The X-Files10×06 My Struggle II

The X-Files chiude la stagione proseguendo nella trama orizzontale, con la nazione in balìa di una pericolosa epidemia. Abbiamo davanti un episodio che, nonostante l'intento di fare chiarezza, troppo facilmente si ingarbuglia su se stesso, tra spiegazioni frettolose e risoluzioni troppo poco meditate.

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“My Struggle II” riprende le fila del discorso lasciato a questa season première di The X-Files, motivo per cui ci si aspetterebbe la classica chiusura del cerchio su teorie cospirazioniste, alieni, e sulla incombente minaccia del Cigarette Smoking Man che tanto ci aveva lasciati perplessi. In realtà abbiamo davanti un episodio che troppo facilmente si ingarbuglia su se stesso, tra spiegazioni frettolose e risoluzioni troppo poco meditate.

DNA Alieno

L’opening dal punto di vista di Scully, che rende il favore all’opening di “My Struggle” dal punto di vista di Mulder, riesce a impostare il tono dell’episodio piuttosto efficacemente, ma ci rendiamo conto che il pericolo di far finire tutto a tarallucci e vino è dietro l’angolo nel momento stesso in cui vediamo riapparire Tad O’Malley e le sue teorie su scie chimiche, alieni e cospirazioni varie ed eventuali.

x-files my struggle 2 recensione serialfreaks 2

La minaccia stavolta è contagiosa e pericolosa quanto un virus mortale in grado di azzerare ogni difesa immunitaria, e la pulce nell’orecchio ci viene messa proprio dal complottista della stagione, e dalle sue strane analisi del DNA. Intanto Mulder è scomparso e non lo si vedrà fino alla seconda metà dell’episodio, nell’ennesimo azzardo da parte degli autori di volerli fare lavorare separati, facendo venir meno la loro distinguibile alchimia che avrebbe certamente aiutato in un episodio così importante.

L’infezione su scala globale è effettivamente in atto, le ipotesi si rincorrono e si foraggiano le insensate posizioni degli antivaccinisti – ho storto talmente tanto il naso che ha fatto il giro ed è tornato al suo posto – mentre Scully e Einstein si arrampicano sugli specchi per dare una spiegazione alla pandemia. Le interazioni tra le due sono deboli, manca quel quid in più che due attrici del loro calibro potrebbero dare se fornite di dialoghi dall’impatto adeguato.

Il momento Eureka! viene calato fastidiosamente dall’alto, con la (ri)comparsa dell’agente Monica Reyes, ora al soldo del Cigarette Smoking Man, selezionata da quest’ultimo per portare avanti la sua personale élite di esseri umani, Scully inclusa, poiché venuta a contatto con DNA alieno. Sfuggono i motivi del passaggio di Reyes al nemico, né ci vengono spiegati, in questa breve comparsata rivelatoria; si preferisce anzi non approfondire e chiudere ogni interessante sottotrama in fretta e furia – messaggio implicito: sei episodi non bastano, e questo finale ne è la prova.

x-files my struggle 2 recensione serialfreaks 3

Il DNA alieno non è quindi il problema, ma la soluzione. Ciò che spetta a Scully è di cruciale importanza: creare un vaccino partendo dal suo DNA e salvare il mondo, nonostante sia diverse ore in ritardo sulla tabella di marcia dell’apocalisse.

This Is The End… O Forse No

Mentre Scully tira fuori un vaccino dal cilindro come se ci volessero effettivamente pochi minuti, Mulder visita il Cigarette Smoking Man per gettare luce sui suoi piani di decimazione della specie umana. Il dialogo si salta tranquillamente, già sappiamo che Mulder non accetterebbe mai di diventare parte dell’élite del villain di questa stagione, nonostante l’incedere implacabile del virus.

Complice la brevità di questo nuovo The X-Files, non si riesce a temere o a considerare adeguatamente il peso di questo ritorno in grande stile, specialmente se mancano 20 minuti scarsi alla fine della stagione. Il pensiero laterale è “Tanto quando lo rivediamo più?”, alziamo le spalle e ci facciamo scivolare addosso le interazioni tra Mulder e il nostro villain, aspettando l’Agente Miller, sulla strada per salvare il collega.

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Per le strade di Washington DC è il caos, ed è proprio in mezzo al traffico che si consuma il fatidico epilogo di questa nuova resurrezione di The X-Files. Scully porta il vaccino a un Mulder in fin di vita, realizzando tuttavia che per contrastare efficacemente il virus sarebbero necessarie delle cellule staminali, il cui unico portatore risulta essere il figlio di M&S, William.

Nessuna reunion tanto attesa, nessun William che appare sullo sfondo per salvare la situazione, solo una navicella aliena che spunta dall’alto e investe Scully con la sua luce, close-up sull’occhio e tutto torna nero. Un cliffhanger snervante, dato che ci aspettavamo una reale conclusione, per un finale sottotono e raffazzonato, in cui Chris Carter paga pegno per non essere riuscito a condensare tutti i contenuti necessari in sei episodi – forse perché erano effettivamente troppo pochi. L’episodio si lascia guardare, a patto di farselo scivolare addosso senza troppe pretese, ma rimane comunque sotto la sufficienza, con 2.5 Porcamiseria su 5.

La verità è ancora là fuori, ma stavolta tentare di scoprirla è stato meno divertente di quanto ci aspettassimo.

2.5

 

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