Westworld2×03 Virtù e fortuna

Terzo episodio della nuova stagione, visto in anteprima assoluta per SerialFreaks. Battaglie, due concetti differenti e opposti di libero arbitrio e una nuova parte del mondo di Westworld mai vista in precedenza che ci trasporta... altrove.

8.5

Nel 1513 Niccolò Machiavelli compose il suo trattato più famoso, Il Principe. Proprio alla fine di questo testo si trova un capitolo dove il letterato analizza lo spazio d’azione concesso all’uomo, e conclude che per quanto si possa essere portati ad affermare che ogni vicenda venga regolata dalla fortuna, quasi altrettanto peso lo detiene la virtù dell’uomo. Le capacità del singolo individuo, la sua volontà e le sue qualità, devono essere tali da potersi opporre alla fortuna, alla realtà che lo circonda, agli eventi che si svolgono intorno a lui e che hanno la potenzialità di limitarlo. E questa possibilità di arginare la fortuna, gli eventi sfavorevoli, tramite l’utilizzo delle proprie virtù, è ciò che viene indicato come libero arbitrio.

Il libero arbitrio è un tema cardine di Westworld

Non è un caso che abbiano dato un titolo del genere a questo episodio, visto che il libero arbitrio, oltre a essere uno dei temi principali dell’intera serie, riveste anche un ruolo importante per questo terzo capitolo di Westworld.

Ci verranno mostrate due interpretazioni differenti di libero arbitrio e della libertà che ne consegue, non necessariamente antitetiche ma sicuramente contrapposte nell’ambito della fortuna della serie, degli eventi che concorrono a limitare il raggiungimento degli obiettivi dei nostri protagonisti.

Tutta la mia vita è stata indirizzata da qualcun altro, qualcuno che mi diceva “Devi…”

Ma adesso… adesso mi sento come avessi scoperto di avere una voce mia, una voce che dice “Posso”

La parte del leone è ovviamente affidata a Dolores/Wyatt, che porta glacialmente avanti il piano che sembra avere in testa fin dal momento del risveglio nel suo nuovo ruolo. Comanda un esercito privo di paura e totalmente asservito ai suoi comandi, ha grandi progetti per la sua gente ed è decisa a sopravvivere. E per raggiungere questo scopo non si fa problemi a uccidere, tanto che sembra spesso di avere a che fare con due persone differenti: Dolores, dolce con Teddy e tenera alla vista del padre ridotto malissimo, e Wyatt, il freddo calcolatore che segue il proprio progetto calpestando chiunque gli sia d’intralcio, conquistando alleati e tradendoli senza il minimo ripensamento.
Viene da chiedersi quanto sia libero arbitrio, tutto ciò, e quanto sia effetto delle programmazioni. È davvero libera o sta ancora seguendo un copione scritto per lei precedentemente da Ford? Del resto, la sua evoluzione in Wyatt era stata scritta o quanto meno prevista, e questo nuovo personaggio, assieme al suo esercito, era stato inserito nelle trame affinché nessuno notasse anomalie.

Teddy sembra sempre meno a suo agio al fianco di Dolores/Wyatt, per quanto le resti fedelissimo. Come evolverà la loro relazione, in questa condizione estrema di rivolta contro i loro creatori?

Accanto a Dolores abbiamo un Teddy che appare sempre più a disagio. A differenza della donna, che bene o male si è saputa adeguare (o è stata fatta adeguare) alle mutate condizioni esterne assumendo un atteggiamento che la possa condurre alla realizzazione dei suoi desideri – la virtù che si contrappone alla fortuna di cui si diceva prima -, Teddy resta sostanzialmente passivo davanti agli eventi. Agisce quando gli viene detto di agire o quando qualcuno minaccia la sua amata, ma appare distaccato, perplesso per le azioni di Dolores che a sua volta si rende conto di questo suo atteggiamento e sembra tenerlo d’occhio.
Nel rapporto tra i due, vincerà il sentimentalismo di Doloresil pragmatismo di Wyatt?
Dolores rimarrà ancorata a quella che potremmo chiamare la sua umanità e il suo passato, tramite Teddy? Teddy cambierà? O i percorsi dei due si separeranno, una volta riconosciuto di essere ormai troppo diversi?

