Prima che possiate andare avanti credo sia necessario sottolineare che trovare le parole giuste per riassumere cosa abbia provocato in noi questa puntata di Once Upon A Time è stata una delle imprese più ardue della nostra vita. L’estrema delusione che, puntata dopo puntata, ha continuato ad accumularsi nel corso di questi mesi, ha raggiunto il suo massimo livello in questi 42 minuti di pura sofferenza.
Partiamo dal presupposto che il confine fra la vita e la morte è praticamente sconosciuto in questa quinta stagione della serie ed in particolare in questa puntata: tra resurrezioni e gente che viene “finita” non abbiamo ancora capito chi sia dei nostri e chi invece è destinato ad andarsene per sempre. Apparentemente gli autori credono sia normale riportare in scena dei personaggi caduti nel dimenticatoio (e di cui nessuno sentiva la mancanza) come Merida o Artù che ha solo il tempo di fuggire dalle prigioni di Storybrooke prima di essere ucciso e spedito nel mondo sotterraneo poiché STRANAMENTE anche lui ha delle questioni irrisolte. Una volta lì, una strana alleanza con Hook (come se i vari tentativi di distruggersi non fossero mai esistiti) permette ai due di scoprire finalmente cosa può eliminare Ade una volta per tutte, ovvero una sorta di cristallo olimpico. Nel frattempo Ade, arrivato dopo chissà quanti secoli nel mondo dei vivi, inizia a mettere in moto il proprio piano per conquistare più potere possibile. Zelena è così accecata dall’amore da non rendersi conto che l’uomo che ama sta in realtà progettando di sottomettere tutti gli abitanti della città e, nonostante la stessa Regina cerchi di avvertirla, la donna sembra davvero credere che il Dio della morte abbia davvero voltato pagina. Quest’equilibrio instabile ha però vita breve poiché Robin è disposto a tutto pur di salvare sua figlia che, come ben sapete, è con Zelena e Ade. Lo scontro fra le due coppie è inevitabile e porta quasi immediatamente ad una tragedia del tutto inaspettata, ovvero la morte di Robin.
Fermiamoci un secondo per capire che senso abbia avuto questa scena (girata tra l’altro da cani, se non fosse per l’interpretazione di Lana Parrilla) all’interno della serie. Ve lo diciamo noi: NESSUNO.
Robin è passato dall’essere un personaggio minore a regular per via della storia d’amore con Regina, una storia d’amore che ha permesso ai due personaggi di reinventarsi e dare inizio ad una nuova fase delle proprie vite. Il personaggio passa però quasi immediatamente di nuovo in secondo piano, girando un numero sempre minore di scene, per poi morire a caso ed in un modo a dir poco offensivo per qualsiasi persona dotata di buon senso. Tralasciando il fatto che tutto ciò va praticamente ad annullare il percorso fatto da Regina nelle ultime due stagioni, è necessario anche ribadire che l’atrocità di farlo “finire” da Ade è anche molto peggio, poiché non è ben chiaro che fine abbia fatto la sua anima. Tra l’altro Ade viene eliminato qualche istante dalla stessa Zelena che, anche se in ritardo, sembra svegliarsi dall’idilliaca favoletta che stava vivendo nella sua testa. Voi riuscite a trovare un filo logico che possa dare un senso a questa paradossale sequenza di avvenimenti?
L’unica parte positiva della puntata (si fa per dire) è stata quella dedicata ad Hook ed Emma che, seppur in dimensioni diverse, provano in tutti i modi a superare la perdita dell’altro, cercando allo stesso tempo di aiutarsi a vicenda. Emma capisce che è necessario piangere la persona che amava e, dopo vari tentativi di ottenere la propria vendetta, si lascia andare all’elaborazione del lutto. Hook è ugualmente intenzionato ad andare avanti, ma la sua “questione irrisolta” è proprio sconfiggere Ade e, di riflesso, dare pace ad Emma. La collaborazione fra i due aiuta indirettamente Zelena a capire che deve fermare l’uomo che ama; ciò sarebbe stato il finale perfetto di una storia d’amore travagliata come la loro, se gli autori non avessero deciso di riportare Hook in vita. La mitologia greca sembra proprio non volere abbandonare questa parte di stagione e così a fare il suo ingresso stavolta è proprio Zeus, il Re dell’Olimpo. Quest’ultimo, per ricompensare il giovane capitano, decide di dargli una seconda opportunità e lo spedisce nuovamente a Storybrooke, dove Emma lo accoglie incredula a braccia aperte.
“Last Rites” è il perfetto riassunto di una stagione inconcludente, monotona e che continua a ripiegarsi su se stessa. Guardare Once Upon A Time è ormai un’impresa, specialmente perché tutto sa di già visto. Le dinamiche della serie sono prevedibili e prive di originalità, è come se improvvisamente non esistesse più una storia da raccontare e ci si voglia soffermare su degli aspetti decisamente trascurabili. La degna conclusione che ci aspettavamo non arriverà probabilmente mai, perché da una puntata come questa non vediamo come la serie possa risorgere dai propri errori. Il doppio finale di stagione della prossima settimana andrà a mescolare quasi sicuramente tutte le carte in tavola e saremo pronti a ripartire dall’ennesima maledizione, entrando così in un circolo vizioso che non finirà mai.
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Pensavo che con questa seconda parte della stagione lo show si sarebbe ripreso e invece è peggiorato. Questa stagione è da cancellare #OUAT
— Barbs 🌸 (@xLonelygirl_) May 9, 2016
Vi ricordate quando #OUAT era una serie bella, avvincente, interessante, con un filo logico nelle storie? Si, una volta lo era.
— Ilah 2.0 (@Ila_always) May 9, 2016
#OnceUponATime è diventato così ridicolo che non vale neanche la pena commentarlo.
— Luisa (@Lou_Bennet) May 9, 2016
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