The Leftovers2×07 A Most Powerful Adversary

Patti: She’s gone. Gonna be a hard day, buddy. L’onnipresente Patti Levin apre le danze di questa giornata infernale. Nora è fuggita, Kevin  ha un potente avversario da domare, e questa volta The Leftovers esegue il classico salto dello squalo che fa virare la trama nel caos più totale (Perrotta ce lo aveva anticipato), portando […]

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Patti: She’s gone. Gonna be a hard day, buddy.

L’onnipresente Patti Levin apre le danze di questa giornata infernale. Nora è fuggita, Kevin  ha un potente avversario da domare, e questa volta The Leftovers esegue il classico salto dello squalo che fa virare la trama nel caos più totale (Perrotta ce lo aveva anticipato), portando il protagonista a una scelta radicale e dalle conseguenze fatali.

La Guida di Virgil

The Leftovers - Recensione - SerialFreaks - 207 - 1

Con uno smaccato riferimento dantesco, il patriarca dei Murphy dovrà aiutare Kevin a liberarsi della sua persecuzione sovrannaturale. L’annegamento nel lago non è servito a nulla, una qualche forza mistica – o addirittura la stessa Patti – a detta di Virgil, ha impedito il suo sacrificio. Il vecchio uomo si propone come guida, per scacciare questo temibile avversario, mentre da spettatori assistiamo rapiti e preoccupati dal racconto: appare dinanzi a noi la soluzione mistica, quella che razionalmente bolleremmo come assurda e impraticabile, ma che tuttavia stuzzica la nostra mente, e di cui non riusciamo né a smentire né a confermare la validità.

La presenza di Patti in questo episodio è pressante, ci viene il dubbio che non sia a fianco di Kevin solo per osservarlo, ma da parte sua sembra quantomeno un buon passatempo quello di prenderlo per il culo con la storia di Il Cairo e del calice pieno di sperma. La sua versione dei fatti ci viene data a pezzi, lei stessa è incerta sulle azioni da intraprendere e non capiamo mai fino a che punto dica la verità – altro elemento a favore della tesi mistica -, soprattutto nei dettagli utili a Kevin per liberarsi di lei. La scena nel bosco è il primo, intenso picco di follia, ricorda la 1×08 – Cairo, ma con ancora una parvenza di lucidità da parte di Garvey. Patti regge il confronto, instillando altre incertezze.

The Leftovers - Recensione - SerialFreaks - 207 - 3

Kevin: He knows how to get rid of you.
Patti: Then why the fuck are you out here in the woods calling for me? This man gave you a solution, and you ran.

La battaglia di Kevin è in solitaria, mentre Jill cerca un affetto che nessuno è in grado di darle, in qualcosa di più della tipica immaturità adolescenziale. Il suo modo per chiedere aiuto prescinde dall’urlare “fuck” in una chiesa, e il suo sguardo comunica il suo più intimo bisogno di sicurezza ed equilibrio, mascherato da arroganza e cinismo. Desidera che il padre rimedi a tutti i suoi errori, e solo il ritorno di Nora placherà la sensazione di solitudine che il solo Kevin non è in grado di alleviare.

La Risposta di Laurie

The Leftovers - Recensione - SerialFreaks - 207 - 4

La chiamata di Laurie arriva come un fulmine a ciel sereno, come era arrivata a Nora la sera della raccolta fondi. La giornata nera di Kevin ci dà anche occasione di sentire l’altra verità, quella più ancorata alla usuale pratica psicoterapeutica. Arriviamo di nuovo a mettere in discussione le nostre idee, quando vediamo che Patti non è più al suo fianco, in presenza di Laurie. Il dettaglio della riservatezza tra paziente e psicologo è presto spiegato, e la speculazione dell’episodio 2×04 – Orange Sticker è conseguentemente messa a tacere.

La facilità con cui ciascuna delle due versioni che abbiamo davanti sia ugualmente argomentabile contribuisce a confonderci. La prospettiva di Kevin diventa anche la nostra prospettiva, grazie all’incredibile capacità della serie di farci immergere completamente nella testa dei personaggi, che nonostante si sia arrivati al diciassettesimo episodio non finisce ancora di meravigliare.

