Dopo esserci salutati, alla fine della season prèmiere, nel bel mezzo di un momento clou per le Leggende, ci si aspettava, nei nuovi episodi di DC’s Legends of Tomorrow, un minimo di esplorazione degna di questa nome nell’incontro tra i due gruppi di supereroi, così diversi e complementari: ebbene, si può dire che ci sia stato, ma solo fino ad un certo punto.
The Justice Society of America
Dopo aver visto gli appassionati dei fumetti esultare per il finale della scorsa stagione, in cui veniva introdotta la Justice Society of America attraverso le parole di Rex Tyler, è difficile pensare che la loro attesa sia stata appagata dalla visione di questo episodio: per quanto i supereroi degli anni ’30-’40 siano a tutti gli effetti uno dei due fuochi della narrazione, si sente per tutto il tempo la mancanza di qualcosa, rimanendo in attesa di un cambiamento che di fatto non avviene.
Per carità, vedere la JSA in azione e le sue interazioni con i nostri reietti è stato sicuramente d’impatto e piacevole per il pubblico, ma, come spesso accade con Legends Of Tomorrow, il tutto si risolve in un’accozzaglia indistinta di stunt-men in caotiche scene di combattimento, che tra l’altro sembrano buttate lì a caso e solo perché si tratta di uno show sui supereroi. Dispiace dirvelo, sceneggiatori, ma non è proprio così che funziona.
La velocità dell’episodio risulta il difetto più evidente, tanto da far sembrare la Justice Society una zavorra all’interno della serie, un peso del quale doversi liberare il prima possibile, quando in realtà avrebbe potuto dar vita ad una serie di dinamiche decisamente più intriganti. L’incontro tra i due gruppi, tuttavia, è esattamente come ce lo si aspettava: da una parte c’è una well-oiled JSA, con un modus operandi ben definito ed un lavoro di squadra fatto come si deve, mentre dall’altro ci sono le solite Leggende che conosciamo, sempre pronte a buttare in caciara la situazione – soprattutto adesso che sono prive di un capo.
Dunque, con il solito cliché dell’essere nemici-amici, le due squadre stringono un’alleanza per salvarsi a vicenda, dal momento che a quanto pare entrambe sono destinate a morire nel 1942 per colpa dei nazisti – con la gentile partecipazione di herr Eobard Thawne; in realtà questo team-up parte anche con il piede giusto, mostrando le difficoltà organizzative delle Leggende rispetto alla JSA – che ha però il suo punto debole nell’impostazione troppo rigida e seria, senza quel guizzo di pazzia caratteristico dei protagonisti – e il grande vuoto che Rip Hunter ha lasciato nella squadra, pur se citato a malapena in questo episodio. Purtroppo però, questo momento di confronto e riflessione sulla Waverider ha vita breve e finisce quasi subito, per dare spazio alle ben più tamarre e leggere scene d’azione che vedono in campo tutti i supereroi possibili.
La delusione principale dell’episodio deriva dunque dal poco spazio dato ai membri della JSA e alla loro caratterizzazione: la maggior parte dei nuovi supereroi, compreso Rex, vede il suo ruolo limitato a quello di comparsa, senza scendere in ulteriori dettagli circa la nascita ed evoluzione di questo gruppo. Gli unici a cui viene dato un margine di approfondimento sono Vixen e il Comandante Steel, che tra l’altro si rivelano essere entrambi parenti di qualcuno a noi noto: la prima, nonna dell’omonima supereroina comparsa in Arrow, viene presentata come una donna forte – nonostante la sua fisicità minuta – e determinata, con un atteggiamento molto ammiccante nei confronti di alcuni personaggi, Ray e Sara fra tutti. Il secondo invece è nonno della new entry Nate, che ha sempre sognato di conoscere quel suo antenato considerato quasi un mito in famiglia, nonché un modello di rigore che andrebbe imitato.
Per il resto però, la puntata si rivela piuttosto scadente, con diverse opportunità mancate e alcune scelte narrative già viste e per nulla interessanti – come le difficoltà e le insicurezze di Stein nel ruolo di leader -, e anche il finale non è particolarmente clamoroso, se non per il fatto di portare Amaya – vero nome di Vixen – direttamente sulla Waverider: per questi motivi, la puntata arriva a malapena alla sufficienza.
Shogun
Un po’ più alto è invece il tono del terzo episodio della stagione, per quanto anche qui non manchino debolezze o momenti poco felici dal punto di vista narrativo.
Il gruppo delle Leggende, che ormai riconosce il proprio capitano in Sara aka l’unica Lance felice, ha abbandonato il 1942, ignorando però la presenza di un clandestino malintenzionato a bordo della Waverider: si tratta proprio di Amaya, pronta a uccidere Mick per vendicare – almeno così pensa lei – la morte del suo adorato Hourman.
