere a questo l’ottima interpretazione di Dan Stevens, perfettamente in character e a tratti inquietante. Un po’ deludente la regia dell’episodio, che lascia spazio ad alcuni cambi di inquadrature confusionali e male orchestrati. Perfetta, invece, la scelta dell’accompagnamento musicale e il corrispettivo momento di silenzio forzato, che ricorda il bellissimo episodio Hush di Buffy.
La scelta di ricorrere all’adozione come espediente, per quanto poco originale, può portare a nuovi, interessanti scenari. Intanto la stagione mantiene costante il suo ottimo livello, portando anche in questo caso, ben quattro porcamiseria a casa.
Non potremmo essere più d’accordo:
Dopo cinque episodi ormai lo si può dire: #Legion è un cazzo di capolavoro!
— Luigi Dalena (@jogi__) March 10, 2017
Momenti topici:
GRAZIE DIO PER IL CULO DI DAN STEVENS. #Legion
— 🌈 (@sonoesausta) March 10, 2017
Il vero scopo è fare la fortuna degli ospedali psichiatrici:
https://twitter.com/1igr_/status/839987246631641088