Vinyl1×10 Alibi

Vinyl finisce, senza però chiudere un'importante sotto trama. Abbiamo però qualche indizio su una nuova location della prossima stagione, sperando sia migliore di questa. Il nostro giudizio finale per questa produzione ha deluso le aspettative, fatto salvo quelle musicali.

0.0

Cominciamo questa recensione del finale della prima stagione di Vinyl con un vocativo. CAPRE! CAPRE! CAPRE! Ok, i vocativi sono tre, ma considerando questo colabrodo di sceneggiatura sono anche pochi. Diciamolo, Cannavale si è portato egregiamente sulle spalle – da solo – una serie scritta in modo sciatto e discontinuo, conclusa trionfalmente con un buco grosso come le narici di Richie Finestra. Perché chiudere le storyline è da sfigati, noi siamo al di sopra e quindi la sottotrama della povera disgraziata che ha figliato con il tossicomane la lasciamo aperta. I critici più benevoli dicono che è perché probabilmente ci sono “grandi cose” in serbo per Tredici-Di-House nella seconda serie, ma la scusa non regge. Anche per Jaggerino (purtroppo) ci sono in serbo grandi cose e lui il suo bel finalone lo ha ottenuto. E non si tratta nemmeno di privilegiare la trama “professionale” su quella sentimentale, si tratta semplicemente di aprirne una, non sapere come chiuderla e decidere di non farlo. Perché sì. Di Tredici ci resta solo una brutta foto utilizzata per l’orrida copertina del disco dei Nasty Bits.

Ma parliamo di quello che c’è, piuttosto che di quello che manca. Questa puntata si emenda solo perché ancora una volta Finestra mi ha regalato un momento di grande – per quanto breve – soddisfazione. Ve ne parlo più avanti.

Vinyl 1x10 Alibi 6

Come ricorderete, il nostro si era infilato in una brutta situazione nella puntata precedente. L’accordo fatto con i tutori dell’ordine per uscire di galera lo ha messo nella pericolosissima posizione di informatore ai danni del terribile Corrado Galasso. Siamo evidentemente nel settore “Scorsese” della trama. Ma in questa puntata l’uomo aspirapolvere passa per quello intelligente della comitiva, perché è veramente circondato da una masnada di cretini. La medaglia d’argento dell’idiozia la prende Zak. Per carità, non che questo poveraccio non abbia il sacrosanto diritto di essere molto infastidito con Richie per quella brutta storia del casinò, ma di tante vendette che poteva escogitare sceglie la più stupida. Decide, in un momento di follia suicida, di andare a trovare Galasso in persona, per fargli sapere che Richie è un tossico inaffidabile che farà fallire la compagnia e quindi non pagherà il debito e chiedergli supporto in un tentativo di estromissione di Finestra dalla guida dell’etichetta.

Ancora una volta, il registro comico è il punto forte della scrittura. Nell’esporre i demeriti di quel drogato di Richie, Zak non manca di dire che si è anche allontanato dalla sua famiglia e, come tutti sanno, la famiglia è importante, “come si dice anche in quel film…” “Quale film” chiede Galasso con la faccia di sale. Zak, rendendosi conto di aver preso la strada sbagliata, bofonchia guardando in basso “Il Padrino”. “Non mi è piaciuto” Risponde Galasso. Applauso.

Il diabolico piano di Zak si infrange contro la durissima realtà dei fatti, quando Galasso si presenta in ufficio e mette in chiaro, alla presenza di Joe Corso, che i bisticci non gli interessano e gli spioni non gli piacciono. Visto che c’è, menziona un paio di attività criminali premurandosi di dire dove le svolge e poi se ne va.

