Grey's Anatomy12×09 The Sound of Silence

Dopo un lungo inverno fatto di giornate interminabili sotto il piumone e litri di cioccolata calda perché tanto la prova costume non esiste, finalmente siamo giunti al momento più atteso dell’anno nuovo – no, non mi riferisco a Sanremo (anche se…): Grey’s Anatomy è ritornato sui nostri schermi! Per motivi a noi sconosciuti, alle serie […]

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Dopo un lungo inverno fatto di giornate interminabili sotto il piumone e litri di cioccolata calda perché tanto la prova costume non esiste, finalmente siamo giunti al momento più atteso dell’anno nuovo – no, non mi riferisco a Sanremo (anche se…): Grey’s Anatomy è ritornato sui nostri schermi! Per motivi a noi sconosciuti, alle serie TV americane garba fare pause invernali che sembrano non finire più: è vero che il Natale americano è più bello del nostro, è vero che il capodanno a New York è sacrosanto altrimenti come ce li facciamo altri 300 film tutti uguali, ma nessuno pensa alle schiere di fan oltreoceano che hanno dovuto passare due mesi senza sapere come piangere e disperarsi a più non posso? Fortunatamente, Shonda la Misericordiosa ha deciso di interrompere l’assenza dallo schermo delle sue creature e, nel caso di Grey’s Anatomy, non possiamo che dire che l’attesa è davvero valsa la pena.

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L’ultimo episodio prima della pausa invernale ci aveva posti davanti a diverse questioni lasciate in sospeso: la natura misteriosa del rapporto tra Owen e il nuovo arrivato Nathan, il destino incerto di Jackson e April e il litigio furioso tra Meredith e Amelia, sfociato nella scelta di quest’ultima di riprendere a bere. Ora, sebbene non ci aspettassimo che questa ripresa avrebbe risolto tutti gli eventi lasciati in sospeso – perché si sa, a Shonda piace dilungarsi – non avremmo mai potuto immaginare che Grey’s Anatomy, alla sua dodicesima stagione, potesse sfornare ancora un episodio del genere. Complice la regia di Denzel Washington, si può affermare con sicurezza che questo sia stato uno degli episodi più magistralmente diretti e confezionati di questi dodici anni.

“The silence will kill you”

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Grey’s Anatomy si è sempre distinta per la propria coralità. Infatti, nonostante Meredith sia stata e rimanga la protagonista indiscussa, il cardine attorno cui ruotano tutte le disgrazie vicende, la serie ha sempre trovato il margine per lasciare ampio spazio di narrazione alle storie degli altri personaggi: spesso e volentieri, le trame dei medici dell’ospedale più famoso di Seattle hanno ricevuto grande attenzione da parte degli autori e, di rimando, suscitato grande interesse da parte degli spettatori. All’inizio di quest’anno, però, Shonda ci aveva avvisato che la dodicesima stagione sarebbe stato un inno alla propria protagonista: dopo la dipartita del compianto dottor Stranamore, abbiamo ritrovato una Meredith alle prese con una vita da ricostruire da zero mattone dopo mattone. Tutti eravamo sicuri del fatto che, dopo la morte del marito, niente avrebbe potuto più scalfire la dottoressa Grey, ma la nostra autrice e produttrice preferita sa sempre come smentirci: evidentemente, i tempi bui per Meredith non sono ancora finiti.

In questo episodio, abbiamo assistito ad un esperimento del tutto nuovo per Grey’s Anatomy: per buona parte, la puntata si è svolta in un silenzio oserei dire quasi religioso e inquietante. Infatti, dopo essere stata assalita involontariamente da un paziente colpito da una crisi ed aver perso momentaneamente l’udito e l’uso della parola, Meredith è costretta a letto per diverse settimane, obbligata a comunicare esclusivamente a gesti ma soprattutto con lo sguardo. Sono convinto che ciò che rende un attore tale non siano soltanto la capacità di parola e la gestualità, ovvero due aspetti che colpiscono in maniera immediata e diretta chi sta dall’altra parte dello schermo, ma anche e soprattutto la mimica facciale e l’abilità di esprimersi e di emozionare con gli occhi.