Si torna con la mente alla 2×03 – Off Ramp, a Tommy ora scomparso e non più interessato a dare false speranze alla gente e ad una madre preoccupata per la sua incolumità. La presenza di Laurie chiude il cerchio e punta verso la necessità dell’uomo di avere risposte: Kevin non sa dove far pendere l’ago della propria bilancia, bersagliato incessantemente da quello che la sua ex moglie definisce breakdown psicotico; Laurie e Tommy sono destinatari di queste necessità, e danno un abbraccio placebo in risposta; Nora fugge da tutto ciò che minaccia la sua tranquillità artificiale, invece di dare man forte a chi le sta vicino. Il comune denominatore è l’implacabile rumore di fondo nell’anima di tutti i protagonisti, a cui nulla può porre rimedio.

Morte Temporanea

The Leftovers - Recensione - SerialFreaks - 207 - 2

La deposizione dell’impronta alla caserma dei pompieri, in una sequenza carica di tensione – ma di cui osserveremo forse le conseguenze in futuro -, è nulla in confronto allo scioccante epilogo della caotica giornata di Kevin Garvey. La telefonata con Nora è la goccia che fa traboccare il vaso, ma ci dà anche una precisa idea delle conseguenze del suo abbandono:

Kevin: I have a way. A way that I can get better. But I need to know that you’d believe me if I looked you in the eyes and I told you that she was gone.

Ingegnosamente, Kevin lascia l’ex moglie con Jill, risolvendo frettolosamente le proprie questioni in sospeso come farebbe di norma chiunque sia sul punto di suicidarsi, e corre da Virgil, incontro alla morte. Nei cinque minuti finali avviene il vero e proprio salto dello squalo, si passa il punto di non ritorno e si rimane di sasso, cercando dietrologie e complotti, risposte semplici o articolate sul perché Virgil abbia sprecato la siringa da utilizzare su Kevin e si sia successivamente ucciso. Michael è al corrente dei piani del nonno, e ha già dimostrato ampiamente di credere alla presenza di Patti, per cui la risposta più semplice è che entrambi vogliono realmente aiutare Kevin, e credono fermamente che lui possa risorgere.

The Leftovers - Recensione - SerialFreaks - 207 - 5

Patti appare per un ultimo confronto, quello su cui si concentra tutta l’ambiguità del suo personaggio. In un primo momento appare sicura, vuole che Kevin beva il veleno e lo incoraggia a farlo, tuttavia all’ultimo momento cerca disperatamente di fermarlo. Se fosse davvero un’entità a sé dovrebbe sicuramente aver paura della morte del suo “protetto”, ma se fosse solo un prodotto della mente del protagonista, allora si sta semplicemente assistendo a un episodio classificabile dal cervello come elementare istinto di sopravvivenza; è una lotta tra parte razionale e inconscio nel volersi contemporaneamente disfare dell’ingranaggio difettoso, rimanendo comunque in vita.

Fare ordine e basarsi sui fatti appare estremamente complicato, poiché seguendo questa strada Kevin Garvey sarebbe ufficialmente morto, ed è per questo che questo episodio di The Leftovers è cruciale. Plausibilmente a Michael toccherà seppellire i corpi, e avremo di fronte un potenziale evento ricollegabile ad Erika e al “passerotto di Schrödinger”. Tutto è assurdo e paradossale, ma è da qui che la bussola inizierà a puntare verso la razionalità, o verso la fede prendendo una direzione che, se conosciamo bene Lindelof, non sarà comunque del tutto definitiva, specialmente nel secondo caso. Ci troviamo davanti a una serie tv che non smette mai di sorprendere, di meravigliare, di far riflettere, e abbiamo una vivida immagine del caos e delle sue conseguenze, in cui abbondano particolari ambigui, tra lo spirituale e il razionale. Scarseggiano invece i sinonimi della parola capolavoro, poiché un prodotto di tale fattura su temi così evanescenti e delicati è definibile solo in questo modo.

5

 

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