The Walking Dead8×15 Worth – 8×16 Wrath

La guerra di The Walking Dead ai vostri nervi volge finalmente al termine: Negan e Rick se le danno di santa ragione in un finale che riesce incredibilmente a chiudere le sconclusionate vicende di una stagione dimenticabilissima.

7.5

La lunga e sofferta ottava stagione di The Walking Dead giunge al termine con due episodi che, a differenza degli anni passati, danno finalmente un senso di chiusura alla trama orizzontale, tanto che, con i dovuti accorgimenti, sarebbero risultati anche ottimi finali di serie, mentre gli autori hanno deciso di protrarre per almeno un altro arco narrativo le avventure di Rick e compagni, nonostante gli ascolti (e la qualità) suggerissero un ripensamento.

Worth

Convintosi a leggere la lettera di Carl, Rick rimugina sull’idea di una soluzione pacifica che porti ad un nuovo mondo, ma l’odio nei confronti di Negan offusca il suo giudizio. Rosita Daryl intanto cercano di rapire Eugene  per impedire che fabbrichi altri proiettili per i Savior, ma il piano fallisce miseramente di fronte all’audacia dello scienziato, più infimo e subdolo che mai. Al Santuario le cose non vanno meglio, con Negan che seda una volta per tutte la rivolta di Simon e svela il doppio gioco di Dwight grazie a una rediviva Laura. Approfittando delle informazioni in suo possesso il leader dei Salvatori tende una trappola al gruppo di Hilltop, non prima però di aver sentito da Michonne la lettera che Carl aveva scritto per lui, in cui il ragazzo pregava (inutilmente) lo spietato nemico di sforzarsi a costruire un mondo di pace col padre.

Un episodio legato alla risoluzione degli scontri interni alle due fazioni, con i doppiogiochisti inchiodati alle loro responsabilità: da una parte Eugene affronta la rabbia di Rosita, l’elemento più connesso e dunque più tradito dal suo voltafaccia; dall’altra Negan finisce alla sua maniera il tormentato piano di Dwight, servendosi però prima dell’uomo per portare allo scoperto l’altro traditore. Siamo in parte lontani dalle vicende di Hilltop, con un focus più dettagliato sulle dinamiche interne dei Salvatori (anche nel segmento dedicato a Eugene e Gabriel); fa eccezione l’inutile arco di Oceanside Aaron, minutaggio del tutto sprecato per una sottotrama che non ha mai preso il volo in questa stagione.

Risalta forte, ancora una volta, il tema della sopravvivenza e dei mezzi (e mezzucci) per mantenerla: Gabriel ed Eugene sono in questo contrapposti, il primo disposto a morire solo dopo aver dato valore alle proprie azioni, l’altro vigliaccamente legato a qualsiasi cosa possa garantirgli di continuare a respirare

Wrath

Il giorno dello scontro è finalmente giunto: con un’abile mossa strategica, Negan anticipa i sospetti di Rick e riesce a farlo cadere nella sua trappola. Solo il provvidenziale piano di Eugene salva i nostri da una sconfitta letale, così come Hilltop continuerà ad esistere grazie all’intervento delle donne di Oceanside, prontamente intervenute in soccorso di Tara Alden. Nonostante la violenza dello scontro, Rick decide di non uccidere Negan e tenerlo prigioniero come monito per chiunque decidesse di interrompere il nuovo ordine pacifico che nascerà dalle macerie di questa “guerra”. Questa decisione lo pone in contrasto con Maggie, la cui risoluzione nel voler uccidere l’ex leader dei Salvatori trova consenso tra Jesus e Daryl, pronti in futuro ad agire contro lo sceriffo e Michonne.

La tregua mal si abbina però a un uomo che ha completamente perso se stesso come Morgan, che si prende una pausa dal gruppo e decide di andare alla ricerca di quel che resta dell’uomo che era. Prima di farlo convincerà Jadis, il cui vero nome scopriamo essere Anne, ad unirsi alla nuova comunità, in un mondo decisamente meno ovattato rispetto a quello immaginato da Carl, ma non per questo meno pacifico.

La maggior parte dei conflitti trova una soluzione in questo episodio: il principale, Negan vs Rick, si conclude con un netto distacco rispetto al parallelismo che la stagione aveva volutamente tracciato tra i due. A conti fatti Rick è forse più simile a Morgan, con cui si è trovato a contatto nelle ultime puntate. Il dialogo tra i due a inizio episodio è in questo illuminante, sottolineando come le reazioni alla perdita del figlio da parte di entrambi siano spaventosamente convergenti. Fino a quando Rick non decide di risparmiare Negan.

Questo gesto riporta lo sceriffo a conciliarsi con la memoria del figlio e soprattutto con la sua eredità, sanando un conflitto interiore prima ancora che esteriore. Al contempo trovano pace i conflitti tra Rosita ed Eugene, nettamente rivalutato dopo diverse stagioni trascorse ad odiarlo, e tra Dwight e Daryl, mettendo fine ad un tira e molla che si protrae da innumerevoli puntate. Dall’altro lato però si apre l’enorme frattura che sarà alla base, probabilmente, insieme al gruppo di Georgie, delle trame della prossima stagione: quella tra Maggie e Rick, ovvero i due leader che più hanno perso in questa guerra.

Rimangono sul campo di battaglia diversi dubbi sulla gestione del conflitto, nettamente sbilanciato a favore dei Savior, decisamente più organizzati e tattici, rispetto sia a Rick che al gruppo di Hilltop, inevitabilmente persi senza il duplice deus ex machina. Piccoli dettagli che inficiano un buon episodio, non eccelso ma comunque capace di dare aria e conclusione a una stagione raffazzonata, inutilmente dilatata nei tempi e nelle trame; un conflitto snervante per l’incapacità di rendere il senso di una minaccia imminente, vissuto piuttosto come una serie di spari a puntata intervallati da superficiali dialoghi sul bene e il male.

Un finale da sette porcamiseria per una stagione da tre

Porcamiseria
  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
7.5/10

In breve

Il finale di stagione di The Walking Dead alza l’asticella di una stagione che ha puntato al ribasso, scommettendo su un conflitto gestito malamente nella forma e nel contenuto. Il riscatto di alcuni personaggi porta alla chiusura di sottotrame trascinatesi troppo a lungo, lasciando margini di speranzosa manovra per la prossima (evitabile) stagione.

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Porcamiseria

7.5

Il finale di stagione di The Walking Dead alza l'asticella di una stagione che ha puntato al ribasso, scommettendo su un conflitto gestito malamente nella forma e nel contenuto. Il riscatto di alcuni personaggi porta alla chiusura di sottotrame trascinatesi troppo a lungo, lasciando margini di speranzosa manovra per la prossima (evitabile) stagione.

Storia 7.5 Tecnica 7 Emozione 8
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