Arrow

Ad Arrow è sempre piaciuto fare così: servirci un mid-season finale pieno di colpi di scena, qualcosa che annodi almeno in parte i fili delle varie storyline per prepararci al proseguo della stagione, e riprendere subito dopo – ovviamente è un eufemismo – con una puntata direttamente collegata a ciò che è successo mesi prima. Un “dove eravamo rimasti” in piena regola, che stordisce abbastanza e fa sorgere spontaneo il pensiero “Tutto qua?”.

Ecco, in realtà è un po’ questa la domanda che tormenta lo spettatore più o meno per tutto Who Are You?, e dopo What We Leave Behind e la sua girandola emotiva si trova trascinato di nuovo dentro la storia di Oliver e soci senza che neanche abbia avuto il tempo di metabolizzare quanto successo – e diciamolo, ne avremmo avuto bisogno. Ma andiamo con ordine.

La morte del Detective Malone per mano di Green Arrow – dopo che il povero Billy è stato incastrato da Prometheus, usato come un burattino e mandato a morire sotto le frecce di Oliver – è stata sicuramente una svolta abbastanza netta nella nona puntata. Che avessero bisogno di levare di torno in fretta l’interesse amoroso di Felicity per far riavvicinare gli Olicity è sicuramente una delle motivazioni, ma lo scopo principale è mostrare quale sia il fine ultimo di Prometheus: distruggere Oliver Queen.

Nello scorso mid-season finale abbiamo saputo che l’incappucciato vestito di nero altri non è che il figlio di Claybourne – ricordate nella prima stagione, quando The Hood gironzolava per tutta Starling City seguendo pedissequamente una lista di cattivi compilata da Queen Senior? Salta fuori che Claybourne, uno di quelli uccisi all’epoca da Oliver, ha un figlio piuttosto vendicativo, che non si accontenta di provare a far fuori Green Arrow ma vuole annientare completamente lui e tutti quelli che ha attorno.

Va detto che la motivazione di questo villain, al momento, è piuttosto deboluccia: abituati a grandi piani di distruzione del mondo (?), il classico cliché della vendetta psicologica è ben poca cosa. Va sviluppata bene, dato il potenziale che può nascondere – una sorta di stagione più intimista, rivolta più a una valutazione personale dei protagonisti piuttosto che a grandi gesta epiche. Non sappiamo ancora, tuttavia, se Arrow saprà tenere alto questo proposito.

Proprio per questa direzione che sembra aver imboccato la quinta stagione, il commento “Tutto qua?” riferito alla decima puntata non può che nascere spontaneo. Se in What We Leave Behind avevamo lasciato Curtis da solo, Felicity disperata, Oliver con l’ennesimo carico di sensi di colpa, Diggle catturato e tutto il Team Arrow tradito da Evelyn, li ritroviamo tutti quanti in Who Are You? piuttosto sbiaditi. Quella patina di sofferenza, viva e cruda, che avevamo intravisto nello scorso episodio sembra qua essere sbiadita del tutto in virtù di un episodio filler, catartico se vogliamo vederlo come tale, in cui Laurel Lance di Terra-2 ricompare per… fare cosa, esattamente? Non lo sappiamo. L’aggancio psicologico che vorrebbero dare, intrecciato con i flashback in quel della Russia, all’analisi introspettiva compiuta da Oliver sotto i pugni della Bratva è troppo debole; sicuramente l’idea è valida, perché arriva il momento in cui l’eroe o la persona comune deve farsi la fatidica domanda “chi sono io?” e mettere in discussione il suo operato. Ma abbozzare un argomento che meriterebbe da solo almeno tre puntate per essere sviscerato a dovere – dato che Oliver Queen non è per fortuna un personaggio monodimensionale – non è stata una mossa vincente. Per di più, l’ennesimo ritorno di Laurel – è piuttosto superfluo ai fini della trama.

Who Are You? serve fondamentalmente a due cose: chiudere del tutto la prima parte di stagione, lasciando da parte i sensazionalismi del mid-season e mettendo un punto fermo, e introdurre ciò che verrà nelle prossime puntate: l’ingresso in scena di una possibile e futura Black Canary – una misteriosa fanciulla che difende altre donne in un bar con lo stesso potere di Black Siren da Terra-2 – e Talia al Ghul, intervenuta per salvare Oliver Queen dal pestaggio ad opera della Bratva, dopo che aveva provato ad assassinare Kovar negli scorsi episodi. Siamo proprio curiosi di vedere cosa salterà fuori, con la primogenita di Ra’s al Ghul, visto che nei fumetti è un personaggio decisamente importante. Speriamo le venga dato il giusto spazio.

Tre porcamiseria a entrambe le puntate, aggiustando al ribasso la media tra i tre della decima e i quattro della nona. Arrow continua a svolgere il suo compitino, per il momento, senza infamia e senza lode. E sebbene il finale di stagione sia stato un validissimo esempio di come si dovrebbe chiudere un mid-season, questa ripresa dopo la pausa invernale è stata lenta e un po’ ingolfata. Ma del resto, lo sappiamo: le storie di Oliver Queen sono un diesel: ingranano verso la fine.

Note nerd

Talia al Ghul è stata vista più volte nell’universo DC sul piccolo e grande schermo: impossibile dimenticarla ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno, sotto le mentite spoglie dell’affascinante Miranda Tate (Marion Cotillard) del consiglio di amministrazione della Wayne Enterprises, in realtà complice di Bane. L’abbiamo incontrata anche da bambina, nella prima stagione di DC’s Legends of Tomorrow.
Chi è il grande amore di Talia? Bruce Wayne, il grande assente nel DC Universe costruito dalla CW. I due hanno anche un figlio, Damian, cresciuto nella Lega degli Assassini per diventare l’erede dell’impero costruito dal nonno Ra’s. Per un breve periodo vestirà anche i panni di Robin, allontanato poi dallo stesso Bruce perché considerato troppo violento. Quandi si dice che la genetica non è acqua.