Vikings5×09 A Simple Story

Nel Wessex è tempo di incoronare un nuovo re che darà storicamente tanto filo da torcere ai normanni. Nella terra degli dei si bisticcia in continuazione per conquistarsi una propria posizione di potere. In Norvegia gli equilibri della guerra civile sono stati ribaltati grazie ad un’alleanza oltreoceano mentre Heahmund e Lagertha cercano di conoscersi meglio.

6.7

Dopo aver appena concluso nella recensione di The Joke una chiara e sonante arringa nella quale gli intrecci oltreoceano venivano tacciati come nient’altro che fatti puramente propedeuci al filone principale, ecco che come se nulla fosse le acque iniziano finalmente a smuoversi, anche se tuttavia in alcuni casi troppo improvvisamente visti i ritmi compassati sostenuti fino ad ora da Vikings.

Con la dipartita più veloce del west, re Aethelwulf esce di scena senza troppe cerimonie e senza aver arricchito la serie di un qualche eredità significativa. Non sapendo di essere allergico alle api, Aethelwulf viene punito da questo castigo divino abbastanza inglorioso, ma ricco di simbolismo religioso. I meccanismi che vengono messi in moto al momento della sua morte tuttavia, hanno ben altro peso per il futuro della serie, dato che finalmente vedremo il regno di colui che in seguito verrà ribattezzato come “Il Grande”, prendere lentamente forma.

L’elezione di Alfred era certa come la morte e le tasse, ma che potesse verificarsi così out of the blue, dopo ben otto episodi di totale nulla cosmico nel Wessex e dintorni, era abbastanza inaspettato. Tutto il merito sembra ridursi ai sotterfugi macchiavellici di Judith e all’asservimento di schivi ecclesiastici facilmente corruttibili.

Sta di fatto che finalmente i tasselli vanno ad incastrarsi perfettamente nello scacchiere generale della storia; potrebbe essere il giro di boa che stavamo aspettando, il momento in cui il Wessex potrebbe davvero tornare ad essere centrale negli equilibri della trama, perchè si presuppone che i nostri pagani preferiti verranno messi duramente alla prova dal sovrano che più di tutti riuscì a respingere l’ondata di invasioni norrene.

Spostandoci a nord della cartina, nello splendido entroterra islandese, la gloriosa “terra degli dei” l’unica cosa che si dimostra davvero eterna è la noia che divampa da ogni singolo fotogramma. No, della faida tra omaccioni isterici che fanno a gara a chi ce l’ha più lungo non frega niente a nessuno, quindi possiamo riprendere in mano la situazione e restituire a Floki una spina dorsale? Grazie.

La situazione in territorio norvegese nel frattempo è in via di maturazione; la nostra sensazione per cui la battaglia appena conclusa non avesse mosso per nulla gli equilibri tra le forze, era quanto mai azzeccata. Dopo quelli che sono sembrati decenni, viene chiamato in causa il desaparecido per eccellenza di questa quinta stagione; Rollo diventa infatti parte integrante della guerra civile tra Ivar e Lagertha appoggiando militarmente lo schieramento del nipote ma persistendo nonostante tutto a nascondersi dai nostri teleschermi. “Finding Rollo” prossimamente al cinema (si spera) nella seconda metà della stagione.

E adesso che fare? Il vantaggio momentaneo è stato spazzato via in un soffio e la bilancia comincia pericolosamente a pendere dalla parte opposta; Bjorn si lancia in tiepidi tentativi di dissuasione cercando di pizzicare le corde dei sentimenti di Ivar, facendo leva sulla memoria di Ragnar ma dimostrandosi ancora una volta un pessimo stratega, tutto muscoli e niente cervello: evidentemente non ha imparato nulla dal passato (ma nemmeno dal presente).

L’indole del fratello, che annusa come un segugio la paura, è tutto meno che malleabile e per tanto l’unica soluzione rimasta è quella di combattere con i mezzi a loro disposizione.

Nonostante tutto pare che lo schieramento di Lagertha abbia un nuovo ed inaspettato alleato. Dopo essere stato salvato sul campo di battaglia ed essersi completamente ristabilito, Heahmund ha un confronto diretto e non indifferente con la regina. Un tipo di confronto volto a perseguire profonde digressioni di stampo filosofico/religioso restando così fedele all’impronta data alla serie, seguendo la scia di situazioni analoghe già vissute con Ragnar, Athelstan ed Ecbert.

