Da un paio d’anni non si può non constatare una certa tendenza da parte delle emittenti televisive a puntare sull’effetto nostalgia costellando la loro offerta con reboot e revival eccellenti: da X-Files al disastroso MacGyver fino al recente revival di Gilmore Girls. E nei mesi a seguire potremo godere anche di nuove stagioni dei compianti Twin Peaks e Prison Break. Ad accompagnare questi titoli eccellenti ci sarà – a furor di popolo quasi – anche il mai dimenticato Will & Grace, vero e proprio fenomeno televisivo di qualche decennio fa e ancora oggi punto di riferimento per tutte le comedy. La notizia girava già nell’aria dopo un’inaspettata reunion dell’intero cast per un mini-episodio da dieci minuti a sostegno della campagna di Hillary Clinton. E se da un lato a poco è servito nel tentativo di arrestare l’avanzata di Trump, dall’altro ha ricevuto consensi unanimi dagli spettatori di mezzo mondo, tanto da spingere la NBC a riprendere in mano lo show e regalarci dieci nuovi episodi. Debra Messing ha specificato che non vorrà essere una nona stagione della serie: presumibile dunque che adotteranno una formula simile a quella di Gilmore Girls per collocarla nella continuity della serie.
Per noi di SerialFreaks, questa è senz’altro un’occasione per parlarvi di questa brillante comedy che ha fatto incetta premi – tutti e quattro i protagonisti principali hanno vinto almeno un Emmy – e che ha visto numerosissime star di prim’ordine sgomitare per apparire in almeno un episodio: la “dea” Cher, Madonna, Britney Spears, Janet Jackson, Jennifer Lopez, Patti LuPone, Sharon Stone, solo per citarne alcuni. Ma cos’ha reso così speciale Will & Grace?
Siamo nel 1998 e il mondo della televisione era profondamente diverso da quello attuale, sia in termini qualitativi sia per le tematiche proposte. Capirete quindi quanto possa essere stato azzardato proporre una serie TV che avesse come protagonista un avvocato gay lontano dai rassicuranti stereotipi tanto cari alla TV generalista. L’impatto culturale e sociale è stato potentissimo, tanto da aver dato poi il la a serie come L World o Queer As Folk e da sdoganare definitivamente la parola gay in televisione. Per le generazioni successive, che hanno respirato un’altra aria, diciamo, Will & Grace resterà invece una comedy esilarante le cui gag sono ancora oggi tra le più viste su Youtube.
Come è facilmente deducibile dal titolo, i protagonisti “ufficiali” di questa comedy sono Will e Grace, legati da una profonda amicizia che perdurerà negli anni, non senza qualche litigio o incomprensione.
Will Truman – interpretato da Eric McCormack (anche in Trust e Travelers) – è un avvocato gay di New York e, come detto, incarna un insolito prototipo di gay per l’epoca, profondamente lontano dalle macchiette proposte fino ad allora: per lui niente lustrini e paillette, è invece un uomo che fa ancora i conti con il suo essere gay, a tratti non completamente risolto. Preciso, maniaco dell’ordine e della pulizia, sempre disponibile ad aiutare gli amici, ma non per questo serioso o meno divertente. Tra le abitudini più strambe, quella di leggere completamente nudo quando può approfittare di un po’ di solitudine nell’appartamento che divide inizialmente con la coprotagonista della serie, ex-fidanzata, migliore amica. Nel corso delle otto stagioni Will vivrà qualche storia d’amore fino a conoscere, nella sesta stagione, quello che sarà il suo grande amore, il poliziotto Vince.
Grace Adler – interpretata da Debra Messing (anche in The Starter Wife, Smash e The Mysteries of Laura) – è una interior designer, nevrotica e perennemente alla prese con i suoi patemi d’amore: numerosi sono infatti i suoi tentativi in campo sentimentale, fino a convolare poi a giuste nozze con Leo. Il suo essere maldestra, nevrotica e anche un po’ sfortunata la renderanno spesso oggetto di scherno. Avrebbe sempre voluto cantare ma la natura non è stata favorevole con lei in questo senso, anche se ciò non le impedirà di cantare ogniqualvolta le si presenterà l’occasione, per la non gioia di tutti. Non ha un buon rapporto con la sua famiglia, in particolare con sua madre Bobbi che è sempre pronta a rinfacciarle i suoi errori attraverso il suo cavallo di battaglia, il celebre balletto del “Te l’avevo detto/I told you so”. Doveroso poi ricordare che Bobbi Adler è stata interpretata dalla grande Debbie Reynolds, scomparsa purtroppo alla fine dell’anno scorso.
