The Young Pope1×07 Episodio Sette – 1×08 Episodio Otto

Pio XIII viene ingannato proprio da chi gli sta maggiormente vicino e, mai come in questi episodi, veniamo posti di fronti alla sua vulnerabilità. Un viaggio pastorale in Africa diventa l'occasione per raccontare l'ennesima sfaccettatura della Chiesa.

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Arrivati a un passo dall’epilogo, The Young Pope non smette di stupire ed emozionare. Anzi, la serie firmata da Paolo Sorrentino traccia senza dubbio una parabola ascendente in quanto, col proseguire degli episodi, riesce a perfezionarsi e a sopperire a quella mancanza di movimento narrativo che si riscontrava nelle prime puntate (il tutto senza rinunciare a una messa in scena e a una regia di volta in volta sempre più suggestive e impeccabili).

L’umanità di Lenny Belardo emerge definitivamente: Pio XIII, il Papa inflessibile e calcolatore le cui decisioni fredde e rigide hanno portato scompiglio all’interno del mondo della Chiesa, perde ogni lucidità di fronte alla possibilità concreta di poter incontrare di nuovo i propri genitori. La sua immagine granitica si sgretola lasciando finalmente lo spazio per intravedere la parte più delicata della sua anima.

Un prete non cresce mai perché non può diventare un padre.

Lenny si comporta esattamente come un bambino impaziente e turbato che vive il momento straziante dell’attesa. Il suo dramma interiore diviene palese durante l’ennesima sequenza onirica inserita all’interno del racconto (in continuità con una poetica che è tipica di Sorrentino): la massa di neonati in piazza San Pietro è un simbolo forte e crudo che ben sintetizza lo stato d’animo di chi, come Lenny, si è sempre sentito dimenticato. Il pezzo mancante della pipa è la metà del cuore che gli è stato strappato il giorno dell’abbandono, una parte di sé che è finalmente pronto a ricevere indietro. Il suo personaggio cambia radicalmente e si mostra per la prima volta totalmente indifeso; a nulla vale lo sguardo severo che rivolge ai due anziani che si presentano all’udienza. Dal suo volto traspare in realtà la paura di non trovare ciò che va cercando da una vita intera. Il risultato è una delle scene più toccanti della serie: Lenny, in maniera quasi primordiale, tenta di ritrovare l’odore perduto dei suoi genitori addosso a coloro che dichiarano di esserlo. Ma ancora una volta si allontana dalle sue radici e quelli che ha di fronte diventano solo due anonimi volti rugosi cosicché, presa coscienza dell’inganno, l’ira prende il posto della commozione.

The Young Pope 1x07-1x08 recensione

Nello scenario così delineato, caratterizzato da un Pontefice che ha smarrito la Fede, la parentesi dedicata al Cardinale Dussolier pare incastonarsi perfettamente: la sua storia è forse quella che mostra in maniera più efficace le contraddizioni insite all’interno della Chiesa. Dussolier sembra essere un uomo buono, corretto, che crede davvero nei valori che è chiamato a rappresentare e soffre al punto tale da decidere di abbandonare il Vaticano a seguito del suicidio del giovane Angelo Sanchez a cui era stata negata la possibilità di tentare la strada del sacerdozio.

Ma Andrew Dussolier è anche un prete che ha tradito il voto del celibato e la cui vita è stata spezzata proprio a causa della relazione avuta con la moglie di un narcotrafficante. L’epilogo della sua storia viene inserito magistralmente all’interno della narrazione: il montaggio alternato ci mostra il calvario finale del migliore amico del Papa accostato all’immagine di quest’ultimo che passeggia pensieroso tra i giardini del Vaticano. La musica di Antonello Venditti, inizialmente diegetica, dolce accompagnamento del lavoro delle suore, si allontana pian piano uscendo dal quadro fino a che le note di Non ci sono anime arrivano a sottolineare in maniera stridente la violenza subita da Dussolier, accompagnandolo in un ultimo fotogramma.

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Lenny Belardo si trova nuovamente alle prese con un abbandono, involontario certo, ma si tratta pur sempre un distacco. La reazione non può che essere plasmata sul solco del carattere eclettico del protagonista: perciò, dopo un iniziale commovente monologo rivolto all’amico, ritroviamo Pio XIII intento a dedicarsi allo sport durante le vacanze nella residenza estiva a Castel Gandolfo. Il velo di sofferenza che avvolge il suo sguardo si tramuta in una perenne stanchezza: il Papa è stanco, stanco di soffrire, stanco di sentirti abbandonato, stanco di non credere in Dio.

Paura e libertà stanno sempre insieme come due vecchi sposi, pronti a morire l’uno per l’altro.

La necessità di fare qualcosa per riguadagnare consensi è lo spunto per accettare di partecipare al primo viaggio pastorale in Africa. Ad aspettarlo Suor Antonia, missionaria dalla lunga esperienza bramosa di mostrare il suo operato al vicario di Cristo.

Le sequenze del viaggio alternano momenti di leggerezza (il Cardinal Voiello offre mentine alla donna famigerata per il suo problema con l’alitosi) a istanti drammatici: Suor Antonia si rivela non essere la Santa che tutti acclamavano, ma una despota mascherata che sfrutta le sue risorse per ottenere vantaggi e favori di ogni genere.

Per l’ennesima volta la Chiesa viene rappresentata con tutte le sue contraddizioni: ragazzini che vengono picchiati perché colti a tentare di “rubare” dell’acqua e missionari che invece hanno a loro disposizione frigoriferi interi colmi di bottiglie. In questa circostanza la figura di Lenny Belardo ci appare ancora più credibile e onesta: è vero, a volte è freddo, insensibile, persino spietato ma mai tenta di nascondersi dietro una maschera. È questa la sua grande forza: Papa Pio XIII non nasconde la sua verità, per quanto scomoda o socialmente inaccettabile.

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È nell’epilogo che The Young Pope raggiunge il suo momento più alto: costretto ad atterrare a Napoli per cause tecniche, Pio XIII chiede di fermarsi in una stazione di servizio. Il quadro che ci si pone davanti è capace di emozionare nel profondo: vediamo un Papa che si è sempre mostrato altezzoso e superbo inginocchiarsi davanti a una fila di camion parcheggiati nel mezzo della notte e pregare. Lenny si rivolge a Dio nel posto dove più facilmente si può ritrovare, nel posto più vicino all’uomo. La stazione di servizio, un luogo di passaggio, di incontri casuali, di uomini che lavorano, diventa il tempio per ricongiungersi a Lui. È in questo momento che Pio XIII mostra la sua santità e tutti possono vederla, attraverso i finestrini bagnati delle auto ufficiali, è palpabile, tangente. Lenny parla con Dio e lo fa con la semplicità di chi lo conosce. Tutto in questo quadro è perfetto: la composizione, il ritmo, i dettagli, la colonna sonora rendono l’epilogo dell’ottava puntata il picco più alto raggiunto da The Young Pope.

4.5

 

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