The Flash2×22 Invincible – 2×23 The Race Of His Life

Mentre Central City è sotto l'assedio di orde di metaumani, Zoom mette in atto i suoi diabolici piani, non senza colpire pesantemente Flash e tutta la gang.

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Ed eccoci giunti – con imperdonabile ritardo – a parlarvi anche del finale di stagione di The Flash, che vede la conclusione di quello che potremmo definire come lo Zoom Arc della trasposizione televisiva delle vicende del velocista scarlatto. Questa seconda stagione di The Flash, partita col forte handicap della promozione di Legends of Tomorrow e con un forte problema di identità, resta comunque una stagione molto importante per due principali ragioni: l’introduzione del concetto di multiverse – funzionale secondo me anche per eventuali risvolti futuri dell’intero filone DC – e l’introduzione – cannata alla grandissima – del concetto di Forza della Velocità, pilastro fondamentale di tutta la mitologia connessa agli speedster.

The Flash 2x22 Invincible Recensione

Invincible

Invincible è l’episodio che fa da preludio al gran finale, definibile come poco più di un filler pur partendo dalle migliori delle premesse. Central City in piena Metapocalypse, sotto l’assedio di orde di metaumani arrivati su Terra-1 alla fine dello scorso episodio, Barry Allen di ritorno dal suo primo incontro ravvicinato con la Forza e con ritrovati poteri e un’inattesa – e irritante – self-confidence. La situazione in città sembra di quelle difficili da gestire con un metaumano e mezzo (considerando Cisco) a fronteggiare un numero imprecisato di supercriminali il cui esponente di spicco è una nostra vecchia conoscenza: Laurel Lance. No tranquilli, non hanno tirato fuori il Pozzo di Lazzaro di Terra-2, ma più banalmente stiamo parlando del suo doppelgänger, che veste i panni di Black Siren. La controparte di Black Canary sembra effettivamente più potente e badass della nostra Laurel, con un potere sonico molto più forte, probabilmente perché basato sul DNA modificato anziché da uno dei giocattoli di Cisco.

The Flash 2x22 Invincible Recensione

Consci che anche su Terra-2 abbiano saputo fare meglio di Arrow col personaggio di Laurel Lance, la temibile minaccia metaumana viene presto sventata da uno dei brillanti piani di Cisco e Caitlin, non prima però di aver commissionato alla sartoria degli Star Labs i costumi di Reverb e Killer Frost.

A voler essere seri per un attimo, Invincible ci mostra la vera differenza tra i due antagonisti della stagione. Quello di Zoom è una sorta di one man show: Black Siren e il resto dei suoi compagni sono un mezzo per portare scompiglio in città e poter trafugare dai Mercury Labs una macchina che potrà aiutarlo a compiere i suoi diabolici piani. Per il velocista scarlatto invece, appare fondamentale il Team che lo supporta, ognuno con le sue peculiarità, tanto che Barry Allen non appare ancora così maturo al punto tale da poter fronteggiare da solo le avversità che gli si presentano davanti, non un nemico come Zoom quantomeno. Un Team il suo che sembra comunque destinato ad allargarsi, con Wally West sempre più proiettato verso un futuro sul sentiero della giustizia, in una veste ancora da definire, dato che i poteri che lo avrebbero reso Kid Flash sembrano davvero non essersi trasferiti con la recente esplosione dell’acceleratore di particelle.

The Flash 2x22 Invincible Recensione

Proprio quando Invincible appare destinato a passare alla storia come “l’episodio in cui appare Laurel Lance“, sul finale viene sganciato una di quelle classiche bombe che da sola valgono mezzo episodio: Zoom che irrompe in casa West, interrompendo le celebrazioni per la recente vittoria sui metaumani, e uccide a sangue freddo il povero Henry Allen, gettando Barry nuovamente nello sconforto.

Il giudizio viene quindi risollevato da questo plot twist inaspettato, seppur suggerito dall’insolito screentime dato a Henry. Tre porcamiseria per Invincible: per il finale come detto, ma anche per la piacevole caratterizzazione di Black Siren e per le scene corali per le strade di Central City, ben orchestrate ed efficaci.

