Vikings5×06 The Message

Sesto episodio di Vikings, e siamo già proiettati verso l’imminente ed inevitabile conflitto per il possesso di Kattegat: in The Message i nodi stanno arrivando al pettine, soprattutto per Lagertha.

L’episodio inizia con Harald e Astrid che si rincorrono come due adolescenti, interrotti sul più bello dall’arrivo di una flotta all’orizzonte. Ivar è tornato nel nord, abbandonando per adesso l’Inghilterra, portandosi dietro Hvitserk e l’esercito. Tralasciando le palesi forzature temporali, l’alleanza tra Ivar e Harald era già nell’aria, e adesso è solo una questione di organizzare le truppe per partire alla conquista di Kattegat. Mentre Harald brama essere re, Ivar gli dichiara di desiderare la vendetta su Lagertha, per aver ucciso Aslaug. A Hvitserk invece confida di voler di diventare l’uomo più famoso di sempre, più di Ragnar, e vivere in eterno grazie alle sue gesta eroiche. Cosa gira in testa a Ivar non lo sa bene nessuno, ed è questo che rende il personaggio.

Ivar ha portato con sé Heahmund, un po’ come aveva fatto il padre con Athelstan. Più che per le doti teologiche, però, il figlio di Ragnar è molto più interessato all’incredibile bravura del vescovo con la spada, tra l’altro di una lega sconosciuta ai vichinghi, che la rende decisamente allettante: ogni tanto History Channel deve infilarci qualche nozione storica e speriamo che continui così, dato che queste curiosità sono sempre molto interessanti per il pubblico. Ivar riesce a convincere il vescovo a combattere al suo fianco: Heahmund, che abbiamo capito essere instabile tanto quando Ivar, deve trovare il suo sfogo, e quindi accetta.

Mentre gli uomini parlano di guerra, la nuova regina Astrid cerca di inviare un messaggio segreto a Lagertha, avvertendola dell’imminente attacco di Harald e Ivar. Convince quindi il baleniere Hakon a recapitare il messaggio, ma l’uomo in cambio dell’oro già offerto chiede anche di poter far sesso con la regina, lui e tutta la sua famiglia del Mulino Bianco: in questa stagione le scene di stupro sono parecchie, e seppur senza mostrare troppo, sono comunque molto intense e disturbanti.

Il messaggio arriva dunque a Lagertha, alle prese con un’altra gatta da pelare: Floki ha radunato i coloni per salpare alla volta dell’isola misteriosa, ma viene intercettato prima della partenza. Lagertha invece di catturare e impedire ad altri uomini di abbandonare Kattegat decide di lasciarli andare, cosa che agli occhi di alcuni è segno di debolezza: Margrethe continua a bisbigliare alle orecchie di Ubbe quanto la regina sia debole e poco adatta al governo della città, ma Lagertha la riporta subito in riga, minacciandola di farle tagliare la lingua. Floki quindi salpa e arriva dove deve arrivare, ma i suoi compagni di viaggio non sembrano molto contenti di questa nuovo mondo, non molto diverso dalla Norvegia, e soprattutto di dover viaggiare nell’entroterra: staremo a vedere cosa succede al nostro costruttore di barche preferito.

Ciliegina sulla torta del mandare in vacca la cronologia degli avvenimenti, Bjorn torna a Kattegat insieme ad Halfdan, mettendo un grosso punto di domanda sull’utilità del viaggio nel Mediterraneo, e sui personaggi incontrati nel loro peregrinare. Vikings fa peggio di quanto successo in Game Of Thrones con la famiglia Martell: Kassia e gli altri personaggi non hanno avuto alcun scopo nella storia principale, rendendo il segmento narrativo di Bjorn – almeno per adesso – alquanto inutile.

Nel frattempo in Inghilterra la corona cerca di rimettere insieme i pezzi: Aethelwulf è re del nulla, con il figlio che addirittura consiglia di ritornare a vivere nelle paludi, paventando una nuova invasione dei vichinghi. Questo segmento è un po’ confuso, con gli inglesi smarriti, senza la guida di re Ecbert, e privati dell’ingombrante ma carismatica figura di Heahmund: i personaggi rimasti devono trovare un nuovo e più interessante equilibrio per continuare a rendere interessanti le loro vicende. La crisi mistica di Alfred e la decisione di partire in pellegrinaggio è auspicabile sia una manovra per approfondire il suo personaggio, che a livello storico fu un importante monarca della storia dell’Inghilterra.

Vikings ci offre un episodio tutto sommato interessante, continuando con i tentativi per dare più rilevanza ad alcuni personaggi che fino ad oggi sono stati secondari, come Astrid e Alfred: il problema però sono alcuni “storici” nati come ruolo da comprimari e che soffrono ancora la mancanza di figure carismatiche su cui ruotava la narrazione delle precedenti stagioni. Il segmento di Bjorn sembra essersi rivelato totalmente inutile, Floki non si sa bene cosa stia cercando di ottenere in giro per il vulcano, e l’Inghilterra ha perso anche il vescovo. E Rollo, dove sei?

spoiler #Vikings

“Perché sono geloso di te. Vorrei essere come te. Forte. E completo. Un grande guerriero. Per questo ti ho salvato. Ed é per questo che voglio che tu combatta al mio fianco.”

Non ho idea di come si evolverà o come andrà a finire but I’ll go down with this ship

— martie (@_dracosmudblood) December 28, 2017

Ogni tanto mi riviene in mente quello sfigatello di Sigurd che da neonato sembrava il più interessante tra i figli di Ragnar per la storia dello Snake in the Eye e poi è morto così random #Vikings

— ㅤ ㅤ ㅤ ㅤ (@hiddlestovn) December 28, 2017

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