Se con i primi due episodi di Vikings abbiamo fatto un riassuntone generale della situazione, con solo qualche accenno di nuove trame, finalmente dal terzo episodio iniziamo ad entrare nel vivo della quarta stagione.
Caccia all’Orso
La parte che più abbiamo apprezzato di Mercy è stata quella riguardante Bjorn: nello sconfinato paesaggio del freddo nord le scene girate in esterna sono mozzafiato, donando un’ambientazione originale alla natura più intima di Vikings. Nella sua solitudine, il bravo Alexander Ludwig si immerge sempre di più nell’isolamento del giovane vichingo che cerca se stesso, scivolando quasi verso la pazzia, affrontando le insidie della vita selvaggia fino a sfidare e uccidere un orso bruno.
Di nuovo applausi alla sottile intelligenza della sceneggiatura, che inserisce nuovamente un richiamo alla mitologia nordica, grazie al complotto di Kalf e Erlendur che ingaggiano un sicario, Berserkr, proprio per uccidere Bjorn; nella leggenda, il Berserkr è un feroce guerriero scandinavo, servo di Odino, che si veste di pellicce d’orso, e forse anche l’origine etimologica della parola proveniente da questo animale. Oltre a regalarci paesaggi algidi e infiniti, senza l’uso di colonna sonora i silenzi risaltano la crescita interiore che il personaggio sta attraversando sfidando le forze della natura.
A Scuola di Francese
A Parigi il povero Rollo, già deriso da Gisla, ora viene pubblicamente umiliato sempre dalla moglie durante il banchetto di Sant’Eulalia. Come per ogni matrimonio, il problema più grande è la comunicazione; il comandante Odo cerca di rimediare affibbiando un tutore al vichingo per insegnargli il francese, ma la frustrazione vince sulla motivazione e lo studente finisce con lo scaraventare a terra il proprio maestro.
La Perdita dell’Innocenza
Altro personaggio che acquista spessore è senza dubbio Judith, che riesce ad estorcere notizie importanti su Parigi – e su Athelstan – dal suo insegnante Prudentius e si concede persino a Re Ecbert, sempre in cambio di protezione, chissà quanto effettiva. Il viaggio di ritorno da Mercia ha di fatto indissolubilmente legato Aethelwulf con Kwenthrith, grazie all’eroismo e alla cavalleria di lui nel proteggere Magnus e la madre, che seppur turbati finiscono a letto: da notare il vero eroismo dimostrato da Aethelwulf nel proteggere la donna e il figlio, che stride con le promesse verbali di Re Ecbert, della cui malizia non c’è da fidarsi.
Pietà
Momento di profondo misticismo, accompagnato da una sapiente regia, la visione di Athelstan ai due re: il monaco appare in sogno a Re Ecbert, facendogli intendere di essere morto – cosa che comunicherà a Judith in lacrime – e a Ragnar, ripetendo una sola parola: Mercy, pietà.
Pietà ovviamente per l’amico Floki, provato dal supplizio infertogli e distrutto dalla notizia della morte della figlia. Ragnar decide di liberare l’amico, finalmente, che cade tra le braccia della moglie, anch’essa esausta nel tentativo di aiutare il compagno a sopportare la tortura.
La stessa pietà però non viene concessa ad Aslaug: il quadretto familiare del padre che racconta ai figli una leggenda di Thor viene velenosamente contaminato dall’accusa tendenziosa di tradimento rivolto proprio ad Aslaug, spezzando il momento di serenità creatosi. Ragnar il Re è ben diverso dal Ragnar contadino della prima stagione e lo si vede soprattutto da come tratta l’attuale moglie, comportamento che stride con l’amore e la passione provati per Lagertha, nei bei tempi andati.
A proposito di Lagertha, sbaglio o la stiamo proprio vedendo poco, e sentendo ancora meno? In questo episodio è presente giusto all’inizio tra le braccia di Kalf, che le rivela il suo amore – sai che novità – mentre noi temiamo per la sua vita ogni momento che passa. Anzi no, lo ammazzasse in fretta, anche in luce del suo tramare con Erlendur per uccidere suo figlio e tutta la stirpe di Ragnar: ma scherziamo? Evirazione a tutti quanti!
I tanti fronti narrativi aperti in questa stagione di Vikings spingono il ritmo delle scene ad essere piuttosto rapido, anche quando forse sarebbe meglio lasciare delle pause più lunghe, soprattutto nei momenti di pathos più intensi. Gran salto in avanti nella gestione delle musiche però, che confermano la capacità di tener testa alle aspettative.
Ed ecco immancabili i vostri twit!
No "mercy" lo dico io e il segno della croce me lo faccio io perché non so se arrivo a fine stagione #SerialUpdate #Vikings
— Ιουλία ♀️🇬🇷 (@JuliaGoldmine) March 6, 2016
ma quindi l'orso di revenant, non avendo vinto l'oscar cerca di vincere un Emmys? #vikings
— La Cabina Armadio (@_Pimple_) March 6, 2016
Riassunto della 4×03 di Vikings
Bjorn che urla
Sesso
Bjorn che urla
Floki
Sesso
Bjorn che urla
Gesù
Corna
Bjorn che urla
Bjorn che urla— Dorian Vi Britannia (@SuperiorDorian) March 5, 2016
Rollo combatte la friendzone a colpi di calici di vino. Un po' come tutti noi insomma. #Vikings #SerialUpdate
— ilaria* (@__Luthien) March 4, 2016
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