The Vampire Diaries7×11 Things We Lost In The Fire

Probabilmente è vero che dopo ben sette stagioni, The Vampire Diaries non abbia più molto da dire. Se la puntata scorsa ci aveva fatto ben sperare – e il personaggio di Damon aveva dato una scossa notevole a uno show che ormai (e i rating lo confermano) si trascina settimana dopo settimana senza troppo entusiasmo […]

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Probabilmente è vero che dopo ben sette stagioni, The Vampire Diaries non abbia più molto da dire. Se la puntata scorsa ci aveva fatto ben sperare – e il personaggio di Damon aveva dato una scossa notevole a uno show che ormai (e i rating lo confermano) si trascina settimana dopo settimana senza troppo entusiasmo – questa settimana Mystic Falls ripiomba nelle solite, ripetitive dinamiche.

Regista di questo episodio è nientepopòdimenoche Paul Wesley, alias Stefan Salvatore, che si diletta dietro la macchina da presa come già capitato in passato, anche al suo fratello putativo sul piccolo schermo. Ma come si diceva prima, il tocco di una mano fresca non basta a risollevare le sorti di una serie che sta allungando fin troppo il brodo.

7x11 Things We Lost in the Fire Recensione Vampire Diaries

Dopo un Damon redivivo, scopriamo che c’è stato un altro balzo temporale – che sembra essere il leitmotiv della settima stagione; parecchie settimane dopo che Julian aveva intrappolato le anime dei due Salvatore nella Pietra della Fenice, Mystic Falls è piombata nel caos: Julian regna sovrano, spadroneggiando con i suoi Eretici in una cittadina che è ormai diventata il parco giochi dei vampiri. In una pessima replica di Sons of Anarchy, devo dire.

L’unica cosa realmente interessante di questa puntata – sorvolerò sul ruolo, e mi duole dirlo, sempre più inutile di Caroline, che per l’occasione (una festa per le gemelle non ancora nate) ha rispolverato fuori Tyler da non si sa bene dove – è constatare come l’Inferno che hanno vissuto Stefan e Damon nella Pietra non sia affatto finito. Come diceva qualcuno di famoso, il difficile non è entrare nel mondo dei morti ma riemergerne; in questo caso, in senso metaforico.

7x11 Things We Lost in the Fire Recensione Vampire Diaries

Sono numerosi i personaggi delle serie tv che hanno sofferto di stress post-traumatico: potremmo citarne davvero parecchi e tutti, senza esclusione, hanno mostrato come un trauma – di qualsiasi tipo – possa aiutare davvero lo sviluppo della personalità, aggiungendo sfumature a cui normalmente noi spettatori non faremmo caso. In particolare, Stefan e Damon sono entrambi vittima di questa sindrome, dopo essere riemersi dalla Pietra, e i danni che combinano a causa dello scollamento dalla realtà sono incalcolabili.

7x11 Things We Lost in the Fire Recensione Vampire Diaries

Stefan, che essendo stato recuperato ben prima del fratello avrebbe dovuto tenere sotto controllo Julian, è perseguitato dal “fantasma” di Damon; scopriamo infatti che nel suo personalissimo Inferno, dove rivive volta dopo volta la “morte” per affogamento per mano del defunto Sylas, Stefan ha deciso di abbandonare l’altro Salvatore per salvarsi la pellaccia. Un po’ come è successo a Damon nel suo calvario, del resto: misure estreme per smettere di soffrire.
Il fatto è che Stefan – l’eroico, il leale, il coraggioso Stefan – è tormentato dalla sua coscienza e in preda alla disperazione ha tentato di bruciare il fratello ancora in coma, per estirparlo completamente dalla sua vita. Caroline, fortunatamente, l’ha fermato.

Questo stralcio di approfondimento psicologico di Stefan, tuttavia, risulta piuttosto banale: vuoi perché il suo personaggio è già stato trattato in abbondanza, vuoi perché comunque non ha una caratterizzazione così complessa, il tutto risulta quasi noioso se paragonato alla puntata precedente. Ed è una spiegazione fin troppo facile per la presa di potere di Julian: siccome l’eroe è impegnato a combattere contro se stesso, il cattivo prevale. E tutti gli altri personaggi “buoni”? Non pervenuti.

