Vikings03×07 Paris – 03×08 To The Gates

Dopo l’incredibile colpo di scena della scorsa puntata, la morte del monaco Athelstan per mano di Floki, e la conversione di Ragnar al cristianesimo, riprendiamo Vikings dopo un po’ di assenza – con l’arrivo di Game Of Thrones mi sono un attimo fatti distrarre eh, ma giusto un pelo… Vediamo quindi gli episodi “Paris” (07) e […]

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Dopo l’incredibile colpo di scena della scorsa puntata, la morte del monaco Athelstan per mano di Floki, e la conversione di Ragnar al cristianesimo, riprendiamo Vikings dopo un po’ di assenza – con l’arrivo di Game Of Thrones mi sono un attimo fatti distrarre eh, ma giusto un pelo… Vediamo quindi gli episodi “Paris” (07) e “To The Gates” (08).

Paris

Durante il viaggio verso Parigi Ragnar secondo me sta iniziando a dare qualche segno di squilibrio, soprattutto per come sfida apertamente la pazienza dei suoi uomini, in particolare sbattendo in faccia a Floki la croce dorata appartenuta del monaco. Ragnar sente la mancanza dell’amico Athelstan, e non lo nasconde. Nonostante tutto però affida il comando dell’attacco a Parigi proprio a Floki (io tipo ma come?!), che nel primo consiglio di guerra accorda la strategia di attacco, e si prepara a costruire delle torri d’assedio. Queste sue torri sono un dono degli dei perché a loro ha sacrificato il monaco cristiano, e loro stanno premiandolo con questo colpo di genio. Sì, anche lui che già non iniziava mica tanto a posto, sta diventando sempre più pazzo.

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Il Conte Odo, comandante delle guardie della città francese (sì arrivano dei nuovi personaggi, occhio ai nomi!), ricevuto dall’Imperatore Carlo III (il nipote di Carlo Magno, mica pizza&fichi) dall’interno delle mura si preparano all’assedio imminente. A quanto pare le città fortificate lungo la Senna si sono rifiutate di rallentare l’avanzata delle truppe vichinghe, che sono quindi ancora in forza ed estremamente pericolose; per questo motivo Lord Odo propone all’imperatore di levarsi dai piedi, ma Carlo III rifiuta in seguito al consiglio della saggia figlia Gisla, respingendo anche la proposta del comandante di chiedere aiuti militari ai vicini alleati, fratelli dell’imperatore. La stessa Gisla non vuole lasciare la città, e si offre invece per tirare su il morale dei cittadini… con la preghiera. A quanto pare il Conte Odo è innamorato della figlia dell’imperatore, che vorrebbe sposare: chissà, gli fa capire lei, che salvando Parigi non possa un giorno accettare la proposta di matrimonio dell’uomo…

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Nel Wessex intanto quello che è diventato ormai il mio personaggio preferito, Re Ecbert, percula il figlio cornuto Aethelwulf chiedendogli come va con la moglie ora che le è stata mozzato un’orecchio. Le vere intenzioni del re sono presto svelate: Ecbert vuole invadere le terre del padre di Judith, Re Aella, rompendo quindi l’alleanza per accrescere il proprio potere. Secondo me era tutto calcolato fin dall’inizio, e il tradimento di Judith offre il perfetto casus belli per un’azione militare.

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Una brutta notizia arriva a Aethelwulf (mentre si sta frustando davanti a Gesù): la regina di Mercia, cioè quella pazza di Kwenthrith, ha tradito i patti con il Wessex e ha cercato di uccidere tutti i nobili alleati presenti, ma uno riuscendo a fuggire è stato in grado di ritornare in patria e comunicare il tradimento. Re Ecbert ordina al figlio di recarsi a Mercia in qualità di ambasciatore per intimare alla regina pazza di riconsiderare la loro alleanza, o le farà il culo a strisce: abile stratega il nostro Ecbert, che secondo me sta preparando una sorpresa anche per la Northumbria, la patria di Re Aella.

Mentre il principe galoppa verso Mercia cosa fa il nostro Re? Promette alla bella Judith che la proteggerà finché avrà vita, e nel dire questo le accarezza i capelli sopra l’orecchio che le ha fatto tagliare, e la bacia dolcemente sulla bocca. Che confusione.Schermata 2015-04-19 alle 16.42.20

Aethelwulf viene ricevuto da Kwenthrith (dopo una ricca scopata, a giudicare dal modo in cui la regina urlava prima di arrivare). La regina cerca di sedurre il povero pio e ligio figlio di Re Ecbert, facendoglielo diventare di marmo mentre recita il padre nostro, e poi se ne va lasciandolo con… le mani in mano. La scena cambia, e l’indomani una grande rivelazione: Kwenthrith ha dato alla luce il figlio di Ragnar, chiamandolo come il padre vichingo! Il gioco della regina però non impressiona Aethelwulf, che rivela come la colonia vichinga sia stata distrutta, e anche se Ragnar dovesse ritornare per vendicarsi, di sicuro non darebbe molta importanza a un bambino nato da una tutto sommato zoccola che si è fatta praticamente chiunque. Kwenthrith ordina alle sue guardie di uccidere Aethelwulf e gli emissari, ma viene messa di fronte al fatto che l’assassinio del principe darebbe a Re Ecbert il miglior motivo per attaccare e distruggere Mercia.

