The Flash2×19 Back to Normal – 2×20 Rupture

Senza più Forza della Velocità Barry Allen si trova a fare i conti con i dubbi e le incertezze sulla propria identità da eroe. Nel frattempo la minaccia di Zoom raggiunge la città, e Barry si trova a dover prendere una decisione che cambierà completamente la sua vita. La nuova recensione di SerialFreaks agli ultimi due episodi di The Flash

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Barry Allen è Flash o Flash è Barry Allen? Quando si conduce una doppia vita, divisa tra il salvare il mondo e il portare a casa la pagnotta quotidianamente, problemi del genere non sono secondari, specialmente se dovesse capitare, come accaduto al giovane Allen, di vedersi sottratti i poteri e ritrovarsi ad essere di nuovo uno tra tanti. Ma sarà davvero così? In questi due episodi di The Flash si affronta la natura dell’identità di un supereroe, cercando di capire in che rapporto stiano le sue sovraumane capacità rispetto alla propria umanità.

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Back to Normal

Barry non è il più veloce uomo sulla Terra da molto tempo ormai – i cinque minuti di gloria più millantati del mondo -, e con il ritorno alla normalità forzato da Zoom ormai è anche più lento delle reazioni sinaptiche di Iris. In città arriva nel frattempo l’ennesimo disturbato che l’acceleratore di particelle ha trasformato in metaumano, con l’intenzione di rapire Wells e costringerlo a trovare una cura al suo potere: una superforza che però lo consuma facendolo diventare più vecchio ogni volta che vi ricorre. Nonostante l’assenza di poteri, Barry interviene salvando la situazione, ma rendendo evidente che una città senza Flash è troppo esposta agli attacchi dei cattivi. Wells di conseguenza propone di ricreare l’esplosione di materia oscura che ha dato origine al velocista scarlatto, confermandosi al riguardo un’autorità su qualsiasi Terra. Caitlin frattanto fa la conoscenza della sua controparte Killer Frost, ma l’episodio dura ben poco: una volta liberata, l’assassina cerca di uccidere la Snow finendo per indispettire Zoom, che la uccide senza pensarci due volte. Intanto Leonardo Di Caprio continua ad annoiarsi dietro la maschera di ferro, schiacciato dall’umiliazione di essere l’unico, in tutto quell’alternarsi di prigionieri, a non essere riuscito a fuggire dalla propria cella.

Back to Normal è un episodio che urla quanto faccia schifo stare dalla parte dell’ordinario una volta che hai provato lo straordinario. Barry, come il suo opposto Zoom, è diventato quasi dipendente dai propri poteri, e l’occasione del ritorno alla normalità funge da pretesto per approfondire nuovamente la natura umana dell’eroe, l’Allen dietro la maschera che tanto ha perso in questa stagione. Le insicurezze e i dubbi di questo e dell’episodio successivo aiutano a tracciare il contorno di un eroe in crisi d’identità il cui mondo sta cadendo a pezzi. Il contesto da filler non aiuta però a prendere seriamente la questione, provocando piuttosto la sensazione di allungamento del brodo ogni qual volta il fuoco si sposta su altre storyline.

The Flash -- "Back to Normal" -- Image: FLA219a_0085b.jpg -- Pictured (L-R): Jesse L. Martin as Detective Joe West, Carlos Valdes as Cisco Ramon and Grant Gustin as Barry Allen-- Photo: Katie Yu/The CW -- © 2016 The CW Network, LLC. All rights reserved.

Caitlin dal canto suo sprofonda in quel pozzo nero d’indifferenza in cui gli autori l’hanno relegata in questa stagione. I panni della principessa Peach non le si addicono, e l’ennesimo errore di valutazione riguardo a chi si trova davanti la fa apparire sempre meno matura, facendo sembrare Iris una candidata al Nobel. L’idea di questa stagione è che Caitlin Snow debba essere salvata. Non da Zoom, ma dagli autori.

Un episodio di transizione che prepara al successivo, ben più corposo e rilevante ai fine della caratterizzazione e degli eventi stessi. Il momento tra Wally e Flash, pensato probabilmente nell’ottica di risaltare i meriti reali del supereroe e dargli fiducia, appare piuttosto come un estremo gesto di fangirlismo che probabilmente sarebbe risultato meno fuori luogo con Iris al posto del fratello. È intelligente ma non si applica: sufficienza con due porcamiseria e mezza.

2.5

 

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Rupture

Mentre OloFlash pattuglia le strade, l’intera puntata si gioca sui tentennamenti di Barry riguardo all’esplosione di particelle che dovrebbe restituirgli i poteri. Per l’occasione ci vengono offerti diversi punti di vista, alcuni dei quali, come quello di Henry Allen, fanno urlare un cazzomenefrega multidimensionale sembrano francamente evitabili per 3/4 di puntata, almeno fino al rilievo assunto col senno di poi a fine episodio. Wells spinge perché Barry si presti, spinto dalla preoccupazione che quanto successo a Terra-2 si stia riproponendo su Terra-1. Zoom il pavone, infatti, anziché accontentarsi di rose e champagne decide di dimostrare a Caitlin il suo amore, facendo mostra della sua forza nel dominare Central City-1. Per farlo porta con sé Rupture, alias Dante Ramon-2, che cerca vendetta nei confronti di Cisco, colpevole (secondo lui) di aver ucciso il fratello durante la gita a Central City-2. Rupture è un piacevole diversivo, con poteri interessanti: proprio per questo viene inserito in una storyline che lo penalizza e viene fatto fuori nel giro di trenta minuti. Convintosi dopo l’ennesima carneficina di Zoom, Barry si sottopone all’esplosione di particelle col risultato che a esplodere è invece lui (mentre un’ondata di particelle colpisce il duo comico Jesse Wally).

