Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D.3×04 Devils You Know – 3×05 4,722 Hours

Agents of S.H.I.E.L.D. confeziona dapprima un episodio di passaggio con importanti colpi di scena sul finale e continua il suo percorso alzando il tiro e proponendo una spettacolare puntata incentrata (quasi) interamente su Simmons e i suoi sei mesi di sopravvivenza sul pianeta misterioso su cui era finita nel finale della scorsa stagione. È l’occasione […]

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Agents of S.H.I.E.L.D. confeziona dapprima un episodio di passaggio con importanti colpi di scena sul finale e continua il suo percorso alzando il tiro e proponendo una spettacolare puntata incentrata (quasi) interamente su Simmons e i suoi sei mesi di sopravvivenza sul pianeta misterioso su cui era finita nel finale della scorsa stagione. È l’occasione per approfondire i suoi sentimenti per il collega Fitz, ma il tutto prende una piega decisamente inaspettata…

Il gioco delle coppie

Il quarto episodio della terza stagione presenta parallelamente le tre storyline delineate finora.

La principale si apre con l’uccisione di una coppia di Inhuman da parte del mostruoso assassino seriale degli scorsi episodi e con il piacevole ritorno in scena di una vecchia conoscenza, l’ubiqua Alisha direttamente dalla season two. Dopo il consueto battibecco tra Rosalind, direttrice dell’agenzia governativa UCMA, e Coulson riguardo la collaborazione successiva all’unione delle forze tra i due schieramenti, parte una serrata caccia al mostro assassino dalle fattezze a metà tra Predator e Bob Marley.

Lo S.H.I.E.L.D., entrato in possesso di un campione del DNA del killer (il cui nome, apprendiamo in seguito, è Lash) grazie a un rasta perduto durante il primo combattimento, riesce a tracciare un virus informatico risalendo così ad un suo complice Inumano le cui capacità permettono di scovare altri simili (da cui la facile ricerca delle vittime da parte del feroce assassino). Durante il tragitto per rinchiudere l’Inumano in una struttura UCMA, Daisy e Mack vengono attaccati dal mostro Cher-forme che con una fiamma blu degna di Hermione mette fine alla vita del suo complice, ribadendo la necessità del suo agire in questa maniera. Nell’attacco, Daisy riesce a scoprire che l’Inumano omicida può assumere nuovamente forma umana, ma non riesce a scoprirne l’identità.

Agents of SHIELD 3x04 Devils You Know - 3×05 4,722 Hours Recensione

Il secondo intreccio segue le gesta di Hunter e May, impegnati nella caccia a Ward, ormai direttore dell’Hydra. Il geniale piano prevede di arrivare faccia a faccia con l’ex alleato per poi eliminarlo. Stranamente la cosa sta quasi per andare in porto, ma Ward ha un asso nella manica: l’amichevole figlio di Strucker tiene in ostaggio l’ex marito di May e conta di farlo fuori se il suo direttore non uscirà vivo dal confronto con i due agenti. L’empatico Hunter decide però che la propria vendetta ha la priorità assoluta, garantendosi una sonora carriola di legnate da parte di May nei prossimi episodi. Lo shieldino infatti non riesce a concludere il suo piano omicida, riuscendo “soltanto” a ferire alla spalla Herr Direktor che si dà alla fuga e decretando così la morte(?) del povero mister May (cit.).

Infine, la terza storyline, più breve e raccontata quasi sottovoce, si focalizza sul difficile rapporto Fitz-Simmons alla luce della finora segreta voglia di lei di tornare sul pianeta su cui ha vissuto negli ultimi sei mesi. Alla fine dell’episodio Jemma decide finalmente di rivelare tutto al collega, fornendo l’assist per le vicende narrate nell’episodio successivo.

La struttura di questo episodio è abbastanza schematica: le storyline, nonostante sporadici tentativi di contatto, tendono ad essere mantenute separate e ben riconoscibili. A questo scopo probabilmente serve anche la divisione in coppie dei protagonisti (Rosalind-Coulson, Daisy-Mack, May-Hunter, May-Garner, Hunter-Morse, Fitz-Morse, Fitz-Simmons), che però penalizza i personaggi “di mezzo”, come ad esempio l’agente Morse e il dottor Garner. Sembrerebbe una scelta necessaria a non togliere troppo all’azione, che resta comunque il cuore dell’episodio, ma il rischio è di portare a una visione manichea degli schieramenti, senza sfumature né raccordi tra le trame. Questo è però un difetto che può valutarsi solo nel lungo periodo, qualora le cose dovessero continuare in questa direzione.

L’episodio è comunque buono, lascia aperti alcuni interrogativi (sarà davvero morto Andrew? Strucker è sconvolto per l’incendio o perché ha visto qualcos’altro?) e per l’intera durata mi è suonato come un campanello in testa, a metà tra il piacevole e lo sconforto, che diceva “questo è ciò che Heroes poteva essere”.

Agents of SHIELD 3x04 Devils You Know - 3×05 4,722 Hours Recensione

Tre porcamiseria già solo per Coulson che fa il badass con la sua mano nuova (Darth Vader who?).