Ve la ricordate la cimice che la polizia aveva piazzato nell’ufficio di Richie? Funziona ancora, anche se la batteria è quasi scarica. Dalla registrazione i poliziotti riescono giusto a capire dove andare ad arrestare una manciata di tirapiedi di Galasso, che gestiscono un traffico di auto rubate. Siccome i poliziotti americani sono sottili, si presentano in grande spolvero il giorno dopo e Galasso, che non è stupido, comincia a nutrire un leggerissimo sospetto. La sua prima idea è che a fare la spia sia stato Zak, del quale ha già intuito la scarsa intelligenza, per questo se lo fa recapitare impacchettato in un magazzino insieme a Richie e a Corso. Richie riesce a distogliere i sospetti da quel giuda del suo amico e, forse intenzionalmente forse solo con suprema goffaggine, a farli ricadere su Corso, che si becca una pallottola in testa senza neppure due moine di avvertimento. Incidentalmente, questa cosa risolve un sacco di problemi al nostro Richie, liberandolo dall’unico testimone dell’omicidio di Buck Rogers. Certo, ora che la polizia lo ritiene colpevole il grosso del danno è fatto, ma un potenziale ricattatore in meno fa sempre piacere.

Vinyl 1x10 Alibi 15

Ma questa serie non doveva parlare di musica? Anche no, se considerate che l’act principale sono i Nasty Bits.

Teniamoci il meglio alla fine e concentriamoci per un attimo su quelli che non contano niente (ma veramente niente). Clark si riscatta dal suo ruolo di leccatore di francobolli e svuotatore di cestini, poiché ha omesso di eseguire una direttiva dell’etichetta, ovvero non ha scaricato gli Indigo, una disco band che quei dinosauri della American Century Records non volevano continuare a produrre. Dal momento che ormai Clark è passato dalla dirigenza alla classe operaia della musica e quindi è l’unico bianco fra i suoi nuovi amici (ma questa serie non è mica razzista. No. Per niente), è andato a ballare nei club dove la disco dance sta esplodendo. Avendo ascoltato “la nuova tendenza”, ha impedito all’etichetta di commettere l’errore di disfarsi di una band destinata ad avere successo. Questo fatto gli fa guadagnare punti e ci fa capire che, nella prossima serie, potrebbe perfino tornare ad avere un lavoro decente. Ma vi rendete conto, fra l’altro, che gli autori hanno chiuso la trama di Clark e non quella di Devon? Clark, uno talmente inutile che a ogni puntata devo guardare IMDB per ricordarmi come si chiama. Transeamus.

Vogliamo parlare dei Nasty Bits? E parliamone. Vi ricordate che all’inizio della recensione ho assegnato a Zak solo la medaglia d’argento della cretineria molesta? Questo è perché in cima al podio troneggia incontrastata quell’insulto al proprio genere che va sotto il nome di Jamie. Dopo avere fatto la paladina del libero amore ammucchiandosi con metà della band, la Rita Levi Montalcini della discografia si stupisce del fatto che la sua autorità di responsabile A&R sembri risentirne.

Vinyl 1x10 Alibi 4

Per dimostrare di essere una donna che non permette alla propria vita personale di interferire sul lavoro, è la prima a tracciare un collegamento fra l’atmosfera tesa e “quello che è successo l’altra sera”. Kip giustamente le risponde, in sintesi, “ma che vuoi, ma chi ti pensa, io domani apro ai New York Dolls, sono un attimo nervoso”. Lei gliela fa pagare con gli interessi buttandola sul “parliamo dei nostri sentimenti” e riuscendo nell’impresa titanica di essere la persona più stupida all’interno di un dialogo il cui altro partecipante è Kip Stevens. Risultato? Il giorno del concerto Stevens non si trova, perché se ne sta sul pavimento di casa dopo essersi fatto la pera della vita.

