Gli episodi di Natale, a prescindere dalla serie tv considerata, corrono l’enorme rischio di risultare fastidiosamente scontati o inutilmente sdolcinati, buttando alle ortiche ogni profondità psicologica acquisita dai personaggi, a favore di inappropriate velleità sentimentali. Fortunatamente, This Is Us riesce nell’intento di fornire comunque un risultato interessante, grazie sia all’eccellente performance del cast, sia alla struttura ben congegnata dell’episodio.
Tra i diversi spunti di riflessione troviamo l’evoluzione della storia di Kate e il suo impegno ad intervenire tramite bypass gastrico, con tutti i rischi del caso. Abituati come siamo a vedere Kate totalizzata dalla sua condizione, tanto da fare a meno di Toby per impegnarsi a perdere peso in ogni modo possibile, non siamo ancora giunti a sviscerare adeguatamente le cause del suo malessere, o eventuali spiragli di inadeguatezza che vadano oltre alla sua obesità patologica.
Il dialogo con Rebecca in auto è assieme ambiguo e chiarificatore: parte del problema è stato proprio il rapporto con la madre, nel contempo causa involontaria della sua condizione e obiettivo da raggiungere. C’è una forte componente di smarrimento esistenziale che probabilmente non andrà mai via dall’anima di Kate, ed è tutto nel contempo triste ed inspiegabile: come nella vita, alcune cose non hanno una limpida razionalità districabile dalla narrazione di una serie tv, e a malincuore è giusto che sia così.
Rebecca: Nothing bad ever happens on Christmas Eve.
L’altra piccola perla di “Last Christmas” è la nuova sfumatura data alla storia di William. Per quanto non strettamente necessaria al maxi-drama dei Pearson, l’aggiunta di elementi strettamente personali alla storia del padre biologico di Randall è benvenuta, per fornire un nuovo livello di profondità al suo personaggio. È una sottotrama dimessa, delicata e preziosa come e più dei filoni principali della narrazione di This Is Us, resa divertente dai commenti delle piccole Pearson, navigate nella terminologia LGBT nonostante l’età – la scelta di scritturare Denis O’Hare è il tocco di classe, tra le tante possibilità.
La sequenza finale è il classico fulmine a ciel sereno, un cliffhanger inusuale per la serie, che pure ha dato prova di tenerci in spasmodica attesa con altri finali di episodio. Stavolta è un colpo di scena à la Shonda Rhimes, dall’esito incerto fino al ritorno della serie dopo le vacanze natalizie, e dal quale speriamo Toby esca ovviamente vivo, date le drammatiche ripercussioni di una sua eventuale dipartita sulla già sensibile Kate. Il problema di fondo di questo colpo di scena, tuttavia, è che distrae da altri segmenti narrativi meno ponderati e più asserviti a far andare la trama in una determinata direzione.
È il caso della festa aziendale di Randall, teatro di un tentato suicidio da parte di un collega – attore già visto ultimamente in Westworld – la cui vita è stata rovinata da diverse scelte sbagliate. Il talento di Sterling K. Brown è palpabile, ma tutto il suo segmento risulta solamente pretestuoso al raggiungimento di una riconciliazione un po’ sbrigativa con Rebecca. Anche il prosieguo delle vicende di Kevin a valle della rottura con Olivia, sparita nel nulla da quello scontro ricco di acredine nella baita, stona con la cura certosina a cui This Is Us ci ha abituati. Gli sceneggiatori vogliono che tutto ora punti verso lui e la sua partnership con Sloane, in un nuovo slancio creativo del gemello Pearson nato dal nulla e stranamente out of character: dov’è finito il Kevin insicuro e pieno di dubbi sul suo successo teatrale?
I flashback dell’episodio non forniscono un grosso aiuto a districare le vicende del presente, non fosse per qualche piccolo rimando all’appendicectomia di Kate, come quasi ad anticipare una sua entrata in sala operatoria per il bypass, per poi stravolgersi nella scena finale con Toby sotto i ferri, la vera tragedia natalizia degli ultimi trenta secondi. Globalmente l’obiettivo è sempre centrato, ma a “Last Christmas” manca quel quid che la serie è perfettamente in grado di darci, grazie ad una consistenza e ad una struttura invidiabili. Aspettando il ritorno della famiglia Pearson, 4 Porcamiseria su 5 chiudono il primo semicerchio narrativo di questo acclamato family drama, capace in più occasioni di farci versare ben più di una lacrima.
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Non ci si comporta così, facendo aspettare noi poveri spettatori fino al 10 gennaio #ThisIsUs
— 🃏 (@mnemosoune) December 11, 2016
Che carino Jimmi Simpson, mi ha fatto piacere vederlo anche in #ThisIsUs dopo #Westworld
— Federica Claire (@clairepetrichor) December 9, 2016
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