Solo una settimana fa piangevamo la morte di Laurel Lance e celebravamo – si fa per dire – le eroiche imprese di Black Canary. Se vi aspettavate una reazione da parte del Team Arrow nell’episodio successivo, rimarrete delusi perché Oliver Queen preferisce prender tempo e studiare le contromisure necessarie a fermare i diabolici piani di Damien Darhk e vendicare la morte della povera Laurel. L’antagonista si è dimostrato finora spietato e deciso a far fuori ogni singola persona vicina ad Oliver, ergo farsi prendere dall’impulso sarebbe molto stupido e imprudente da parte della nostra cricca. E poi diciamocelo, ad una manciata di episodi dal season finale, sarebbe anche ora per Oliver di capire come battere il suo avversario.
Grazie ad un’imbeccata di Constantine – ma si sentiranno via WhatsApp? – Oliver e Felicity partono alla volta di Hub City – sono sempre affascinato dalla toponomastica DC – per rintracciare l’affascinante sciamano Esrin Fortuna in un casinò e ottenere da questa una possibile arma contro Darhk. Al di là dell’improbabile location / storyline, apprendiamo che l’arma definitiva contro Damien è il tatuaggio di Constantine, tramite il quale Oliver potrà incanalare la luce dentro di sé per controbatterne l’oscura magia. Arrivati al ventesimo episodio della stagione riusciamo almeno a ricomporre il puzzle dei tediosi flashback – che ci vengono risparmiati in questo Genesis – anche se la soluzione “vinci l’oscurità dentro di te e usa la luce contro il tuo nemico” è quanto di più banale gli autori potessero inventarsi per arrivare al finale di stagione.
La ricerca di Oliver è però anche un pretesto per dare dei giorni di meritato riposo al Team Arrow dopo tanta sofferenza. Del resto si sa, quando c’è uno squilibrato dotato di poteri magici a darti la caccia dopo aver fatto fuori un tuo compagno d’armi, andarsene in giro separati è la scelta più saggia.
Più che Oliver e il risveglio del suo cosmo, il protagonista di questo episodio è sicuramente John Diggle, che approfitta del tempo libero per stare insieme a Lyla e la piccola Sara, letteralmente nascoste in un camion per sfuggire alle mire di Darhk. Purtroppo, il complesso del fratello maggiore – detta anche stupidità ingenuità – di Diggle metteranno in pericolo le due. Il fratello Andy infatti, assoggettato completamente a Darhk, lo attira in una vera e propria trappola, che permette a Damien di rintracciare Lyla. Sarà il tempestivo ritorno in città di Oliver e Felicity ad evitare la tragedia, mettendo in salvo sia la donna che la piccola Sara ma soprattutto, permettendo ad Oliver di incanalare correttamente la luce della sua anima e contrastare per la prima volta Damien Darhk. I momenti sicuramente da ricordare saranno il viso spaventato della piccola Sara stretta al padre su una moto in fuga e il pathos con cui John e Andy arriveranno alla resa dei conti finale, durante la quale Diggle troverà dentro di sé la forza di uccidere il fratello.
Lo avrete desunto dal tono della recensione: Genesis non è un bell’episodio e sono davvero poche le note positive: la componente action della storyline di Diggle, l’assenza dei soporiferi flashback, e il personaggio di Damien Darhk, di cui più volte è stata sottolineata l’ottima caratterizzazione e di cui ci viene mostrato finalmente il disegno. Genesis altro non è che una sorta di nuovo diluvio universale, un vero e proprio repulisti del genere umano per mezzo del Rubicon, un protocollo missilistico segretissimo sottratto a Lyla, tramite cui poter attuare il folle intento.
Per il resto invece, sono troppi gli assurdi espedienti narrativi e i WTF sparsi lungo tutto l’episodio. L’upgrade magico di Oliver Queen è troppo repentino, risolto con troppa frettolosità, e il ricorso alla figura di Constantine, seppur indirettamente, è un escamotage di cui si è davvero abusato in questa stagione per i motivi più disparati. Non vale la pena poi nemmeno soffermarsi sul camion della ARGUS trasformato in un monolocale semovente né su Diggle che esce a comprare i pannolini per Sara e convenientemente incontra Andy. E no, comprare i pannolini non è un eufemismo.
Chiaramente, non possiamo non citare infine la vacanza romantica di Thea che si trasforma nella versione DC di The Truman Show (ma anche di Under The Dome), nella quale la giovane Queen si ritrova prigioniera in uno dei classici suburbs americani ricostruito dentro una vera e propria cupola/alveare. Vi lascio immaginare la qualità degli effetti speciali.
I porcamiseria per Genesis sono due, nonostante il nome altisonante, nonostante l’assenza dei flashback, nonostante gli occhioni della piccola Sara.
John Diggle, ti pare il caso di portare tua figlia in una corsa in moto serale? #Arrow
— snaps (@mydeerlily) May 6, 2016
https://twitter.com/HugMeCabeyo_/status/728599664849760256
Questa cosa di Thea rinchiusa dentro una cupola non fà per niente Under The Dome, e non è per niente inquietante 😅 #Arrow
— Hope ∞ (@xobestrong) May 6, 2016
Il bordello senza senso di #arrow è imbarazzante. Uscite le bacchette magiche e le fatine 🙄
— Miss Basteele ⭐️ (@Giuly13) May 5, 2016