Intitolare un episodio a un gatto è una mossa di This Is Us per dare una direzione alla trama che riguarda uno dei protagonisti indiscussi di questa serie: Randall, lo abbiamo già detto decine di volte, è forse il personaggio intorno a cui ruota tutto il resto del cast, anche se troviamo sempre uno sbilanciamento tra il presente, dove appunto la linea narrativa più rilevante e la sua, e il passato, in cui spesso è messo da parte per dare molto più spazio ai due fratelli e ai genitori.
Con Clooney restiamo sempre con un Randall ingombrante, ma risolviamo finalmente alcune dinamiche familiari sospese con il carnage visto in The Fifth Wheel, soprattutto quelle che vanno a contaminare la cerchia esterne della famiglia Pearson. Se Toby è stato sempre inseparabilmente legato a Kate, restano il personaggio ben strutturato di Beth, che però rimane in parte schiacciata da Randall, e Miguel, l’amico di Jack che abbiamo visto abbastanza spesso nella scorsa stagione e che, pur avendo poi sposato Rebecca, quest’anno non ha avuto molto minutaggio.
Il complicato rapporto di Kevin con Rebecca è alla base della preoccupazione di Miguel, che non vuole vedere la donna che ama ferita dal figlio. Kevin esce dal rehab per spendere del Quality Time con la madre, ma fa i conti senza l’oste, cioè il secondo marito, il “sostituto” di Jack. Miguel non è più disposto a chiudere un occhio, perché ama profondamente sua moglie ed è deciso a proteggerla, tendendo però sempre la mano al figlio scapestrato.
Rebecca in questo gioco riesce a ritagliare la sua parte, dimostrando quanto ancora sia legata a Jack, nonostante siano passati così tanti anni, addirittura ammettendo di non riuscire a separarsi dalla ormai famosa collanina a mezzaluna, facendo sentire meno in colpa Kevin per aver perso la sua. Nel salto nel passato, che vede la famiglia Pearson in gita al centro commerciale, assistiamo ad un prezioso momento di intimità tra padre e figlio, con Jack che sceglie un abito insieme Kevin, ma anche a come il ragazzo andasse molto d’accordo con Miguel, quasi più che col papà.
Se al centro commerciale Randall è un po’ defilato – lo vediamo solo cercare di invitare ad uscire una certa Allison – nel presente è come già accennato il protagonista di questo episodio. Invece di cercare lavoro e concentrarsi su un colloquio molto importante, per tornare a lavorare e ad avere i piedi per terra, Randall continua a inseguire il fantasma di William, tornando nel suo vecchio palazzo a cercare ricordi del padre.
Tutto ciò fa parecchio alterare Beth, che per portare a casa la pagnotta si sta facendo il culo a spicchi, mentre il marito vaneggia di poesie e amanti misteriose. Il finale a tarallucci e vino è Randall che continua a fare come vuole lui, ignorando il colloquio a cui Beth teneva tanto, e portando invece la moglie al vecchio building del padre: la sua missione è comprare insieme a lei e rendere più facile la vita di chi ci vive dentro, e lo vuole fare insieme alla donna che ama, proprio come nella poesia del padre biologico. La reazione di Beth non ce la fanno vedere, ma sfumano su Clooney, il brutto gatto di William che presta il titolo a questo episodio di This Is Us, ma poco altro.
Il segmento di Kate è sempre incentrato sul peso, ma se nel passato arriviamo alla radice del malessere psicologico della ragazza – è solo un po’ rotondetta, ma nel vestito scelto insieme alla madre ci entrava – nel presente la vediamo in una nuova, veste meno incentrata su sé stessa ma finalmente aperta a parlare e aiutare Madison, empatizzando con il suo disordine alimentare.
Il pretesto di cercare un abito nuziale per Kate è infatti un grido d’aiuto della ragazza magra e malvista da tutti gli altri del gruppo di obesi: il malessere di Kate viene quindi esposto durante l’adolescenza, ma concretizzato nella condivisione con un problema uguale e opposto, la bulimia di Madison, portando finalmente su un altro livello l’analisi che This Is Us compie sulla figura di Kate.
Kate resta legata al suo personaggio sempre problematico, ma almeno con questo episodio si discosta parzialmente da se stessa e ci dà la speranza di poter offrire altro alla sceneggiatura. Il suo ammettere come in realtà le “faccia comodo” essere grassa, perché la aiuta a non pensare ad altro, è illuminante, e capiamo quanto l’abbuffarsi senza pensarci sia alla stregua dell’abuso di droghe o alcol, e nasca da un profondo malessere psicologico.
This Is Us continua su una strada senza un sentiero ben declinabile da noi spettatori, se non quello che porta alla morte di Jack: i frammenti di questo terribile spartiacque, tra il “prima” e il “dopo” la sua esistenza, sono ormai serviti ad ogni episodio, questa volta con il mancato acquisto delle batterie dell’allarme antincendio. Questo sovraesposizioni ad indizi così palesi cozza molto con il sapore della sorpresa a cui siamo stati abituati, e la scoperta e lo shock vengono così privati del loro sapore: dove ci vogliono portare gli sceneggiatori?
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Storia - 6.5/106.5/10
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Tecnica - 6.5/106.5/10
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Emozione - 6/106/10
In Breve
Il compito di ogni singolo episodio di This Is Us è quello di emozionare, di lasciarci senza lacrime e senza fiato. In questo caso Clooney ci riesce solo in parte, risultando ridondante e “riscaldato”, dando troppo spazio al già visto e togliendo potenzialmente potenza a quanto ancora da vedere.
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( votes)HAHAHAHAHAH SO MORTA #ThisIsUs pic.twitter.com/sSP54fSz4Q
— lucy🌙 (@rachelespaws) January 19, 2018
AVVISTATO PANETTONE (O PANDORO?) MOTTA IN #ThisIsUs pic.twitter.com/bOoaXu4JDT
— diana (@_diana87) January 17, 2018
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Porcamiseria
Il compito di ogni singolo episodio di This Is Us è quello di emozionare, di lasciarci senza lacrime e senza fiato. In questo caso Clooney ci riesce solo in parte, risultando ridondante e "riscaldato", dando troppo spazio al già visto e togliendo potenzialmente potenza a quanto ancora da vedere.
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