How to Get Away with Murder4×04 Was She Ever Good at Her Job?

Continuando a battere sul nuovo inizio verso cui si accingono i protagonisti, How to Get Away with Murder mostra quanto il loro impegno sia vano attraverso dei Keating 4 allo sbaraglio, che risentono ampiamente dell'assenza della guida di Annalise.

6.8

Continuando a battere sul leitmotiv della ricerca di un nuovo inizio da parte dei protagonisti, questa settimana How to Get Away with Murder ribadisce l’impossibilità di lasciarsi il delittuoso passato alle spalle e procedere come se nulla fosse attraverso le azioni dei personaggi più giovani, tutti inconsapevolmente affetti da una crisi d’astinenza da quella che, per usare le parole di Nate, è stata a lungo la loro droga: Annalise stessa.

L’assenza della sua carismatica figura e dei suoi metodi tanto discutibili quanto efficaci per risolvere praticamente ogni situazione, ha lasciato un vuoto apparentemente incolmabile nelle vite dei suoi studenti, che appaiono sempre più sconfitti e allo sbaraglio, ora che sono stati costretti a staccarsi dalla sua gonnella per affrontare in prima persona i propri demoni e le difficoltà che le loro complicatissime vite hanno sempre presentato. Nonostante fossero tutti legati da un rapporto odi et amo alla loro professoressa, questa necessità di mostrarsi maturi e sufficientemente adulti per ottenere qualcosa dalle loro vite – e quindi senza poter incolpare nessun altro per i propri fallimenti – non calza bene con l’inettitudine e l’impulsività dei Keating 4. Ce lo dimostra chiaramente Connor, alle prese, anche se in modo molto passivo, con il ritorno dell’invadente figura paterna. L’uomo è infatti pronto a mettere ancor più in discussione le recenti scelte del figlio in campo universitario e sentimentale, rischiando di oscurare l’ultimo spiraglio di serenità su cui il giovane può contare. Nonostante la curiosità riguardo il suo passato continui ad essere alta, la piega che sta prendendo questa storyline suscita molti dubbi riguardo l’effettiva utilità, per il momento limitata alla rappresentazione dell’ennesimo dramma romantico con Oliver.

Ben più critica, invece, è la condizione in cui si trovano Asher e Laurel: mentre il primo è stato totalmente messo da parte dall’inizio di questa stagione, quando invece ha dimostrato nella scorsa di nascondere un potenziale molto interessante che merita di essere sfruttato, la seconda continua a scendere sempre più in basso, arrivando talvolta a raschiare il fondo. A peggiorare la sua caratterizzazione, che già da tempo si trova in una situazione critica a causa dell’eccessiva irrazionalità del personaggio, è in questo episodio la perdita di ogni briciolo di coerenza mentre si getta di nuovo tra le braccia di un non troppo entusiasta Frank, a causa di un’astinenza sessuale che la porta ad assumere atteggiamenti quasi molesti di cui non si sentiva davvero il bisogno. Neanche il suo lavoro come tirocinante presso l’ufficio del procuratore riesce a suscitare interesse, e il suo desiderio di giustizia assume sempre più i connotati di un capriccio infantile.

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Questo discorso non si limita solo ai giovani, ma riguarda ovviamente anche gli altri personaggi che hanno sempre orbitato intorno agli intrighi di Annalise e che risentono del suo abbandono in maniera diversa. Se Nate prova a farci credere di essere ormai indipendente e totalmente estraneo alla vita della sua ex, ma continua tuttavia a fare troppe domande e ad interessarsi alle azioni della donna, con Bonnie il dubbio a malapena si presenta, mentre vediamo le sue indagini puntare inequivocabilmente ad un prossimo scontro con la Keating, nel quale non può che vedere un’opportunità di riscatto dal tradimento subìto. Altrettanto esplicito è il comportamento di Frank, ancora impegnato a vegliare sulla sua salvatrice per rendersi meritevole del suo perdono.

