The Good Doctor1×03 Oliver

Se le prime due puntate di The Good Doctor ci hanno offerto una panoramica, presente e passata, del Dottor Shaun Murphy, il terzo episodio va oltre il suo protagonista e ci fa conoscere anche gli altri personaggi che per ora ci erano solo stati presentati come “nemici” di Shaun. A tutto ciò segue un cambio anche nella costruzione dell’episodio: invece di raccontarci l’infanzia di Shaun, cosa sta facendo il giovane chirurgo ora e cosa sta facendo il resto del mondo, ci vengono proposti solo due filoni narrativi: il “fuori” dall’ospedale e il “dentro” all’ospedale, con qualche spezzone del passato di Shaun.

L’episodio ruota attorno a un solo paziente come la più classica serie tv sulla medicina, con un caso abbastanza canonico anch’esso:  Chuck (Tim Russ) ha bisogno di un trapianto di fegato e finalmente è stato trovato un donatore compatibile. Il Dr. Melendez decide che Shaun e Claire andranno a ritirare l’organo nell’ospedale dove hanno trovato il donatore mentre lui e Jared Kalu prepareranno il paziente per l’intervento. Da qui l’episodio si divide nei due filoni sopracitati, accomunati però da un solo problema: la comunicazione. In tutti e due i filoni narrativi le persone cercano di trovare un modo per comunicare e migliorare i rapporti fra loro a livello lavorativo.

La narrazione esterna all’ospedale ci fa vedere Claire e il Dr. Murphy che, con ogni mezzo di trasporto possibile ed immaginabile, cercano di far arrivare il fegato al loro paziente in perfette condizioni. In tutto ciò la dottoressa cerca di instaurare un legame con il protagonista e arriva anche a chiamare il Dr. Glassman per capire come fare, ma lui le risponde molto semplicemente che non esiste una ricetta già pronta e che deve trovare il suo modo di comunicare con lui. All’inizio partono in elicottero, ma al ritorno Shaun annuncia che non sarà più possibile a causa del tempo. Claire visibilmente confusa gli chiede come abbia fatto a capirlo ma Shaun non risponde.

Fortunatamente riescono ad essere scortati dalla polizia per fare prima, ma c’è un altro problema: la temperatura nella borsa frigo si sta abbassando. Un problema comune alle massaie che portano la spesa a casa e ai medici, che Claire spera di risolvere mettendo delle verdure surgelate nel contenitore. Purtroppo l’escamotage non funziona e altrettanto vani si rivelano tentativi di farsi aiutare da Shaun, intento a osservare una macchina per fare la granita blu, che lo porta indietro alla morte di suo fratello e alla conseguente necessità di tornare a vivere con i suoi genitori – con cui ha sempre avuto un rapporto difficile. Finito il flashback e ritornato al presente, Shaun afferma che la verdura congelata non funzionerà perché l’organo ha bisogno di essere immerso nel ghiaccio, quindi basterà sommergerlo di granita. Claire realizza dunque che Shaun risponde solo quando non gli si rivolge direttamente una domanda, perché non gli piacciono le domande.

CLAIRE: Rispondi quando non ti pongo una domanda. Non ti piacciono le domande

SHAUN: No, infatti non mi piacciono.

Prima scintilla di comunicazione fra i due, che ora possono riprendere il cammino verso l’ospedale. Shaun però confrontando la radiografia con l’organo capisce che il fegato ha qualcosa che non va e che devono operare subito per risolvere il problema. Con gli strumenti che hanno a disposizione, in mezzo a una strada, bloccando tutto il traffico, rimuovono così un grumo che si era formato all’interno dei tessuti.