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Questa volta, a Ellen Pompeo va tutto il merito di averci dimostrato come il personaggio di Meredith le calzi alla perfezione: durante questi anni, è come se tra l’attrice e la dottoressa si sia creato un rapporto simbiotico; è difficile pensare infatti a Meredith Grey senza associarla al volto di Ellen, e viceversa. L’immedesimazione è talmente alta che, durante i quaranta minuti settimanali, l’idea che la dottoressa Grey sia solo un personaggio della finzione televisiva non ci sfiora nemmeno. Persino quando questa non proferisce quasi uno stralcio di parola, la potenza scenica dell’attrice è tale da lasciarci ammaliati durante tutta la visione. Nonostante la scelta discutibile e per certi versi azzardata di girare un episodio ai limiti del muto, così diverso dalle scene tipiche di Grey’s Anatomy in cui la musica è un aspetto imprescindibile, il risultato è davvero sorprendente: gli occhi di Ellen Pompeo bucano lo schermo e ci rendono partecipi di tante sfumature dello sguardo che solitamente, con i dialoghi, vanno in secondo piano. Le lunghe scene focalizzate sugli occhi dell’attrice, nel complesso, non risultano per nulla fastidiose né pesanti, ma anzi riescono a catturare lo sguardo di chi guarda, legando a sé lo spettatore facendolo immergere appieno nello svolgersi dell’episodio: dal canto nostro, siamo stati rapiti dal senso di frustrazione provato da Meredith, dalla sua rabbia, dalla paura; nostra era anche la sua sensazione di inutilità e disperazione, tant’è che i momenti che ci hanno fatto rabbrividire non sono stati pochi.

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Una menzione speciale va anche ai nostri Justin Chambers e Caterina Scorsone, anch’essi interpreti ineccepibili. Forse mai come in questo episodio abbiamo assistito a scene cariche di pathos e tensione come quelle tra Meredith e Amelia: nonostante la loro storia recente segnata dal litigio che le ha portate a riversarsi addosso tutto l’astio represso dopo la morte di Derek, le due cognate ci regalano una scena perfetta. Gli scambi di battute sono ridotti ai minimi termini, ma i gesti, gli sguardi e i silenzi riescono a comunicare molto più di quanto le parole sono in grado di fare. Lo stesso vale per Alex, che in questo episodio non perde occasione di mostrare ancora una volta il proprio lato tenero: durante questi anni, la maschera da ragazzo burbero e disadattato, arrabbiato con il mondo per avere avuto un passato difficile, ha lasciato il posto ad un uomo maturo e responsabile, capace di prendersi cura non solo dei propri pazienti in maniera impeccabile, ma soprattutto delle persone che ama. Da una parte c’è Meredith, la sua migliore amica nonché nuova “persona”, quella di cui prendersi cura ad ogni ora del giorno e della notte, mentre dall’altra c’è Jo. Nonostante ultimamente il rapporto tra Alex e quest’ultima sembrava essersi incrinato, specialmente dopo che lui le ha chiesto di sposarla, il futuro dei due sembra assumere una sfumatura più rosea. Complice di questo è Meredith che, da buona amica, ricorda ad Alex quali debbano essere le sue priorità:

“I know I needed you a lot lately, but I also know… I’ve known for a long time that Jo loves you. Post-it-on-the-wall loves you. Don’t ignore that. You can have more than one person. I used to think you couldn’t but now I know… I mean, it turns out I have a whole damn village! So, you don’t have to worry about me. Go with Jo. I’ll be fine. I’m okay.”

Ancora una volta, non resta che alzarsi in piedi davanti allo schermo del nostro computer e inchinarsi. Chapeau Meredith Grey, chapeau Ellen Pompeo, chapeau Shonda Rhimes! Non possiamo quindi non assegnare 4 porcamiseria e mezzo a questo episodio, nella speranza che ci venga data la possibilità, nelle prossime settimane, di assegnarne, perché no, addirittura 5: perché sappiamo che quando Shonda dispiega in tavole le carte giuste, non ce n’è per nessuno.

4.5

 

NOTE

Questa puntata chiude, in qualche modo, un cerchio che si era creato a partire dall’episodio della morte di Derek. Al capezzale del marito morente, Meredith sussurrò:

“It’s okay, you go. We’ll be fine.”

Questa volta, invece, Meredith dice ad Alex:

“Go with Jo. I’ll be fine. I’m okay.”

La somiglianza tra le due frasi è fin troppo struggente per essere casuale.


 

TWITTER FREAKS

Ritorna il nostro consueto appuntamento settimanale con i tweet di chi, come noi, non riesce a fare a meno di Grey’s Anatomy. Eccone alcuni:

https://twitter.com/mk_shepard/status/698150127119245312

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