Ufficialmente nati come spalle dei due personaggi che danno il nome alla serie, protagonisti di Will & Grace sono anche i due personaggi forse più iconici della serie: Jack e Karen.
Jack McFarland – interpretato da Sean Hayes (anche in Sean Saves The World e The Millers) – è un aspirante attore/ballerino/commesso di Banana Republic/infermiere/mantenuto nonché caro amico di Will, il primo amico gay di Will per la precisione. Diametralmente opposto rispetto a questi, Jack incarna perfettamente lo stereotipo di gay effervescente e appariscente, decisamente molto più agio di Will con il suo orientamento sessuale. Perennemente squattrinato, approfitta spudoratamente della generosità di Will prima e di Karen dopo, con cui stabilisce un rapporto di amicizia profondo, quasi ai livelli dei due protagonisti. Durante il corso delle stagioni si scoprirà anche padre di un figlio adolescente, Elliot, e verrà costretto a sposare la cameriera di Karen, la non proprio attraente Rosario, così da farle ottenere la green card. Tra le sue innumerevoli attività, nel suo CV vanterà anche la scrittura di uno spettacolo teatrale dal titolo “Solo Jack” – agevoliamo la gif perché per noi è francamente impossibile ripetere quelle due parole senza ripeterne il gesto d’accompagnamento.
Jack è poi anche un fanatico religioso appartenente al culto di Cher – di cui si vanta essere anche stimato imitatore – che incontrerà più di una volta.
Karen Walker – interpretata da Megan Mullally (protagonista dell’omonimo show e apparsa in 30 Rock, Parks and Recreation e You, Me and the Apocalypse) – è una miliardaria che per diletto e capriccio finge di essere l’assistente di Grace. Diciamo finge perché farà tutto fuorché lavorare. Incapace di usare una fax o una fotocopiatrice, incapace di comprare abiti cheap in un grande magazzino, Karen dimostra tuttavia di avere delle conoscenze avanzate di economia e gestione di impresa, ma sicuramente il campo in cui eccelle sono i farmaci e l’alcool, suo grande amore. Nelle otto stagioni di Will & Grace, Karen ci ha insegnato la regola per crearsi un nome da drag queen, che è sempre bene portare una bottiglia nella borsa o lasciare della vodka sul davanzale al gelo invernale così da essere sempre alla temperatura perfetta. Ma soprattutto, Karen ci ha insegnato che le olive nel Martini sono inutili poiché occupano dello spazio che potrebbe essere utilizzato per altro alcool. Sposata da sempre col multimiliardario Stan – di cui non appare mai il volto – che la ricopre d’oro, è profondamente legata alla sua cameriera Rosario con la quale vive un rapporto d’amore e odio. Karen ha anche poi un alter ego, un nome segreto quando è in incognito: Anastasia Beaverhausen.
Le gag da ricordare sarebbero innumerevoli, ma quelle rimaste nella storia riguardano Karen, a lungo termine vera e propria icona dello show, e Jack: dalle infinite volte in cui Karen sbeffeggia Grace per il suo abbigliamento, a quella in si scola tutta d’un fiato un’intera bottiglia di vodka così da potersi congedare da una festa, fino poi alla famosissima scena in cui elargisce del denaro a Jack a mo’ di Bancomat, con il celeberrimo “Negato, Negato, Approvato”. Davvero, ricordarle tutte sarebbe impossibile e finiremmo per dimenticarne qualcuno. Il nostro consiglio è di buttarvi su Youtube e fare un bel ripasso. Noi vi proponiamo addirittura una playlist!
Sono passati quasi vent’anni e certe perle di comicità rimangono tuttora inarrivabili, considerando anche che stiamo parlando di una comedy vecchio stile, che veniva girata addirittura davanti ad un pubblico reale. Speriamo che queste poche parole spese possano rendere l’idea del perché tutti sono fortemente grati alla NBC per aver regalato ancora qualche risata, specialmente in questi anni un po’ più bui rispetto a qualche decennio fa.
Porcamiseria
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