Ovviamente ciò non accade, ma questo tentativo da parte di Vixen permette al team di reietti di acquisire un nuovo membro che la sa sicuramente più lunga degli altri e che può soltanto far bene alla serie: anche questa stagione dunque assume una connotazione di vendetta su più fronti che porterà allo scontro finale tra le forze in campo. Nel frattempo, un nuovo supereroe sta nascendo in seno alle Leggende e si tratta proprio di Nate Heywood, che ha sviluppato la particolare capacità di trasformarsi in un vero e proprio Citizen Steel grazie al siero iniettatogli da Ray.
E così quindi, quello che apparentemente sembrava essere solo il secchione del gruppo, sempre pronto a vantarsi delle sue origini e delle sue conoscenze in campo storico, prende adesso coscienza del proprio eroismo, grazie ad una nuova abilità che gli permette di percepirsi come tale.
Quello che gli show dell’Arrowverse hanno sempre insegnato è proprio il fatto che per definirci eroi non serve necessariamente un superpotere straordinario, ma basta saper individuare le nostre potenzialità, che ci renderanno eroi in un modo tutto nostro: una lezione sicuramente importante che non stona con il contesto dell’episodio. Per un eroe che si crea infatti, un altro se ne va: per salvare il villaggio giapponese in cui sono capitati, Ray decide di distruggere l’armatura ATOM, capitata nelle mani sbagliate. E’ dal primo episodio della stagione che l’ex-milionario Palmer si trova a dover rendere conto ad altri riguardo le proprie abilità – prima a Sara, poi ad Amaya) – e in questo deve renderne conto prima di tutto a se stesso, mettendo da parte le proprie insicurezze e sbarazzandosi dell’unica cosa che secondo lui lo rende un eroe.
Anche il momento storico che fa da ambientazione alla puntata non è male, poiché permette ai personaggi di fare alcune riflessioni circa il valore e l’onore e permette a noi spettatori non solo di ridere grazie ai soliti comic relief della serie, ma anche di conoscere gli antenati di un personaggio purtroppo poco approfondito in Arrow, ossia Tatsu Yamashiro aka Katana. Ad aiutare le Leggende contro i samurai dello Shogun troviamo infatti Masako, promessa sposa del perfido capo-guerriero, la quale a fine episodio riceve la magnifica spada che un tempo era appartenuta al fratello e che sarà poi passata di generazione in generazione.
Meno efficaci sono invece le scene che vedono coinvolti gli altri personaggi che, non avendo un ruolo primario nella trama verticale dell’episodio, vengono coinvolti unicamente nelle scene di azione, caotiche come al solito: i siparietti Sara-Amaya-Mick risultano gradevoli, ma solo fino ad un certo punto, mentre la storyline totalmente staccata dalle altre che vede protagonisti il professor Stein e Jax è piuttosto decontestualizzata. La presenza di un compartimento segreto, di un messaggio segreto e di una rivelazione importante e segreta da parte di Barry Allen del futuro sembrano tanto un escamotage per tenere viva l’attenzione del pubblico, che, come ben sappiamo, si fomenta facilmente in questi casi.
Se dovessimo tirare le somme, non ci si potrebbe di certo lamentare più di tanto di questa puntata, superiore alla precedente in termini di gestione del tempo e importanza dei temi trattati; tuttavia, soprattutto nelle scene d’azione più improbabili e nella poca originalità di alcuni espedienti narrativi, è evidente quella scarsità di idee che ha sempre rappresentato un peso per questa serie e che riesce ad essere arginata soltanto dai toni scanzonati e leggeri che la narrazione assume.
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Sara riscuote sempre più successo
Sara come nuovo capitano? Approvo. Della squadra forse è l'unica che sa prendere le decisioni nei momenti critici #LegendsOfTomorrow #2×02
— Daniela🌺 (@g_daniela_) October 21, 2016
Sara è pura poesia quando combatte, quando fa la leader.
Sara è pura poesia anche se solo respira
GIRL POWER EVERYWHERE. #LegendsofTomorrow— Des ✨ (@faithandfuture) October 29, 2016
Tutti curiosissimi
Pure io voglio sapere cosa dice questo messaggio segreto di Barry Allen a Rip. #LegendsofTomorrow #TheFlash
— Serena (@Dropsoftime94) October 29, 2016
Heat Wave: eroe nazionale
Ma vogliamo parlare di Mick in totale modalità fanboy con i ninja? Diventa subito una delle mie cose preferite di sempre #LegendsofTomorrow
— Sara Possumato (@sarahpoxy) October 28, 2016
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