Abbiamo visto il 2% del mondo svanire nel nulla, abbiamo osservato a distanza di 3 anni l’impatto di questa Dipartita sulla società, tra anime dilaniate, incapacità di dimenticare nonostante gli sforzi, santoni guaritori ed indagini statistiche a chi sulla Terra è rimasto. Il viaggio in The Leftovers è molto intimo, affrontiamo lo smarrimento dell’animo umano di fronte a eventi inspiegabili e tragici e a cui non verrà mai data risposta. Perché non è questo l’obiettivo: il fattore paranormale è immediatamente tralasciato, si cerca di indagare l’effetto e non la causa dell’improvvisa scomparsa di milioni di persone, e le mille sfaccettature di questa interminabile elaborazione del lutto.
La prima stagione di The Leftovers era incentrata sulla famiglia Garvey, su Nora Durst e sulla cittadina di Mapleton, ispirata all’omonimo romanzo di Tom Perrotta. Questa nuova stagione rappresenta un esordio su un terreno totalmente estraneo a opere a cui far riferimento, ed è forse per questo che alcuni temi pregressi sono stati del tutto eliminati, in primis i Guilty Remnants e i vari animali domestici impazziti. Non sappiamo se avremo ancora i vuoti di memoria di Kevin Garvey, dato che in questa season premiere ci immergiamo in un’atmosfera diversa, in una città diversa, e a casa di una famiglia diversa.
La Famiglia Murphy
I nuovi protagonisti rappresentano tutta la gamma di possibili inclinazioni alla fede. Abbiamo John, anima razionale che rifiuta qualsiasi manifestazione troppo eclatante di religiosità o spiritualità, tanto da dare fuoco alla casa del santone Isaac (il codice che usa coi colleghi è una scala di emergenza utilizzata dai pompieri per classificare le forze richieste per domare un incendio, ndr); appare coinvolto in un tentativo di omicidio, ed è tormentato dal frinire di un grillo che non è mai riuscito a trovare. Sua moglie Erica è una donna pragmatica, porta avanti la famiglia e si dedica al jogging, con un apparecchio acustico che ci fa conoscere il suo problema uditivo. I due figli sono Michael, cristiano devoto che cerca di assimilare la Dipartita ponendola nel suo universo religioso, ed Evie, ragazza semplice con la giusta dose di ribellione e voglia di libertà, affetta da epilessia e misteriosamente scomparsa alla fine di questa premiere.
Colpisce, tra tante cose, vedere John in difficoltà col tritarifiuti (ogni volta che li inseriscono in qualunque film o serie tv mi sale l’ansia), influenzato dal presagio di Isaac: è un’interessante prospettiva su come anche il più inflessibile razionalista nel profondo possa essere toccato dalla spiritualità, tanto quanto è possibile il viceversa. La Dipartita, sebbene non abbia colpito Jarden, ha scosso nel profondo la fede delle persone, in una scala più grande dell’esame di coscienza di John a cui assistiamo.
Anche il comportamento di Erica è enigmatico, quando libera un uccellino dalla scatola di scarpe, ma non si capisce il senso del gesto: evitare che scappi per preservare la condizione unica del luogo in cui abitano, oppure constatare le possibilità di sopravvivenza della creatura? Non ho nessuna possibile interpretazione al fenomeno, ma ne sono rimasto comunque affascinato.
Le domande riguardanti la famiglia Murphy vanno di pari passo con le domande riguardanti la cittadina texana. Nessuno è sparito da Jarden il 14 ottobre del 2011.
0 Departures
C’è un forte significato simbolico in tutto ciò che riguarda Jarden. Oltre alle comitive in gita da tutto il mondo in cerca di miracoli, abbiamo persone che periodicamente sgozzano capre, eremiti che hanno trovato il loro equilibrio interiore sul loro trespolo e tanti inquietanti terremoti. Questo è l’aspetto più smaccatamente superstizioso: si deduce che quello della capra sgozzata sia un rituale, quasi a voler ripetere le condizioni favorevoli che hanno portato la cittadina ad essere risparmiata, come si può supporre che l’eremita sia capitato a Jarden in concomitanza alla Dipartita, e non abbia intenzione di andarsene.
Per questioni di ordine pubblico nessuno può introdursi a Jarden se non autorizzato, giusto per dare un’idea delle possibili conseguenze di una superstizione incontrollata. Persino l’acqua del lago che finirà prosciugato alla fine dell’episodio (chissà se scopriremo mai che fine ha fatto Evie) è off-limits per gli esterni alla cittadina, col divieto assoluto di prelievo, quasi a volerne evidenziare una qualche caratteristica ultraterrena.