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Heahmund è grato di essere stato risparmiato mentre Lagertha è incuriosita da quel prete cristiano e sa che c’è una ragione per cui lo ha risparmiato anche se non riesce ancora a spiegarsene il motivo.

Con fare perentorio e indaginoso, pone domande precise e dirette al prete per capire con chi abbia veramente a che fare: perché ringraziarla di avergli salvato la vita? Se fosse morto ora si troverebbe nel tanto agognato paradiso, e il paradiso non è forse la più grande aspirazione di ogni fervente cristiano?

Heahmund si spoglia per un attimo dell’abito che gli abbiamo visto indossare fino ad ora, abbassando i suoi scudi e rivelando le proprie debolezze. Lui ama Dio ma ama anche la vita. La ama a trecentosessanta gradi con le sue gioie e i suoi dolori. E gli esseri umani? Un prete non dovrebbe amare tutti gli esseri umani senza nessuna distinzione, donne, uomini, cristiani e pagani?

E’ vero lui è un prete ma è soprattutto un uomo; non possiede quella capacità di amare in modo così comprensivo come il suo Dio, massima espressione dell’agape, che dalla teologia cristiana rappresenta un amore divino perché fraterno, disinteressato e agli antipodi dell’eros che è prerogativa dell’uomo, facile preda dei piaceri della carne.

Ed Heahmund non è certo immune dalla lussuria perché le donne la ha amate e le ama tutt’ora, e non solo spiritualmente. Non è un caso infatti che la tensione sessuale in quella tenda si possa tagliare con un coltello, ma di questo se ne riparlerà sicuramente nel prossimo episodio.

Il rimorso per la sua debolezza è evidente, ma Lagertha non comprende questo cruccio perché i loro dei incoraggiano ad amare sia lo spirito sia il corpo. Nelle loro differenze tuttavia c’è qualcosa che li accomuna: entrambi credono fortemente nel destino e sanno che c’è un motivo se si trovano insieme in questo preciso momento. Sanno che sono destinati a combattere fianco a fianco e in un futuro non molto lontano. Heahmund promette a Lagertha di combattere e morire per lei se necessario, perché è rimasto stregato dal fascino magnetico di questa donna.

Nell’inginocchiarsi dinnanzi alla sua nuova regina è evidente il parallelismo che intercorre con l’incoronazione del giovane Alfred: le inquadrature si incastrano a regola d’arte creando un meccanismo perfetto e bilanciato, mostrandoci due uomini pronti a giurare fedeltà eterna e ricevere la loro investitura per adempiere così al proprio compito.

Abbiamo chiesto e Vikings ha risposto. Finalmente qualcosa di grosso si muove in territorio anglosassone e semina i presupposti per succulenti sviluppi futuri. Ancora inconsistente invece tutto quello che riguarda l’Islanda che non suscita alcun tipo di appeal. Con il ribaltamento dei vantaggi nella guerra civile le carte sono state nuovamente rimescolate, pur se i salti temporali (Hvitserk che torna dalla Francia con un’alleanza in saccoccia nel giro di una trentina di secondi) in stile settima stagione Game Of thrones fanno storcere leggermente il naso anche se sono assolutamente perdonabile perché comunque funzionali.

Porcamiseria
  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 6.5/10
    Tecnica - 6.5/10
  • 6.5/10
    Emozione - 6.5/10
6.7/10

In Breve

Un incoraggiante passo in avanti per quanto riguarda la sottotrama del Wessex, mentre la “terra degli dei” continua a non partorire nulla di vagamente interessante. Le digressioni filosofico/religiose tra Lagertha ed Heahmund assomigliano paurosamente a quelle già viste tra Ragnar ed Athelstan ma questo non è ancora chiaro se sia un bene o un male.

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Porcamiseria

6.7

Un incoraggiante passo in avanti per quanto riguarda la sottotrama del Wessex, mentre la “terra degli dei” continua a non partorire nulla di vagamente interessante. Le digressioni filosofico/religiose tra Lagertha ed Heahmund assomigliano paurosamente a quelle già viste tra Ragnar ed Athelstan ma questo non è ancora chiaro se sia un bene o un male.

Storia 7 Tecnica 6.5 Emozione 6.5
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