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Cosa succede a Kattegat? Anche se praticamente l’attenzione è tutta concentrata sulle manovre militari, nel Nord sono rimaste le donne e i bambini,  con Porunn in depressione post-partum: vorrebbe abbandonare la figlia appena nata per darla a Aslaug, che le dice di avere pazienza, di amare la propria bambina e non temere per Bjorn, tutto mentre recita una specie di incantesimo tingendo un vestito. L’utilità di questa scena è zero, visto che la serie ora si sta già frammentando in varie location.

A questa puntata do 4 PorcaMiseria su 5: la tensione è alta, i personaggi svelano retroscena che danno corda alle possibili trame future, mentre ci si prepara alla grande battaglia di Parigi! Chi vincerà?

4

To The Gates

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Mentre Lagertha (ancora più figa con le scene in slow motion) Kalf ed Erlendur attaccano una delle porte con un ariete protetto da una barriera, la parte più sostanziosa del contingente militare vichingo muove le torri ideate da Floki attaccando le mura da diversi punti sul fiume. Partecipano tutti all’assalto, in una totale frenesia di conquista, di battaglia e di sangue: i vichinghi scalano le torri e arrivano alle mura, fermando le balestre francesi. All’interno della città la popolazione è nel panico, e sono tutti in chiesa a pregare Dio per la salvezza. Gisla, la pia figlia dell’Imperatore Carlo III (che è un filino preoccupato eh) arriva alla messa portando una santissima reliquia, l’Oriflame, lo stendardo di Saint Denis, patrono della città, per farlo benedire; dopodiché lo fa trasportare sulle mura sotto attacco e lo fa issare, ed ella stessa sotto una pioggia di frecce urla e incoraggia i soldati alla difesa estrema, caricando il morale dei soldati.

Schermata 2015-04-19 alle 20.37.34https://www.serialfreaks.it/vikings/03×07-paris-03×08-gates/

Una cosa che Floki non aveva calcolato per le sue torri però è l’olio bollente, che presto viene versato a difesa e dato alle fiamme, incenerendo i vichinghi in arrampicata sopra le strutture. Sull’altro versante la porta finalmente cede, ma dall’altro lato non c’è nessuno; i vichinghi sciamano all’interno, solo per arrivare di fronte ad un nuovo blocco, questa volta armata da una balestra a ripetizione, una specie di mitragliatrice che decima i poveri attaccanti che non se l’aspettavano. In fuga, Kalf salva Lagertha trascinandola via, mentre Erlendur viene ferito al volto.

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Sotto le mura la disfatta: Rollo viene ferito e gettato in acqua, Ragnar cade, rimbalza ma per fortuna non si rompe. Floki è ormai delirante all’interno di una delle sue torri incendiate, mentre Bjorn viene trovato mezzo morto dal padre tra i cadaveri dei vichinghi, gravemente ferito e privo di coscienza. I parigini festeggiano con una messa (chennoia stanno sempre in chiesa), Gilda acclama Dio e l’Imperatore suo padre per la vittoria.

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Lagertha intanto cede alla corte serrata di Kalf, che l’ha sempre desiderata, un po’ per ringraziarlo per averle salvato la vita durante l’assedio, un po’ perché gli promette che ok mi puoi trombare ma un giorno o l’altro t’ammazzo lo stesso: siccome tira più un pelo di vichinga e che una flotta di drakkarHelga incontra il compagno Floki riemergere dalle acque, disperato per la sconfitta riportata: la moglie gli volta le spalle dandogli dell’egoista, mentre il povero Floki si dispera.

A Kattegat la bella Porunn decide infine di andarsene via, abbandonando la propria bambina alle cure di Aslaug, e tanti saluti.

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Ragnar dopo che il figlio Bjorn si è ripreso parla con il suo amico Athelstan, lassù in cielo – da solo, perché come vi dicevo anche lui ormai ha perso il senno – e gli rivela come la scelta di Floki come comandante sia stata tutto un calcolo per levarselo dai piedi, ed è come non mai determinato a conquistare Parigi, che è proprio come l’amico monaco gli aveva descritto.

A parte che le battaglie mi annoiano sempre, soprattutto se durano tutta la santissima puntata. A questa puntata, visto il tenore della serie, sono costretto a dare 2 PorcaMiseria su 5, perché un personaggio principale potevano anche ucciderlo nel parapiglia (George R. R. Martin mi leggi?)

2

 

 

 

 

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