I riti religiosi devono essere misurati e messi entro schemi ben precisi: lo capiamo sia da ciò che dice Michael, affermando che in chiesa si tengono sermoni predefiniti, sia dal modo brusco in cui il redivivo Matt Jemison, ex reverendo di Mapleton, viene bloccato prima di poter parlare troppo a ruota libera di miracoli e provvidenza (sua moglie pare stia meglio, peraltro). In questo John rappresenta una sorta di vigilante “anti-fede”, un pompiere à la Fahrenheit 451: non si bruciano libri, ma presenze “troppo spirituali”.
Non è ancora chiaro come l’arrivo della famiglia allargata dei Garvey altererà gli equilibri dei Murphy e di Jarden, quello che è chiaro che che l’apparenza di una cittadina felice potrebbe essere un superficiale inganno, soprattutto alla luce dell’ultimo catastrofico terremoto.
Passato e Presente
Tutto ciò che vediamo è immerso in citazioni bibliche e rimandi ad altre superstizioni. La lunga sequenza iniziale con la donna primitiva alle prese con la sua Dipartita in piccola scala è emblematica. La donna cerca risposte al dramma volgendo lo sguardo al cielo e vedendo un’aquila, associandole immediatamente un significato di buon auspicio. La stessa aquila è visibile in cielo negli ultimi momenti di vita della donna, ora morsa fatalmente da un serpente, a testimonianza di quanto aggrapparsi a segni supposti ultraterreni possa rivelarsi sbagliato. Il parallelo con il presente è forte se paragoniamo l’aquila al grillo che John cerca spasmodicamente: anch’esso può essere interpretato come un presagio, ed è quantomai curioso che nel momento stesso in cui capiamo che gli è stato finalmente regalato da Evie (lo sentiamo frinire negli ultimissimi secondi dell’episodio), la ragazza sparisce dalla circolazione.
Il posto è a tutti gli effetti un axis mundi, fuori dal comune forse fin da prima della Dipartita; è una parte del mondo sacra di per sé, non perché l’essere umano odierno ha deciso di costruirci sopra edifici dal significato religioso. Non si sa se vedremo altro del passato di questo luogo speciale, ma Lindelof ha creato un universo ricco di simbologia più o meno velata, rifacendosi soprattutto alla fede cristiana: Jarden suona come Garden, il Giardino dell’Eden, Evie e le sue amiche corrono nude nel bosco, abbiamo una specie di Eva primitiva, un serpente e una torta di mele.
The Leftovers è uno show che non mi stancherò mai di consigliare, un’occasione per riflettere su fede e spiritualità avulsa da facile retorica, dove la vita quotidiana di una famiglia e di una comunità tocca corde molto sensibili con una disarmante facilità. Abbiamo l’opportunità di guardare una serie tv senza ricercare a tutti i costi risposte, perché sappiamo che anche qualora ci venissero date, sarebbero incomplete e aperte alla riflessione, quindi tanto vale non dannarcisi troppo. Anche la scelta di focalizzarsi sui Murphy è intelligente, abbiamo modo di empatizzare e di incuriosirci, laddove una preponderanza dei vecchi protagonisti ce li avrebbe mostrati solo come comprimari.
C’è solo da sperare che tutto continui così, ma la sensazione è che in realtà tutto finirà per migliorare. E non lo dico perché ho visto un’aquila affacciandomi alla finestra.
Music Freaks
L’opening theme di questa seconda stagione, “Let The Mystery Be” di Iris DeMent, segna un netto contrasto rispetto all’opening della prima stagione. Per quanto senta già odio diffuso per questa scelta da parte dei miei colleghi recensori (e non solo), la trovo una scelta azzeccata, in linea con il messaggio che Lindelof vuole comunicare con questo nuovo inizio. Che poi la musica country faccia cagare è un altro discorso.
Everybody’s wonderin’ what and where
They all came from
Everybody’s worryin’ ’bout where they’re gonna go
When the whole thing’s done
But no one knows for certain and so it’s all the same to me
I think I’ll just let the mystery be
Some say once gone you’re gone forever
And some say you’re gonna come back
Some say you rest in the arms of the Savior
If in sinful ways you lack
Some say that they’re comin’ back in a garden
Bunch of carrots and little sweet peas
I think I’ll just let the mystery be
[…]
Some say they’re goin’ to a place called Glory
And I ain’t saying it ain’t a fact
But I’ve heard that I’m on the road to Purgatory
And I don’t like the sound of that
I believe in love and I live my life accordingly
But I choose to let the mystery be
Tutto regolare!
Ho passato la prima mezz'ora della puntata a chiedermi cosa stessi guardando #TheLeftovers #SerialUpdate
— Giuseppe Capuano (@kapgiu) October 5, 2015
The Leftovers è bello anche perché ci fa essere felicemente tristi.
#TheLeftovers ovvero la mia dose di angoscia settimanale #serialupdate
— matteo (@festadimerda) October 5, 2015
Stanotte inizia la seconda stagione di #TheLeftovers quindi il Lunedì ora sarà deprimente ma con un'accezione positiva.
— Pie (@misterildar) October 4, 2015
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