3

 

The Martian / L’isola nel cielo

Riprendendo il finale della 3×04, il quinto episodio prende il via con un generico recap inserito direttamente come flashback, senza alcuna necessità di ricorrere al previously; che si tratti di una puntata anomala lo si capisce qualche istante dopo, quando anche la sigla tradizionale viene abbandonata per adattare i titoli di testa alla trama.
Sei mesi prima, a causa della goffaggine di Fitz, Jemma Simmons viene risucchiata dal monolite/portale che la trasporta su un misterioso pianeta alieno situato in un‘altra galassia e su cui vi è una notte perenne (una sorta di Tatooine al contrario o Barrow, la cittadina di 30 Giorni di Buio). Durante la puntata veniamo a sapere come la scienziata sia sopravvissuta (ben sei mesi prima del film The Martian e senza la possibilità di piantare patate…), sfuggendo a misteriose tempeste di sabbia in cui si cela un’entità assassina (It, la Cosa) che porta alla pazzia e alla morte.
Agents of SHIELD 3x04 Devils You Know - 3×05 4,722 Hours Recensione

L’intrepida Jemma però, non ha affrontato tutto questo da sola, perché sullo sterile pianeta incontra un’astronauta americano di nome Will, unico sopravvissuto a una spedizione attraverso il portale ben 14 anni prima. Ovviamente Will è gnocco. E ovviamente si bacia con Jemma, mandando in frantumi i cuori di chi credeva in un periodo di meritata serenità per la coppia Fitz-Simmons. Durante gli adrenalinici momenti del salvataggio di Jemma di qualche episodio fa, Will viene lasciato indietro a combattere la Cosa, giustificando così l’assurda richiesta di Jemma di tornare indietro. L’episodio segue il racconto che la scienziata fa al collega Fitz, che, pur friendzonato un’altra volta, decide di impegnarsi con la ragazza per riportare indietro l’astronauta.

Per una serie corale come può essere considerata Agents of S.H.I.E.L.D., concentrare un episodio su una sola storyline, con un solo personaggio a tenere le redini della puntata, è sempre un azzardo. Sia l’intreccio che il protagonista devono essere così solidi da prendere in carico 40-50 minuti che normalmente (come nella puntata precedente) vengono spalmati su più fronti. La sfida degli autori in questo 4,722 Hours è stata secondo me ampiamente superata.

Nonostante diverse forzature (un cellulare che dura più di 700 ore è più fantascienza di un portale alieno), il trauma di Jemma è reso alla perfezione (anche grazie all’ottima interpretazione di Elizabeth Henstridge): l’evoluzione dei suoi sentimenti per Fitz, il suo desiderio di non lasciarlo andare, l’accompagnare l’ultima buonanotte per lui alla prima per Will, la sua richiesta di riportarlo indietro pur sapendo di aver appena spezzato il cuore al collega (e a noi). Come se non bastasse, le tocca nel frattempo il piccolissimo particolare di dover affrontare i pericoli della sopravvivenza (sto ancora urlando per il bagno nella pozza!) e il fatto di essere lontana da casa milioni di anni luce.

Agents of SHIELD 3x04 Devils You Know - 3×05 4,722 Hours Recensione

La fotografia cianotica utilizzata per rendere la notte perenne dà un effetto straniante, quasi l’impressione di stare guardando un’altra serie. Un altro show ABC mi è difatti subito tornato alla mente, grazie ai forse non troppo impliciti richiami: Lost. Tenuti a mente i doverosi distinguo del caso (no, Agents of S.H.I.E.L.D. non è Lost e sicuramente probabilmente non lo sarà mai), ho trovato numerosi parallelismi tra questo episodio e la serie di Abrams, a partire dall’I have to go back pronunciato da Simmons qualche episodio fa, fino ad arrivare all’intero contenuto di questa puntata: una misteriosa sorgente di calore dietro la roccia, un mostro celato dietro nuvole di polvere, una misteriosa malattia che colpisce gli astronauti, una mappa con una zona proibita, l’idea di dover tornare indietro a recuperare chi è stato abbandonato, ecc. Il mio credere poco alla coincidenze mi porta a pensare che si sia trattato non solo di un omaggio, ma anche un tentativo di appoggiarsi su una struttura solida per attutire il rischio di un episodio così anomalo per questa serie.

In ogni caso resta una bella puntata piena di tensione, azione e sentimenti, a conferma dell’ottima strada intrapresa da questa serie che nella prima stagione ha faticato un po’ a convincere, ma che adesso rappresenta l’orgoglioso te l’avevo detto di quanti non l’hanno abbandonata.

Quattro porcamiseria su 5 e un punto esclamativo d’incoraggiamento!

4

 

Note per nerd

  • Non del tutto casuale sembra anche il riferimento a 2001: Odissea nello spazio: la spedizione di Will arriva proprio in quell’anno sul pianeta misterioso, mediante un monolite che si attiva attraverso l’allineamento di alcuni corpi celesti (proprio come quello del film di Kubrick)
  • Da brava whovian quale è, Jemma dovrebbe perlomeno citare la crepa nel tessuto temporale che ricorda proprio quella che lei osserva sul muro della caverna!

#teamFitz

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