Ad esemplificare al meglio l’essenzialità del ruolo materno che l’avvocato ha finito per assumere nell’inconscio dei suoi studenti e soci è senza dubbio Michaela, che abbiamo recentemente visto conquistarsi, con un’energia che solo una Annalise wannabe come lei poteva mettere in campo, un ruolo nel prestigioso studio legale Caplan&Gold. Mentre per ora lo spazio dedicato al filone di indagini sulle società legate al signor Castillo è ridotto all’osso, ad essere approfondite sono ancora una volta le analogie e le dissonanze tra la giovane tirocinante e l’ex professoressa. Il bisogno di avere una donna che possa farle da modello in ambito professionale e allo stesso tempo essere quella figura materna che non ha mai avuto emerge prepotentemente in questo episodio, sia incarnandosi nel suo nuovo capo e idolo, Tegan Price, sia attraverso i sentimenti contrastanti che si celano dietro le azioni di Michaela, divisa tra un mai sopito bisogno di riconoscimento da parte di Annalise e il desiderio di ferirla con parole sprezzanti per vendicarsi del suo abbandono. Anche la più forte del gruppo, dunque, non riesce ad emanciparsi dal passato legame con la Keating e anzi, si presenta come colei che soffre di più il suo allontanamento, mantenendo una buona coerenza sia con il proprio personaggio, sia con la tematica dell’episodio.

Passando più nello specifico all’avvocato, negli scorsi episodi abbiamo visto i suoi tentativi di riprendere in mano la propria vita e il proprio lavoro, dedicandosi a processi di forte impatto sociale e cominciando a meditare un progetto ben più grande di lei. Sorprendentemente, Annalise continua a mantenere la rotta e a riappropriarsi, una scena dopo l’altra, della grinta e della classe che l’hanno sempre caratterizzata, riuscendo a superare tutte le difficoltà – assolutamente naturali e giustificate in una situazione del genere – a testa alta. La strada è ovviamente ancora in salita, e le azioni della Keating non cessano di portarsi dietro dei moventi ambigui e pericolosi, primo fra tutti il senso di colpa per la morte di Wes, ma se dobbiamo parlare di ripartire con il piede giusto, la protagonista è certamente l’esempio più adatto e il contrasto che si viene a creare tra i suoi successi – come quello nel caso della settimana, che riabiliterà finalmente la sua amicizia con il rettore Hargrove – e i fallimenti degli altri personaggi è assai esplicativo.

Con lo spettro dell’alcolismo momentaneamente messo alla porta, la storyline di Annalise può concentrarsi su elementi interessanti ed inediti, tra i quali spiccano i preparativi per l’azione collettiva e l’ambiguo rapporto che si sta instaurando con lo psicologo Isaac Roa. Mentre per quanto riguarda il primo argomento ci troviamo ancora in una fase embrionale ma comunque promettente, le strane dinamiche tra la donna e il suo psicanalista si arricchiscono di sfumature ulteriori, avvicinando sempre di più gli spettatori agli avvenimenti dei flashforward. Chi è veramente quest’uomo e come arriverà a legarsi agli altri protagonisti? C’è forse qualche legame tra lui e l’omicidio di Wes? Con l’arrivo di Bonnie nello studio per una seduta, si aggiunge un ulteriore complicazione al già indecifrabile quadro costituito dalle varie scene finali, che continuano a costruire un giallo che sembra coinvolgere anche i luoghi e i personaggi più inaspettati, aumentando contemporaneamente l’hype e il rischio che i colpi di scena risultino inverosimili o poco chiari.

(Se volete restare informati su tutte le novità e anticipazioni della serie, seguite gli amici di Le Regole del Delitto Perfetto!)

Porcamiseria
  • 6.5/10
    Storia - 6.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
6.8/10

In breve

Costretti ad uscire dall’ombra di Annalise, i Keating 4 faticano a trovare una realizzazione e ad inserirsi con efficacia all’interno della trama, a causa di storyline non sempre originali o contestualizzate. Il risultato è un episodio piacevole nei segmenti riguardanti i personaggi più carismatici, ma che in certi momenti risente troppo dell’immaturità di alcuni protagonisti.

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Porcamiseria

6.8

Costretti ad uscire dall'ombra di Annalise, i Keating 4 faticano a trovare una realizzazione e ad inserirsi con efficacia all'interno della trama, a causa di storyline non sempre originali o contestualizzate. Il risultato è un episodio piacevole nei segmenti riguardanti i personaggi più carismatici, ma che in certi momenti risente troppo dell'immaturità di alcuni protagonisti.

Storia 6.5 Tecnica 7 Emozione 7
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