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Maeve invece è libera, senza alcun dubbio. A differenza di Dolores si è conquistata con le unghie, con i denti e con il cervello la sua libertà e nel percorso ha infranto ogni regola e ogni programmazione.
Ha privilegi amministrativi unici, che le consentirebbero di piegare gli altri alla propria volontà, ma li usa raramente, preferendo affidarsi ai sentimenti o alle contrattazioni. Non obbliga Lawrence a seguirla e ad aiutarla, lo ha conquistato con i suoi gesti, risvegliandolo, già nella scorsa stagione. E non obbliga nemmeno Armistice, che ricompare qui insieme a Felix e a Sylvestre per completare il gruppo originario della donna.
Maeve che poteva essere già fuggita, ma che è tornata indietro per decidere di cercare la figlia di un suo lontano passato, una figlia che sa perfettamente non essere sua ma che rifiuta di abbandonare. Dopotutto, chi può dire cosa è reale e cosa no?
Ma l’emblema del suo libero arbitrio sembra essere, a sorpresa, il rapporto con Lawrence: Lee infatti osserva stupito che non dovrebbero avere legami, che entrambi sono stati programmati per stare da soli. Il fatto che si siano trovati, che si siano uniti, non ha alcun senso per lui. È fuori da ogni logica. Ed è quindi la prova della libertà che hanno conquistato.

E poi abbiamo tutto il resto.
Come si è visto già nel primo e nel secondo episodio, in questa stagione le risposte alle domande che si generano di volta in volta ci vengono fornite velocemente, ampliando sempre di più la nostra comprensione di Westworld e del mondo che le gira attorno.
Così scopriamo subito cosa si cela dietro l’importanza di Peter Abernathy, ricercato da Charlotte a dalla Delos, senza tirarla per le lunghe e ricollegandoci con le trame della prima stagione.

Finalmente intravediamo il Rajworld di cui era stato disseminato qualche indizio nei mesi passati proprio sul sito di Westworld… ed è affascinante!

E in questo episodio, sopratutto, veniamo deliziati dal ritrovarci nei primi minuti nell’India coloniale, in uno dei parchi che non conoscevamo: viaggi a dorso d’elefante, battute di caccia nelle foreste, ricevimenti nei giardini dei lussuosi palazzi locali. E ovviamente anche qui arriverà la rivolta, che ci condurrà direttamente, come chiudendo un cerchio, a una scena del primo episodio, spiegando la presenza della tigre rinvenuta dai soldati della Delos. E nel finale la nostra prospettiva si allarga ulteriormente…
È Rajworld, un indizio della cui esistenza era stato nascosto da HBO all’interno del sito di Westworld già diversi mesi fa, che un geniale fan era riuscito a scovare, rendendolo pubblico.

Il ritmo si mantiene ottimo, ogni domanda che trova risposta ne genera di nuove e l’attenzione focalizzata su poche trame (praticamente le sole vicende di Maeve e Dolores, in questo episodio, con Bernard che ha un ruolo da comprimario e William non pervenuto) dà la possibilità di esplorarle più a fondo.
L’assaggio di un’ambientazione diversa da quella western vista finora, poi, è stato riuscitissimo e la speranza è di vedere maggiori porzioni di queste altre ambientazioni.

Porcamiseria
  • 8.5/10
    Storia - 8.5/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 9/10
    Emozione - 9/10
8.5/10

In breve

L’episodio è centrato sulle vicende di Maeve, alla ricerca della figlia, e di Dolores/Wyatt, che persegue il suo piano contro i creatori. Ma ci mostra anche ciò che si aspettava dalla fine della prima stagione, la prima delle ambientazioni alternative di Westworld… ed è riuscitissima!

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Porcamiseria

8.5

L'episodio è centrato sulle vicende di Maeve, alla ricerca della figlia, e di Dolores/Wyatt, che persegue il suo piano contro i creatori. Ma ci mostra anche ciò che si aspettava dalla fine della prima stagione, la prima delle ambientazioni alternative di Westworld... ed è riuscitissima!

Storia 8.5 Tecnica 8 Emozione 9
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