Marvel's Daredevil1×10 Nelson v. Murdock – 1×11 The Path Of The Righteous

Ormai quasi un mese fa, avevamo lasciato il buon Foggy Nelson innanzi ad un’amara sopresa: il Diavolo di Hell’s Kitchen agonizzante ai suoi piedi nell’appartamento di Matt, ferito quasi mortalmente da Nobu prima e da Fisk dopo. La verità sul misterioso Man in a Mask si fa improvvisamente nitida e cristallina: Matt Murdock è l’uomo […]

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Ormai quasi un mese fa, avevamo lasciato il buon Foggy Nelson innanzi ad un’amara sopresa: il Diavolo di Hell’s Kitchen agonizzante ai suoi piedi nell’appartamento di Matt, ferito quasi mortalmente da Nobu prima e da Fisk dopo. La verità sul misterioso Man in a Mask si fa improvvisamente nitida e cristallina: Matt Murdock è l’uomo incappucciato che aveva salvato Karen Page e che allo stesso tempo è il principale indiziato quale responsabile delle recenti esplosioni a Hell’s Kitchen.

Nelson v. Murdock

Nelson v. Murdock potrebbe essere definito una revisione attenta e precisa di un’amicizia durata anni. Non potrebbe essere altrimenti d’altronde. Sin dal principio Matt non ha taciuto qualcosa di banale, uno di quei piccoli segreti inconfessabili che ognuno custodisce gelosamente, ma ha vissuto addirittura una doppia vita, mentito ripetutamente ogni qualvolta il Diavolo di Hell’s Kitchen tornava alla ribalta. La cosa che però più di tutte ferisce Foggy, è l’aver nascosto delle abilità che hanno falsato fin dal primo momento il loro rapporto: il suo poter discernere la verità dalla menzogna, i suoi sensi potenziati, tutte le sue altre abilità avrebbero senz’altro influito sull’evoluzione della loro amicizia durante gli anni, se solo Foggy ne fosse venuto a conoscenza.

Emblematica la domanda di Foggy a Matt, tale è il grado di sfiducia e delusione nei suoi confronti:

Foggy: The hell do I know about Matt Murdock?
Matt: You stitched me up?
Foggy: Nope. That was your nurse friend. Claire? […] She was hot, by the way. But I guess you already knew that, huh? […] Just tell me one thing, Matt. Are you even really blind?

L’episodio si dipana quindi secondo due timeline ben precise:

  • il tempo presente, in cui Foggy incalza, perentorio, Matt, per conoscere tutta la verità sulla sua doppia vita, per sapere di quanti e quali crimini si sia eventualmente macchiato
  • il tempo passato: dagli anni del college come roommate e compagni di corso, tra esami e ragazze greche (chiaro riferimento a Elektra) fino ai primi anni di avvocatura e la maturazione della decisione di aprire uno studio per conto proprio.

Foggy: Murdock and Nelson, attorneys at law!
Matt: Nelson and Murdock. Sounds better. You think? Yeah, trust me. I can’t see worth shit, but my hearing’s spectacular.
Foggy: Me and you, pal… We’re gonna do this. We’re gonna be the best damn avocados this city has ever seen.

Quello tra Matt e Foggy diventa quindi un piccolo mondo in preda ad una rivoluzione, culminata nel rapporto tra i due che inevitabilmente si incrina, che al tempo stesso non concede spazio a Karen, ignara dei motivi che portano al silenzio radio dei due amici, proprio quando l’affaire Fisk si complica e non poco.

The resourceful woman

Karen è di quelle figure che crescono esponenzialmente durante il corso della stagione: partita come la più classica delle donzelle in pericolo, la giovane donna è diventata un mastino alla ricerca della verità, incurante dei polveroni che possano sollevarsi o delle conseguenze delle sue azioni. Karen Page è ciò che Ben Urich non può più permettersi di essere: sfidare i potenti è ormai un lusso per il giornalista, alle prese con i suoi problemi personali e Karen sembra essere davvero destinata a raccoglierne l’eredità. La sua curiosità, il suo ficcanasare nei più reconditi segreti di Fisk, proprio nel momento di maggiore difficoltà, la porta ad essere rapita e minacciata dal fido Wesley. E qui il colpo di scena. La cosa che non ti aspetti. Non è più il tempo delle lacrime nè della debolezza: Karen sa approfittare di una leggerezza del suo rapitore per far fuori (letteralmente) il caricatore di una pistola sul suo petto, lasciandolo esanime in chissà quale magazzino abbandonato.

Karen Page è una donna cresciuta e ancora una volta va elogiata la bravura di Deborah Ann Woll nell’aver saputo rendere magnificamente la complessità di una delle figure femminili più importanti e tormentate del mondo di Daredevil.

Friendship, again.

Ah, povero Fisk, non c’è mai pace per lui o per la sua anima. Il concetto si esprime perfettamente tramite le parole di Madame Gao, protagonista ancora una volta di un confronto con Fisk. E ancora una volta, i brividi per quanto Vincent D’Onofrio e Wai Ching Ho siano sempre una spanna sopra gli altri. E stavolta anche la fotografia fa un lavoro magistrale.

Madame Gao: There is conflict within you. Conflict? Man cannot be both savior and oppressor… light and shadow. One has to be sacrificed for the other. Choose… and choose wisely. Or others shall choose for you.

Dicevamo nessuna pace per Fisk. Stavolta Kingpin deve incassare, da tutti i lati, tutti i suoi punti deboli vengono colpiti:

  • Le preoccupazioni di Madame Gao e Leland si tramutano in azione, mettendo in atto il tragico avvelenamento di Vanessa, rea di aver “cambiato” Fisk, evidentemente uscito dagli schemi consolidati.
  • Karen e Ben arrivano alla madre, la contattano, riescono a carpirle informazioni preziose.
  • Ultimo ma non meno importante, Wesley. Il suo unico amico, la persona su cui poter riporre la più assoluta fiducia, perde la vita per mano di Karen. Sarà interessante vedere la reazione di Fisk alla morte dell’amico. Toccante la loro ultima scena insieme: Wilson Fisk non riesce che dire un unico semplice grazie per tutto quello che Wesley stava facendo. In quel semplice Thank you c’è però tutta la gratitudine di una vita. Chapeau.

Questi due episodi pongono definitivamente le basi per l’epilogo di questa prima avvincente stagione di Daredevil. Matt Murdock è ormai pronto ad accettare il suo destino di eroe (con tutti i dilemmi interiori del caso) e a ricucire il suo rapporto con Foggy. E il tutto con un nuovo fighissimo costume. Allo stesso modo, Fisk dovrà fare i conti con tutti i suoi amici e nemici, dovrà affrontare il dolore per la perdita di Wesley e tutto questo, siamo sicuri, lo porterà finalmente a scegliere se essere savior oppure oppressor.

Quattro e mezzo i porcamiseria per questa coppia di episodi: The Path of the Righteous appare leggermente sottotono rispetto al precedente, per forza di cose, ad altissimo impatto emotivo.

4.5

 

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I tweet migliori su questi due episodi sono tutti per Matt che conquista tutti indistintamente e anche per il povero Wesley mai troppo valorizzato.

 

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