Altro giro, altro regalo, con The X-Files! Tolto l’opening act, finora abbiamo avuto il caso para-scientifico e il caso irriverente ai limiti della comedy. Mancava davvero solo l’episodio più squisitamente introspettivo per questo ritorno di Mulder e Scully, e siamo stati accontentati, a giudicare dalla pila di fazzoletti sulla scrivania.
Trashman
Il Monster of The Week di questa settimana, una sorta di giustiziere dei senzatetto, terrorizza quanto basta, complice il gore e la violenza con cui si manifesta la sua volontà. Il fatto che la giustizia scaturisca da una forma d’arte – il cui stile fa un mega-occhiolino a Banksy – ridimensiona il giudizio negativo sulla creatura, anzi, finiamo per parteggiare per essa, visto di che pasta sono fatti i funzionari governativi incaricati di sgomberare le strade dai senzatetto.
La creatura è violenta e implacabile, non si rilevano tracce di alcun tipo – né organiche, né inorganiche! – sui cerotti che lascia una volta portate a termine le sue spedizioni punitive. Abbiamo arti mutilati e spine dorsali sviscerate, ma tra tutte le sequenze dedicate al Trashman, forse quella meglio riuscita è paradossalmente quella con meno spargimento di sangue. La terza morte dell’episodio, nella traquillità domestica della sua vittima, è elegantemente accompagnata da “Downtown” di Petula Clark, con un tocco di ironia sul perfetto smaltimento dei rifiuti organici.
Per amore del gore assistiamo compiaciuti alle opere del Trashman, ma date le poche scene di cui è protagonista, questo MOTW soffre un po’ di incompletezza narrativa, anche in qualità di complemento d’arredo alla fondamentale storyline di Scully. Il peso della responsabilità di chi crea è certamente il tema collante tra le due storie, ma appare vagamente forzata una partecipazione così accorata di Scully nella storia dell’artista, quasi a volerle mettere sullo stesso piano. In definitiva, non si arriva a una risoluzione efficace sul suo caso, se non per una spontanea ritirata del mostro e di chi lo ha creato. Una volta terminato il suo compito il Trashman scompare, si fa luce sulle sue origini, ma la minaccia si esaurisce da sé.
Margaret
La parte del leone in questo episodio la fa Dana, colpita dalla perdita della madre Margaret, personaggio prominente anche nella vecchia serie. Questa storyline è oro colato, è il driver emozionale che fornisce il reale contatto tra i fan della serie e i protagonisti, sotto le storie degli inquietanti mostri della settimana. La richiesta di Margaret scaturisce dal comprensibile desiderio di assicurarsi che chi rimane tra i vivi stia bene, prima di passare oltre, in un ultimo rassicurante saluto.
Il dispiacere per la scomparsa della madre non viene da sé ma, con lo stesso spirito che accompagna Margaret, Dana è punta nel vivo dall’associazione fatta tra suo figlio William e l’omonimo fratello. La volontà di assicurarsi che tutto vada bene e che il figlio sia felice non può essere esaudita, e il pensiero riaccende in Dana un mai sopito senso di colpa. L’interpretazione di Gillian Anderson è vero materiale da Emmy, sofferta in ogni sua sfaccettatura, mentre il focus si sposta dalle grande domandi sull’universo alle domande quotidiane, ma non per questo meno impegnative.
Dana: I believe that you will find all of your answers. You will find the answers to the biggest mysteries, and I will be there when you do. But my mysteries… I’ll never have answered.
L’anello debole di un episodio con tante potenzialità è proprio nel collegamento tra il main plot di Scully e il mostro della settimana: il dialogo finale tra M&S tenta di collegare la sensazione di aver trattato la propria creatura come “spazzatura” e il giustiziere dei senzatetto, ma il collegamento risulta stentato, poco efficace. Rimane anche il mistero irrisolto della collana di Margaret, che non sapremo se avrà risposta e rimane un elemento superfluo ed evitabile qualora non la trovasse, vista la durata limitatissima di questa miniserie.
Le imperfezioni e i collegamenti traballanti tra le storyline sono fortunatamente compensate dalla potenza della storia personale di Dana, fornendo un quadro complessivo di “Home Again” più che soddisfacente.
E il premio per la migliore inquadratura dell'anno va al genio che ha effettuato questa ripresa!! #XFiles pic.twitter.com/z1A1WDJnCv
— Fede (@musingsofaphile) February 9, 2016
"Una parte è lì, mentre la testa è nel secchio della spazzatura."
"Non l'ha neanche riciclata nel modo giusto."
Cari vecchi #XFiles :)))— 🤖 Davide 😺 (@craaash80) February 13, 2016
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