Vikings5×01-02 The Departed

La nuova stagione di Vikings inizia con un doppio episodio tutto d’un fiato, immergendoci subito nelle dinamiche dei personaggi, i soliti volti noti, e alcune interessanti novità. Vi sono mancati gli intrighi, le mazzate e gli shield wall? A noi tantissimo, e non vedevamo l’ora ricominciasse.

Fratelli Coltelli

Nel season finale della quarta stagione avevamo assistito al fratricidio ad opera di quello squilibrato di Ivar (Alex Høgh Andersen), che in un raptus aveva colpito con un accetta il fratello Sigurd, personaggio che abbiamo salutato senza troppi rimpianti. La rabbia e la pazzia sono le caratteristiche principali del più giovane dei figli di Ragnar e Aslaug, che deve sempre dimostrare di essere all’altezza del suo nome, e viene da pensare più a sé stesso che agli altri. La sua condizione di storpio ha creato fin da piccolo una forte frustrazione, che sfoga con repentini cambi d’umore e atti violenti: questo però non toglie che sia incredibilmente astuto e intelligente, molto più dei fratelli, che lo trattano da pari, mentre lui cerca sempre di ottenere di più, anche agli occhi degli altri soldati.

I personaggi di Ubbe (Jordan Patrick Smith) e soprattutto di Hvitserk (Marco Ilsø) continuano ad essere poco profondi, non tanto per l’interpretazione dei due attori, ma proprio per come sono scritti. Alcuni dei personaggi di Vikings che abbiamo perso nelle stagioni passate, Ragnar per primo, erano veramente intensi e, per continuare a reggere, questo show deve mantenere lo stesso livello.

I tre fratelli Lothbrok non sono gli unici ad avere qualche dissapore, seppur senza arrivare ad ammazzarsi a vicenda: Halfdan (Jasper Pääkkönen) è stanco di vivere all’ombra del fratello Harald (Peter Franzén) e delle sue ambizioni, e decide di separarsi dal compagno di tante battaglie per seguire Bjorn (Alexander Ludwig) nell’esplorazione del Mar Mediterraneo, che abbiamo visto essere diventato molto popolare soprattutto se vuoi scappare dal clima della Norvegia.

Re Harald è un personaggio relativamente recente ma molto interessante, soprattutto per la brama di potere e la capacità di muoversi astutamente, un po’ come Ragnar nella sua scalata al potere nelle seconda stagione. Il suo incontro con Lagertha è caratteristico del suo personaggio, coraggioso, orgoglioso e senza paura di morire: dà proprio l’impressione di compiere un’azione mentre in mente sta già tatticamente calcolando tutti gli scenari possibili.

La Regina Sprovveduta

Lagertha (Katheryn Winnick) è la nostra vichinga preferita ed è uno dei personaggi più amati, anche perché ci accompagna dalla primissima puntata. La sua evoluzione da contadina a regina non ha niente da invidiare a quella dell’ex marito, con in più il fatto che lei è ancora viva e governa tuttora su Kattegat. La difesa della sua città le ha ulteriormente garantito la fiducia dei suoi uomini – e delle sue donne – e la cattura di Harald le ha dato la possibilità di stringere le palle un’alleanza con uno dei Re più forti della Norvegia, possibilità che però si è lasciata sfuggire dalle mani – e dalle cosce.

Harald è interessato ad aumentare il suo potere, e sfruttando una debolezza di Lagertha fugge via rubandole la fidanzata. Astrid (Josefin Asplund), schiacciata e relegata ad assistente dalla propria regina-amante, diventa indubbiamente una pedina nelle sue mani, e sibilline sono state le parole di Torvi: una donna deve scendere a compromessi per poter ottenere potere, e alla giovane vichinga l’idea di diventare regina ha subito fatto salivare le guance.

Un ottimo plot-twist, questo rapimento, con Harald che gioca con il pericolo di fare la stessa fine di Kalf, ricordate? Quel bel conte che pensava di aver addomesticato Lagertha e che a tempo debito è diventato concime per i licheni. Astrid ha comunque bisogno di uscire dalla caricatura della guerriera ribelle che le è stata appioppata dalla sua comparsa per spiccare come personaggio, ma staremo a vedere.