3

 

The Race Of His Life

Il season finale di The Flash, al di là della scontata sconfitta di Zoom, sottolinea luci ed ombre del velocista scarlatto, un supereroe ancora lontano dalla maturità di Green Arrow e che ha – volente o nolente – un eccessivo bisogno di aiuto nel portare avanti la sua missione.

The Flash 2x22 Invincible Recensione

Il piano di Zoom è banale e assolutamente non originale: ingaggiare una gara di velocità con The Flash così da sprigionare un’energia cinetica tale da attivare il congegno rubato ai Mercury Labs e distruggere tutte le altre terre esistenti nel multiverse, facendo di Earth-1 il suo unico regno. La solita gara a chi ce l’ha più lungo insomma. L’originalità della sceneggiatura di The Flash mi lascia sempre senza parole.

L’episodio in sé potrebbe in un certo senso essere scandito dalle emozioni prevalenti di Barry Allen, chiaramente sconvolto dal cliffhanger di Invincibile: prima la rabbia, poi la consapevolezza e infine l’immaturità.

La rabbia è il motore della prima parte dell’episodio: Barry è troppo sconvolto dalla morte di Harry per affrontare lucidamente Zoom, tanto da spingere Cisco & Co. A metterlo temporaneamente in isolamento, e ad escogitare un piano corale che possa mettere definitivamente fuori gioco Hunter Zolomon/Jay Garrick. Un piano che a dire il vero funziona, non fosse che Joe viene catturato da Zoom prima di essere rispediti entrambi su Terra-2.

The Flash 2x23 The Race Of His Life Recensione

Con l’obiettivo di dover riprendersi in qualche modo Joe e consapevole di poter sempre contare sul suo Team, Barry decide di affrontare una volta per tutte Zoom, assecondandolo nel suo folle piano. Inutile sottolineare che Barry riuscirà a sconfiggere Zoom, attraverso una sua nuova abilità, quella di richiamare i propri residui temporali, tecnica copiata proprio dal suo antagonista.

Quando mancano davvero pochi minuti alla fine dell’episodio, il percorso di Barry Allen è quello di un eroe che ha saputo risollevarsi dalle batoste della vita, trovando nelle persone a lui care la spinta necessaria, trasformando la loro vicinanza in una ritrovata forza interiore. E conquistando anche la sua bella. Tutto bello, nobile, in linea con la tradizione del genere, trasversalmente, da DC a Marvel, indipendentemente dalla fattura tecnica dei tempi. La figura del (super)eroe, le sue caratteristiche interiori tradizionali – senza scomodare personalità tormentate come Matt Murdock – seguono percorsi immutabili nel tempo, che portano inesorabili alla nobiltà d’animo e al sacrificio.

Eppure, la sceneggiatura di The Race Of His Life, che già non brillava per originalità nel riproporre l’ennesima gara di velocità, riesce a rovinare un finale per lo meno ben confezionato bissando l’assurdità del season finale scorso. In un raptus assolutamente infantile, immaturo, egoistico, Barry Allen decide di tornare indietro nel tempo, impedire a Eobard Thawne di uccidere la madre e riscrivere così tutta la storia, con conseguenze ancora tutte da scoprire. Come se l’aver aperto un buco nero e settordici varchi dimensionali la scorsa volta non fosse bastato.

Ci auguriamo solo che la stesura della terza stagione possa essere quantomeno ragionata e che non sfrutti il reboot della storia per far tabula rasa in barba alla coerenza narrativa.

The Flash 2x22 Invincible Recensione

Chiudiamo poi col commentare l’identità della maschera di ferro, il vero mistero di questa stagione. A celarsi sotto la maschera, il Jay Garrick di Earth-3, messo fuori uso da Zoom, ossessionato dal dover essere the fastest man alive, e che si rivela anche essere il doppelgänger di Henry Allen, nonché il The Flash della sua dimensione. Una volta liberato, si dirigerà insieme a Wells e Jesse su Earth-2 per capire da lì come far ritorno alla sua dimensione, lasciando Barry con una lacrimuccia per il ricordo del compianto padre e noi tra fiumi di lacrime di ilarità per l’immagine ridicola di John Welsey Shipp in calzamaglia e padellino in testa. Sinceramente, ne avremmo fatto volentieri a meno.

2.5

 

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