Vinyl 1x10 Alibi 17

Perché, se metti su un drammone sentimentale con un eroinomane dell’età mentale di 13 anni, che cosa ti aspetti che succeda? Trascinato in camerino, l’uomo dall’occhio di triglia non riesce a fare molto più che vomitare in un secchio, rischiando di mandare tutto per aria. Ed è qui che Richie si palesa come un perfetto deus ex machina. Nella vita sono poche le occasioni in cui fa comodo avere un capo più tossico di te e questa è una di quelle. Dove c’è Richie, c’è cocaina e dove c’è un potente eccitante sudamericano, c’è la possibilità di convertire una pera di eroina in uno speedball. Deciso come un generale sul campo, Richie fa una “contropera” di cocaina a Kip, che si sveglia imbizzarrito come un bufalo. Ed è qui che Richie mi fa felice: nell’apprendere che il motivo di tutto questo disastro è Jamie, senza neanche guardarla in faccia la licenzia e la sbatte fuori. Purtroppo il mio piacere personale è in buona parte inquinato dal fatto che il licenziamento non sia in tronco dall’etichetta, ma semplicemente dall’incarico di responsabile di quella particolare band. Peccato, quindi vuol dire che il regista Julian Temple ci ha piazzato sua figlia fra le scatole anche per la prossima serie. Ops.

Vinyl 1x10 Alibi 28

Gran finale: i Nasty Bits aprono per i New York Dolls, davanti a una folla ostile che, nella sequenza più telefonata della storia della tv, li adora dopo i primi 5 secondi del primo brano. Il che è una fortuna, considerando che il brano non arriva neanche alla fine, perché l’eccessivo uso della parola “fuck” sul palco provoca l’arresto immediato della band (siamo pur sempre negli anni ’70). Naturalmente il fatto di essere portati via scalcianti e urlanti dalla polizia durante un concerto giova incredibilmente alla fama di questa punk band che, per motivi ignoti, nei venti secondi in cui si è esibita ha suonato un rock’n’roll vagamente blues. Segue colossale after-party in ufficio, nel corso del quale Richie invita i presenti a festeggiare la neonata Alibi Records scrivendo sui muri e sparpagliando documenti un po’ ovunque, tanto abbiamo la segretaria.

Vinyl 1x10 Alibi 30
Secondo gran finale. Troviamo Richie nel bar nel quale si dà periodicamente appuntamento con i poliziotti per aggiornarli sugli andirivieni di Galasso. Avendo recentemente toccato con mano la sensibilità e la poca ragionevolezza di Galasso quando si tratta di soffiate, Richie non ci pensa neppure a raccontare qualcosa di rilevante (tipo, per esempio, l’omicidio di Joe Corso avvenuto sotto i suoi occhi). Intorta a un poliziotto poco brillante una serie di dettagli inutili misti a storie pruriginose sulle groupie delle rock band, mentre il burbero proprietario del locale si muove dietro il bancone come gli osti delle locande nei videogiochi della Bethesda. La vera chicca è nel finale: quando il poliziotto se ne va, il proprietario comunica a Richie che il locale sarà ristrutturato e presto ospiterà musica dal vivo. Gli mostra un foglio sul quale ha scarabocchiato degli appunti, fra i quali leggiamo il nome del nuovo club: CBGB. Richie ha appena incontrato Hilly Kristal ed è evidente che la serie si occuperà di questo tempio del rock nella prossima stagione.

Nota a margine: Vinyl non si merita una prossima stagione, ma se volete sentire parlare del CBGB, potreste guardare l’omonimo film con Alan Rickman (QUI il trailer). Cosa che però io non ho fatto, perché è l’unico film di Alan Rickman che non abbia ancora visto e, quando lo vedrò, non potrò mai più vedere un nuovo film con Alan Rickman.

 

2

 

Vota l'episodio!

Sei d'accordo con noi o avresti dato un voto diverso? Dai i tuoi porcamiseria all'episodio e dicci che ne pensi nei commenti!

1 Porcamiseria2 Porcamiseria3 Porcamiseria4 Porcamiseria5 Porcamiseria
Hanno votato questo episodio 3 lettori, con una media di 4,00 porcamiseria su 5.
Loading...

 

Ed ecco un unico vostro tweet che riassume il tutto, grazie @mariscrooge

 

 

Ti è piaciuto l'episodio?

like
0
Mi è piaciuto
love
0
Tutto!
haha
0
Divertente
wow
0
Porcamiseria!
sad
0
Meh...
angry
0
Che schifo

Commenta l'articolo

Simili a Vinyl