Puntata ricca di trame e soprattutto di corna, questa quarta di Vikings; fermatevi qui se non volete spoilerarvi dei colpi di scena che quasi nemmeno Game Of Thrones. Ho detto quasi.
Dopo la precedente battaglia i vichinghi portano i loro feriti all’accampamento sul fiume, compresa la non più bella Porunn, che, sfigurata dalla ferita al viso, teme che Bjorn non voglia più sposarla, nonostante le sue amorevoli cure. Aethelwulf si avvicina inaspettatamente a Rollo e Floki e inizia a dire qualche parola sensata in lingua norrenna: “siamo amici”, “combattiamo insieme”, “volevose bene”. Rollo ne è positivamente impressionato e condivide il desiderio di cooperazione dell’inglese, ma Floki è lì lì per sputargli in faccia, e una volta che l’inglese se ne va, ringhia contro Rollo il suo disappunto, tirando fuori il battesimo (fittizio?) che forse ha veramente trasformato un forte vichingo in un debole cristiano. Nel Wessex intanto Judith, la casta mogliettina di Aethelwulf, si sta facendo confessare stando sotto Athelstan, che finalmente è riuscito a benedirla con il suo aspersorio personale.
Ragnar è dolorante per la ferita del giavellotto, e sdraiato sull’erba vicino al fiume per riprendersi è avvicinato da Kwenthrith che vedendolo sofferente decide di aiutarlo… accovacciandosi sopra il taglio sanguinante e pisciandoci sopra! Non so se creda che la ferita sia stata inferta da una medusa, ma Ragnar è alquanto sorpreso dal pissing, che probabilmente non aveva mai provato, ma gradisce lo sforzo della principessa, e dopo un breve dialogo da finta timida, si accovaccia di nuovo ma questa volta un po’ più giù, e per fare ben altro…
A Kattegat la presenza del vagabondo Harbard crea tensioni fra le dame principali: Aslaug lo vuole a sé apparentemente per far smettere di piangere il figlio piccolo come nemmeno Tata Lucia, mentre Siggy, ricordando le oscure parole dello sciamano, continua a diffidarne e prega Aslaug di stare attenta a non mettere in secondo piano i propri doveri da regina per stare a sentire le storie che le racconta. Aslaug è affascinata da Harvard, che una volta convinta a seguirla in una pescheria la spoglia e se la bomba sul banco del pesce. In questa puntata comunque trombano un po’ tutti, si stanno seminando corna pericolose, come pericolosi sono i discorsi di Floki che trama discordia nella mente di Bjorn sulle possibili colpe del ferimento della bella Porunn: chi è il vero responsabile di aver ascoltato questi cristiani? A proposito di trombate, Re Ecberth è gentilmente respinto da Lagertha, che dopo essersi divertita insieme a lui gli dice chiaro e tondo che è stato solo sesso senza amore, sesso senza cuore [cit.], anche perché la vichinga ha intuito quanto il Re sia più interessato al suo tornaconto personale.
Mentre la loro madre se la spassa con il vagabondo, i due figli più grandi di Ragnar e Aslaug, Ubbe e Hvitserk (lo so, sono nomi terribili da dare a dei bambini…) escono senza un apparente motivo da casa; Siggy rientrando e non trovandoli parte preoccupatissima alla loro ricerca, e li scova poco dopo beati a passeggiare sul lago ghiacciato oltre il bosco del villaggio. Li implora di ritornare, ma il ghiaccio inizia a cedere e una voragine si apre sotto il peso dei due piccoli. Siggy scatta verso la spaccatura incurante dei sinistri scricchiolii, e si tuffa nell’acqua gelata, afferra uno dei due e mentre lo riporta a galla accade qualcosa di soprannaturale: una figura femminile, bionda e vestita di bianco (la defunta sorella?), tende la mano sott’acqua e la aiuta: il tempo è come se si fermasse, e le due donne si sorridono… ma subito Siggy, dopo un momento di estasi, ritorna in sé e si rituffa in acqua per recuperare l’altro bambino, e di nuovo riemerge, ma stavolta per trovare il vagabondo Harbard ad aiutarla. Esausta, sorpresa, congelata, Siggy non riesce a ritornare sul ghiaccio, e si abbandona lentamente, scivolando verso il fondo nel freddo abbraccio mistico delle gelide acque del lago.
Ritornando nel Wessex vittoriosi, Aethelwulf riceve dal padre Re Ecbert il più orgoglioso dei benvenuti, congratulandosi ed enfatizzando con una certa malizia quanto la moglie Judith abbia sentito la sua mancanza (mentre ansimava sotto al monaco sicuramente). Kwenthrith introduce il timoroso fratello Burgred al Re che lo accoglie con benevolenza, e il principino tira un gran sospiro di sollievo. Ragnar (ubriaco) è invece più concentrato sulla colonia e inizia a parlare con Lagertha che è presente all’udienza, e i due ex coniugi iniziano una conversazione abbastanza tesa, anche sessualmente parlando, perché secondo me i due sono ancora profondamente legati, ma troppo orgogliosi, soprattutto lei, per ammetterlo. Nonostante sia il protagonista della serie, noto che Ragnar non ha così tanto spazio in questa stagione, ma sono soprattutto gli altri personaggi ad essere molto presenti, lasciandolo come “collante” tra le vicende che lo circondano, come nella scena subito seguente l’incontro con Lagertha dove Aethelwulf lo avvicina come “amico” ma viene bruscamente respinto con un “Tu non mi piaci”. Durante la festa del ritorno Re Ecbert cerca di convincere Athelstan e Lagertha a non tornare nel nord, ma la donna è irremovibile, perché pensierosa su cosa stia accadendo nelle sue terre. Il monaco è indeciso sul da farsi, ma chiedere a Ragnar è inutile, perché (sempre ubriaco) sostanzialmente gli dice di far quel cazzo che vuole. Judith lo attira in un angolo e i due limonano duro, ma Aethelwulf li sgama.
Lagertha fa bene ad essere preoccupata per come vanno le cose a Hedeby, e infatti Kalf è diventato Earl, e si prepara ad accogliere un forte alleato: niente meno che Erlendur, il figlio di Horik, il Re ucciso da Ragnar nella scorsa stagione! Nuovo personaggio e nuove trame in arrivo – non me lo aspettavo minimamente – soprattutto perché si presenta con Torvi, la moglie del defunto Earl Bjorg, anch’esso ucciso dall’arcinemico Ragnar, e con il figlio ancora in fasce di Bjorg.
Ma i colpi di scena continuano! Al brindisi fra Kwenthrith e il fratello, si chiude il magistrale complotto della principessa: dopo il discorso d’amore e speranza, Burgred beve il vino dalla coppa datale dalla cara sorella che invece versa il suo a terra subito dopo. Tutti i presenti, sia coloro che forse sanno, sia la maggior parte degli astanti, inorriditi e stupefatti, assistono quindi ad un incredulo Burgred che stramazza al suolo avvelenato. Adesso la Regina di Mercia chiede di brindare all’unica vera sovrana, ella stessa – cioè nemmeno Cersei Lannister sarebbe stata così audace – e io la amo alla follia (un po’ meno tutti gli altri, che versano a terra le loro coppe di vino).
Sul finale lo straniero Harbard saluta Aslaug e Helga, dicendo che il figlio storpio crescerà più sano, mentre Siggy adesso è nel Valallah insieme al marito e alla sorella.
Cioè 5 PorcaMiseria su 5 non bastano a sto giro!
Porcamiseria
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