The Walking Dead8×10 The Lost and the Plunderers

Un lieve bip nell'elettroencefalogramma piatto di The Walking Dead fa sobbalzare ridestando gli spettatori, ma non basta un flebile segno di vita a fare urlare al miracolo.

5.0

Dopo la deludente dipartita di Carl nell’episodio precedenteThe Walking Dead prova a tracciare le reazioni dei personaggi più intimamente coinvolti e, al contempo, di riprendere le fila delle storyline secondarie.

Rick Michonne abbandonano con molta difficoltà (psicologica) quel che resta di Alexandria e con essa la tomba di Carl, cercando di interpretare le ultime volontà del ragazzo e le sue lettere, tra cui spicca una diretta a Negan. Nel frattempo l’episodio si snoda in segmenti ben precisi dedicati a determinati personaggi: i primi riguardano la ragazza con la katana e il capo dei Saviors, mentre il resto della puntata si focalizza, in ordine, su EnidSimonJadis e conclude con Rick. I vari spezzoni, pur centrati sui rispettivi protagonisti, sono interconnessi dalla trama verticale dell’episodio, ad eccezione delle vicende di Aaron ed Enid ad Oceansidenon a caso la parte più debole della puntata. Quanto accade ai due è infatti un mero riempitivo per ricordare al mondo la loro presenza e la bassezza del fondo che riescono a toccare gli autori dello show: è del tutto ridicolo che Enid affermi orgogliosamente di saper riconoscere i nemici dagli amici e che (testualmente) “sappiano chi uccidere” quando non meno di due episodi fa hanno sparato accidentalmente a Natania. Il ritorno ad Hilltop della ragazza è oltretutto incoerente con tutto quanto è stato detto e fatto per portarla al fianco di Aaron.

Gli altri segmenti dell’episodio raccontano invece del rapporto ai ferri corti tra Negan e Simon, cercando di mostrare quanto, più che Lucille e il suo proprietario, sia da temere il sistema intimidatorio creato per i Saviors e che adesso, in preda alla collera e al desiderio di vendetta, sta sfuggendo di mano allo stesso Negan. A fare le spese di questa perdita di controllo sono gli Scavengers, colpevoli di aver stretto accordi con Rick e, agli occhi di Simon, insufficientemente pentiti: Jadis rimarrà l’unica sopravvissuta del gruppo della discarica, occupandosi personalmente di terminare i suoi ex compagni ritornati in vita. Veniamo a conoscenza di qualche dettaglio in più sulla donna e sul suo desiderio di tenere la propria compagine al di fuori della guerra, ma una frettolosa descrizione del passato non è sufficiente a dare profondità al personaggio e mette in discussione il ruolo narrativo degli Scavengers all’interno di questo arco bellico.

La sopravvivenza di Jadis è legata al suo incontro con Rick, che, ignorando l’invito alla concordia lasciato in eredità da Carl, dapprima abbandona la donna al suo destino, poi, dopo aver aperto le lettere destinate a sé stesso e Negan, chiama il rivale per informarlo della morte del giovane Grimes, suscitando in lui una sincera reazione di tristezza. La collera però acceca lo sceriffo, incapace di accettare ed esaudire il desiderio di pace del figlio, trovandosi così a minacciare nuovamente Negan, il quale, rinunciando alle volgarità, tira fuori un monologo che colpisce anche più duramente della sua amata Lucille, dove tutte le colpe di Rick e le sue mancanze come genitore vengono esposte. Paradossalmente, ed è forse l’effetto desiderato dagli autori, è più l’elaborazione del lutto di Negan a risaltare in questo episodio, a discapito di quella di Rick, che si perde nella frammentazione delle storyline. Il leader dei Saviors risulta così più umano, dando una valenza ancora più importante al suo alterco con Simon, in cui le posizioni del primo sono decisamente più moderate rispetto a quelle del secondo.

Se dal punto di vista narrativo assistiamo a una lieve ripresa, dal punto di vista tecnico l’episodio sprofonda miseramente, tra movimenti di macchina terribili e zoom pacchiani. La stessa costruzione cronologica dell’episodio, in linea con le altre scelte di questa assurda stagione, lascia un po’ il tempo che trova e non ha una ragione valida che ne giustifichi la preferenza. Leggeri miglioramenti, quindi, ma un livello ancora insufficiente nel complesso.

Porcamiseria
  • 6/10
    Storia - 6/10
  • 4/10
    Tecnica - 4/10
  • 5/10
    Emozione - 5/10
5/10

In breve

La frammentazione dell’episodio, pur dando respiro ad alcune sottotrame, pecca più nella realizzazione tecnica che non nella narrazione, capace di colpire soprattutto sul finale col discorso di Negan. Lievi miglioramenti ma non ancora sufficienti.

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3.5/10 (4 votes)

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Porcamiseria

5

La frammentazione dell'episodio, pur dando respiro ad alcune sottotrame, pecca più nella realizzazione tecnica che non nella narrazione, capace di colpire soprattutto sul finale col discorso di Negan. Lievi miglioramenti ma non ancora sufficienti.

Storia 6 Tecnica 4 Emozione 5
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