The Walking Dead8×09 Honor

A quelli che aspettavano di stappare lo spumante per celebrare questo momento suggeriamo di dosarlo bene per riuscire ad arrivare alla fine di questi mortali sessanta minuti.

5.3

Ce l’eravamo augurati nella recensione del finale di metà stagione dello scorso dicembre e siamo stati esauditi con un episodio che chiarisce due degli aspetti tenuti off screen nella prima parte di quest’anno: come hanno fatto i savior a liberarsi e le dinamiche che hanno portato al morso di Carl.

At the Bottom of Everything

Così si chiama la canzone di apertura di questa puntata, che sintetizza degnamente la direzione presa dagli autori per questa stagione. Honor segue fondamentalmente due segmenti narrativi (inizialmente tre): quello della missione di salvataggio di Ezekiel portata avanti da CarolMorgan e quello di Carl e gli altri ad Alexandria. Si tratta di un andamento delle due storyline nettamente contrapposto: frenetica ed action la prima, riflessiva e melodrammatica la seconda. Il tentativo attuato dal regista Greg Nicotero di bilanciare questi due aspetti facendo convergere in una simmetria speculare il percorso di Morgan e di Carl e le rispettive conclusioni, se da un lato sottolinea un buon intento, dall’altro, alla resa pratica fallisce miseramente, non riuscendo a dare il giusto peso ai singoli elementi delle due trame, che finiscono per risultare allungate in entrambi i casi.

L’addio al personaggio di Carl merita sicuramente una trattazione privilegiata, sia per la centralità narrativa del personaggio sia per la presenza nella crew fin dagli esordi; la gestione dei dialoghi incappa però nuovamente in noiosi cliché o pipponi evitabilissimi, relegando la parte interessante al minutaggio finale dell’episodio. È qui che saggiamente apprendiamo come i figli possano indicare la via ai genitori e contestualmente veniamo a sapere che l’onirica visione di una futura convivenza pacifica appartiene al ragazzo e non a Rick, che si incarica di portare avanti il sogno del figlio, il quale lo incolpa di aver tradito l’uomo che accolse gli sfollati di Woodbury nella prigione per abbracciare il credo dello sceriffo e risolvere tutto con la violenza.

Ci troviamo (e ci troveremo) quindi ad avere a che fare nuovamente con l’ormai banalizzato tema della necessità del male declinato in salsa The Walking Dead, di cui abbiamo una sintesi nella storia di Morgan, il quale, dopo aver condotto con Carol una missione in stile Metal Gear Solid, esegue una colonscopia a pancia aperta per il puro gusto di strappare della carne umana, ma si ritrova poi a tentennare dinanzi all’ennesimo dilemma sull’uccidere o meno il cattivo di turno. Sarà il giovane Henry a togliere ogni dubbio, assumendo una pragmaticità che non farebbe male abbracciare lo show. Intendiamoci, il tema della sopravvivenza e del superamento di alcuni limiti che questa comporta non è banale di per sé, ma la seria l’ha ormai privato di qualsiasi appeal, ricorrendo sempre alle medesime dinamiche per svolgerlo o ridicolizzando il risultato (si veda la straniante presenza di Negan nell’idilliaca Alexandria futura).

Alla confusione sui piani temporali – la puntata alterna caoticamente, come già nel primo episodio, flashbackflashforward veri e falsi – fa eco un certo disorientamento dovuto all’ambiguità del parallelismo tra Carl e Morgan, che, al di là del percorso inverso che hanno intrapreso, potrebbero essere connessi anche dall’importanza del rapporto padre/figlio in un contesto apocalittico, tema che riguarda da vicino entrambi i personaggi, ma su cui si è insistito troppo poco nell’episodio per avere conferma della presenza di questo nesso. Honor segna un ritorno coerente con le premesse di questa stagione: un ricorrente allungamento del brodo con qualche sparo in sottofondo. Un addio non all’altezza per uno dei protagonisti.

Porcamiseria
  • 5/10
    Storia - 5/10
  • 5/10
    Tecnica - 5/10
  • 6/10
    Emozione - 6/10
5.3/10

In breve

Honor segna l’inizio della seconda parte di stagione di The Walking Dead dando il benservito a uno dei protagonisti, confezionando un episodio a tratti banale e privo dell’appeal necessario a risollevare le sorti di una stagione segnata dalla noia.

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Dono della sintesi:

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Porcamiseria

5.3

Honor segna l'inizio della seconda parte di stagione di The Walking Dead dando il benservito a uno dei protagonisti, confezionando un episodio a tratti banale e privo dell'appeal necessario a risollevare le sorti di una stagione segnata dalla noia.

Storia 5 Tecnica 5 Emozione 6
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