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Per quanto riguarda Damon Salvatore, al solito The Vampire Diaries sembra puntare le sue carte migliori su di lui, mostrando come il suo Inferno l’abbia seguito anche fuori dalla Pietra della Fenice; il suo commilitone e complice della strage lo perseguita ancora e rappresenta (esattamente come Stefan) la coscienza di Damon. Quest’ultimo, sull’orlo di una crisi dato che continua a vederlo ovunque, rintraccia Tyler e lo costringe a portarlo dove nasconde la bara di Elena, poiché bisognoso di vedere il suo volto almeno una volta per riprendersi, diciamo.
Al solito, Elena Gilbert incarna la “bontà” di Damon, colei senza la quale il vampiro scivola verso la sua vera e oscura essenza; e al solito, non sono completamente d’accordo con questa rappresentazione, che come già ripetuto ritengo fin troppo riduttiva.

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Fatto sta che – forse per rimarcare il fatto che no, Nina Dobrev non tornerà mai nello show – Damon appicca il fuoco alla bara di Elena per liberarsi del suo ex commilitone, giusto perché lo scollamento con la realtà è tale che vede lui e non la sua amata in quella bara.
Questo è un gesto piuttosto estremo, con cui il maggiore dei Salvatore dovrà fare i conti – e non solo; non era certo l’unico ad aspettare il ritorno di Miss Gilbert, una volta che Bonnie avrà finito di vivere la sua vita. Invece, un episodio così grave sembra passare totalmente in secondo piano, visto che ancora nessuno ne è venuto a conoscenza.

Spero che la reazione di tutti non sia: “Hai bruciato Elena? Oh va bè, non importa, che vuoi che sia.” perché non sarebbe un comportamento plausibile, dato il peso che ha la faccenda. Del resto, l’ha specificato proprio Stefan stesso: la Pietra della Fenice fa rinascere chi esce da lì come il vero se stesso. Significa che rivedremo la discesa di Damon verso il lato oscuro? Again?
Non si spiega poi perché nel flashforward dei tre anni la bara di Elena ci sia ancora. Mi auguro non sia una svista e abbia una spiegazione più che logica.

7x11 Things We Lost in the Fire Recensione Vampire Diaries

Ma a quanto sembra sono tutti concentrati su altro: quella che sarà la “cattiva” di questa seconda metà stagione, The Vampire Diaries la infila così, in un discorso quasi casuale tra Nora e Bonnie. Viene fuori che una certa Cacciatrice perseguiti tutti coloro che si sono fatti un giretto nella Pietra della Fenice, per toglierli definitivamente di mezzo. Come agisce, chi sia e perché mandi cartoline penso verrà spiegato in seguito.

Nel frattempo, tre anni da quel momento, Matt Donovan è un poliziotto fatto e finito e – sembra – collabora proprio con questa fantomatica Cacciatrice. Il perché non consegni anche Caroline è un mistero, ma sembra tallonare stretti sia Damon che Stefan. Perché? Avrà finalmente ottenuto un ruolo utile ai fini della storia? Lo scopriremo.

7x11 Things We Lost in the Fire Recensione Vampire Diaries

Confesso di aver guardato l’orologio parecchie volte, durante la puntata. Noiosa, prevedibile e con parecchi buchi di trama. The Vampire Diaries ha ottime premesse, e questa stagione poteva davvero sparigliare tutte le carte in tavola; ma si sta solo incartando, in realtà, nei soliti meccanismi triti e ritriti. Julian sembra la copia sbiadita di Klaus, con lo stesso accento e la metà del carisma.
Due porcamiseria e mezzo, senza appello.
Speriamo che le cose perse nel fuoco – come recita il titolo – non siano le buone idee degli sceneggiatori.

2.5

 


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