La rottura del titolo è solo in parte un riferimento al personaggio omonimo presentato nell’episodio. Al di là del colpo di scena finale (per parte mia inaspettato), su cui torneremo, l’intero Rupture si gioca sulla rottura e le crepe che il ritorno alla normalità di Barry ha aperto. Iris decide finalmente di rivelare i suoi sentimenti al giovane Allen, il quale però non si mostra altrettanto entusiasta, ma che anzi reagisce con una freddezza inaspettata: forse a causa di Patty? Per colpa della visita a Eddie? Per ciò che ha visto su Terra-2? Per un attacco di oliverqueenite acuta? Di certo il contrasto interiore tra la necessità dei poteri e il dubbio sulla propria identità non trova soluzione nel ventaglio di punti di vista che, per motivi differenti, spingono Wells, Joe ed Henry a suggerire risposte contrastanti. In particolare tra il padre-altalena Allen e Harrison i contrasti sono più marcati, dapprima a ribadire un interesse paterno da parte di entrambi, che si rivelerà alla fine invece una preoccupazione più fredda e oggettiva del primo come contraltare della paterna ansia legata al presagio che tutto finirà male.

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E tutto finisce effettivamente male, con il costume di Barry lacerato a fare da memorandum per i prossimi tentativi di esplosione di particelle. Onestamente lo stupore e il piacere (narrativo) di una soluzione così coraggiosa (il personaggio non solo è morto, ma ha sofferto parecchio) lasciano spazio a tanti timori per il futuro, perché sembra chiaro che questa dipartita non sia definitiva. Di norma la gestione dei viaggi temporali in The Flash è stata attuata con criteri che fanno sembrare l’esplosione di particelle una cosa sensata. L’idea del ritorno di Barry potrebbe non essere così disastrosa, a patto però che gli eventi vengano organizzati sensatamente (nei limiti di senso che una resurrezione può avere, anche per uno sci-fi). L’altra questione rilevante e connessa è il probabile risveglio supereroistico per Wally e Jesse, che già nei fumetti erano velocisti; anche in questo caso le motivazioni e gli sviluppi andranno ponderati accuratamente per delineare storyline credibili e valide.

Il personaggio di Zoom intanto si destreggia tra una temibile violenza, palesata nella scena della strage dei poliziotti, e il cliché del cattivo innamorato e un po’ fesso (perché posticipare il piano contro gli agenti alla notte? Perché farlo davanti a Caitlin – che, oh ciao, deve essere salvata anche oggi?); resta poi da chiarire cosa faccia “nel suo tempo libero”, cioè quando corre lontano da Caitlin con cadenza ricorrente e non è intento a massacrare persone. Prostata supersonica?

Serve essere Barry Allen per essere The Flash? Fino a questo episodio sembrava di sì, adesso la cosa non è più tanto certa, soprattutto con Wally e Jesse ai blocchi di partenza. Sicuramente Barry è un eroe, ma come si evince dalla decisione finale del giovane, per correre nei panni del velocista scarlatto essere un ordinary forensic scientist non basta, serve il ricorso alla Forza della Velocità. Nella speranza che questo nuovo andazzo non penalizzi il personaggio con una spersonificazione, Rupture convince ma senza troppo entusiasmo, con elementi positivi limitati alla storyline principale, intervallata dai rapporti della famiglia Ramon che potevano benissimo rimanere relegati al minutaggio dedicatogli nella prima stagione.

3.5

 

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Note

  • Ci sono settimane in cui alla CW scatta la venerazione per J.K. Rowling e nelle serie targate DC cominciano a fioccare le citazioni legate al potterverse. Se Arrow infatti cita il maghetto di Hogwarts, The Flash non è da meno, con diversi rimandi espliciti tra Cisco e Wells.
  • Tra gli altri riferimenti della puntata anche un “Great Scott!” del mitico Ritorno al Futuro, il richiamo a La Storia Fantastica e il riferimento imperdibilissimo a Fringe.
  • La scena dell’esplosione di Barry richiama quella del fumetto Flashpoint, nel quale però il velocista fa una fine differente (ma non meno dolorosa).
  • Passa un po’ in sordina, volutamente, l’informazione che la nonna di Barry facesse Garrick di cognome. Scombussolamenti temporali all’orizzonte?

The story of my life (or death)

Quando capisci male le offerte al supermercato:

https://twitter.com/rutabegamon/status/727952376397746178

 

 

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