Inglesi alla Riscossa

La rivelazione di Vikings è senza dubbio il Vescovo Heahmund, con Jonathan Rhys Meyers che ha ricevuto il testimone virtuale da Travis Fimmel. Fanatico religioso con una passione sfrenata per la vendetta in nome di Dio, ha purtroppo il vizietto della carne, che lo tormenta ogni volta che vede una bella donzella. La scena con l’affascinante e penitente Aethelgyth (che speriamo di rivedere perché ha un nome troppo difficile per comparire solo in questo episodio) non è per nulla grafica come visto nello scorso season finale, ma ad altissima carica erotica, come è sicuramente d’impatto la corsa in mezzo al roveto per espiare le proprie colpe.

Morto Re Ecbert, il vescovo brama il castigo di Dio contro gli invasori pagani e selvaggi, senza pietà, che zitti zitti si sono ritirati verso nord, conquistando York e massacrando tutti come tanto piace a Ivar. Ecbert ha deciso di morire creando scompiglio in Inghilterra, lasciando dei territori in mano ai vichinghi e la corona in testa a Aethelwulf, che al momento è in villeggiatura su delle palafitte con una Judith sull’orlo di una crisi di nervi. Senza Linus Roache la recitazione di Moe Dunford e Jennie Jaques zoppica un po’, dovendo giustificare quello che sembra una maggior importanza di Alfred e delle visioni mistiche che gli suggeriscono di andare a York: Vikings non è nuovo a questi artifici soprannaturali, quindi niente di strano, e ricordiamoci che Alfred è pur sempre il figlio del mistico Athelstan.

Floki la Barca Va

Dopo la tragica morte di Helga, il nostro amato costruttore di barche decide di lasciare tutto e tutti e prendere il largo per una nuova avventura, senza però fare i conti con quel fetente di Ivar che gli manomette gli strumenti di bordo. Il suo segmento non ha un legame con il resto della storia, un po’ come quello di Bjorn che parte per il Mediterraneo, estraniandosi così dal centro degli intrighi. Siamo comunque al cospetto di Floki, il personaggio che ha più presenze in Vikings – sì, abbiamo fatto i conti – e per seguire le sue avventure potrebbero benissimo creare uno spin-off basato sul suo personaggio, che Gustav Skargård rende così bene. In balia delle onde, Floki sbarca su un isola vulcanica e, stregato dalla bellezza del posto e dalle allucinazioni per aver ingerito delle bacche sconosciute, crede così di essere finito ad Asgard, la terra delle divinità norrene: matto sempre più matto, e noi lo amiamo per questo.

Vikings torna quindi ad affascinarci con altre venti puntate, con la sfida di non aver più Ragnar, Aslaug e Re Ecbert, e il compito di rendere altrettanto interessanti i nuovi protagonisti di questa saga, senza dimenticare però quelli vecchi: Rollo per esempio come sta? Questa doppia premiere nel complesso ci è piaciuta, offrendo sempre una minuzia di particolari e dettagli che rendono questa serie tanto amata, oltre ad innescare nuove trame che speriamo mantengano vivo il nostro interesse.

#Vikings

– Lagertha stupratrice.
– Ogni volta che attaccano una chiesa mi fomento troppo.
– Odino ogni tanto appare a casaccio, boh.
– Ivar non è Ragnar, ma può diventare un gran personaggio.

— La Haine (@GiacomoMiele) November 30, 2017

“Il mio cuore è spezzato”
“Guarirà Ivar, guarirà”

Ivar che piange tra le braccia di Floki, ma io come sopravvivo esattamente #Vikings

— Łamf ⚡️🎃 (@novemberain9) November 30, 2017

floki tato non mi parlare di asgard o heimdall che al momento i miei marvel feels sono troppi #vikings

— nichi 🎃 (@rogersqvill) November 30, 2017

https://twitter.com/carzinidakappa/status/936284286881337344

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