Se Claire all’esterno dell’ospedale ha trovato il modo di comunicare con Shaun, il Dr. Andrews deve trovare il modo di farlo con Melendez. Se il primo una volta era la giovane star dell’ospedale, ora sta invecchiando e il secondo gli sta rubando la scena. Quando il signor Wannamaker, ricco paziente che potrebbe donare molti soldi all’ospedale, deve essere curato, la Dottoressa Aoki (Tamlyn Tomita) insiste perché Melendez faccia da suo secondo perché tutto fili liscio. Problema: Andrews non riesce ad accettarlo. Sarà Glassman, durante una delle sue pause pranzo/sedute psicologiche a fargli presente che ora deve scegliere se continuare a fare i capricci e a voler essere la star, o se vuole cominciare a comportarsi come chi vuole diventare direttore dell’ospedale e a comunicare e collaborare con gli altri giovani chirurghi. Finalmente Andrews non è solo un uomo senza cuore, ma ci viene mostrato un nuovo lato di lui, che contribuisce alla creazione di un buon personaggio, cosa che succede anche per Neil Melendez.

Infatti, se quest’ultimo non era ancora stato presentato in altro mod,o se non come un antagonista di Shaun, ora vediamo il suo lato più legato al paziente, mentre cerca di convincere gli altri medici a far ottenere a Chuck il suo fegato. Si scopre infatti che il paziente non aveva bevuto nulla di alcolico negli ultimi sei mesi se non un bicchiere di vino alla laurea della figlia tre giorni prima, e purtroppo, nonostante le argomentazioni a favore del malato del Dr. Melendez, le regole sono le regole: niente alcol, oppure si finisce in fondo alla lista. La scena finale con Melendez che guarda la figlia di Chuck mentre aiuta il padre a mettersi la giacca è un’amara ma ottima conclusione per la vicenda, per la quale meritano un plauso anche Tim Russ e Angela Palmer, la cui recitazione regge perfettamente la drammaticità del momento.

Qui la serie si dimostra molto realistica e, come nella vita vera, non sempre le brave persone se la cavano. Ancora una volta l’amaro in bocca che ci lascia l’ultima scena ci ricorda varie puntate di Scrubs, come il quattordicesimo episodio della terza stagione, “My Screw Up“, che non ci risparmia la morte del fratello di Jordan per leucemia. Chuck non ottiene il fegato, il quale tuttavia sarà dato a qualcun’altro che ne ha bisogno, come puntualizza Shaun alla fine dell’episodio

Oggi è stata una bella giornata. Abbiamo salvato qualcuno oggi, anche se non era Chuck.

Insomma, tutti sembrano dover imparare a comunicare meglio fra di loro. Anche se sulla carta solo Shaun ha dei problemi di relazione col mondo esterno, i suoi colleghi devono capire come interagire fra di loro per far andare avanti al meglio l’ospedale, che si tratti della consegna a domicilio di un fegato o del mettere da parte l’orgoglio e comportarsi come un direttore. Una puntata ben costruita e forse più ordinata e facile da seguire delle precedenti, e anche se c’è sempre un’aura forse un po’ irrealistica e buonista che aleggia sullo show. Freddie Highmore  e Richard Schiff continuano a stupire il pubblico con la loro ottima recitazione, ma in questa puntata il Dottor Andrews (Hill Harper) e il Dottor Melendez (Nicholas Gonzalez) meritano un applauso per come sono riusciti ad interpretare bene lo stato d’animo dei loro personaggi, senza cadere come nelle precedenti nella piatta recitazione da classici antagonisti. Stupisce di meno il Dottor Kalu (Chuku Modu) che sembra meno espressivo, quasi impacciato sulla scena come se non avesse ancora un ruolo ben definito nella storia.

Amore mio bello, sei troppo cute 😍😭 #TheGoodDoctor pic.twitter.com/BhKAyYrFBL

— キアラ •Love Myself• (@addictedtodob) October 13, 2017

Vedere Freddie che mangia pancake in the Good Doctor mi ha fatto venire voglia so sto facendo 5 porzioni di panna cotta e 4 pancake.

— ♔ (@giugleek) October 11, 2017

Ogni episodio piango un po', non c'è niente da fare #TheGoodDoctor

— 🍂•Sarah•🎃 (@Blue_8Adventure) October 11, 2017

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