The Rain1×01 Episode 1

Series Premiere In una Scandinavia sull'orlo della tragedia a causa di una misteriosa pioggia tossica, due fratelli riescono a scampare alla catastrofe. La prima serie danese prodotta da Netflix opta per il post-apocalittico, ma già nel pilot non sembra saperlo gestire in modo originale e con una regia che vada oltre la cupezza degli ambiente e delle inquadrature.

4.7

L’ambientazione post-apocalittica è di certo ricca di opportunità e permette la costruzione di storie dalla giusta dose di emotività e innovazione, o almeno così accadeva fino a qualche tempo fa. Ormai questo genere di narrazione, usato e abusato in ogni media, comincia ad arrivare a degli inevitabili cortocircuiti, in quanto non sempre vi si riesce a trovare la giusta dose di originalità per dare al proprio racconto o prodotto televisivo quel qualcosa in più che gli permetta di distinguersi da ciò che lo ha preceduto.

Già nella premessa, quindi, il compito di The Rain, la prima produzione danese di Netflix, era piuttosto arduo e purtroppo il pilot non dà molti motivi per convincerci di avere davanti uno show diverso, che possa imporsi rispetto agli altri titoli dello stesso genere: ci troviamo, difatti, in una Scandinavia sull’orlo della catastrofe, in cui una pioggia tossica sta decimando ad altissima velocità la popolazione. L’unico modo per sfuggire a questa calamità sembrano essere dei misteriosi bunker ed è proprio in uno di questi che Simone, la protagonista della serie, sarà costretta a recarsi insieme alla sua famiglia sotto esortazione del padre, che appare sin da subito troppo previdente e decisamente troppo invischiato nella faccenda. Tuttavia, in seguito alla partenza dell’uomo per risolvere la questione e al sacrificio della madre per salvare la vita dei suoi figli, la ragazza resterà presto sola in questo rifugio, con il pesante compito di badare al fratello minore Rasmus e proteggerlo ad ogni costo dato che, a detta del padre, egli è “la chiave di tutto”.

Oltre a questa trama di fondo, il primo episodio ha ben poco da offrirci: tra prove attoriali mediocri e scene di una lentezza disturbante, occupate per metà da urla e pianti e per metà da dialoghi che trascendono la definizione di banalità (a partire dalla frase succitata detta dal padre riguardo il ruolo di Rasmus), riusciamo ad arrivare alla fine solo grazie all’atmosfera ricca di pathos e ansia che fa da cornice a tutta la vicenda e che di certo, però, diventerebbe presto insufficiente. L’unica speranza, oltre a a quella che ci auguriamo essere una caratterizzazione dei personaggi ben più profonda e originale di quella presentata per il momento, in cui le reazioni dei ragazzini alla tragedia raramente sono credibili, risiede nel minimo accenno, tramite delle striminzite sequenze che sembrano dei flashback, alla costruzione di un mistero molto più grande della semplice calamità naturale.

Il pilot non dà molti motivi per convincerci di avere davanti uno show diverso, che possa imporsi rispetto agli altri dello stesso genere

Sicuramente qualcosa si smuoverà, come dimostra il salto temporale di 6 anni e l’incontro (o scontro?) con gli altri sopravvissuti nell’ultima scena, ma anche qui il rischio di diventare la copia più cupa e meno coinvolgente di The 100 è dietro l’angolo. Il problema, però, è proprio nel trovare la forza per andare avanti per assistere all’evoluzione di questa storyline e scoprire dove condurrà il mistero sulla pioggia tossica e la sua connessione con Rasmus: il pilot, che pur porta a termine senza infamia e senza lode l’obiettivo di introdurci alla vicenda, non aiuta certamente in questo senso e dà sempre più credito al sospetto che ormai ai vertici di Netflix si preferisca troppo la quantità alla qualità delle serie proposte, quando invece sarebbe bastato qualche virtuosismo registico e attoriale in più per permetterci di dar retta alla curiosità e proseguire nella visione senza dovercelo imporre, magari chiudendo un occhio sulla mancanza di creatività.

Porcamiseria
  • 4/10
    Storia - 4/10
  • 5/10
    Tecnica - 5/10
  • 5/10
    Emozione - 5/10
4.7/10

In breve

Arriva su Netflix la prima produzione danese, con un concept non particolarmente originale e con una trama che, stando a quello che intuiamo dal primo episodio, non si differenzia da quella di molti altri prodotti. Nonostante la costruzione di un’atmosfera cupa e ansiogena permetta al pilot di tenere lo spettatore con il fiato sospeso, la serie dovrà osare molto di più per intrattenere anche nei prossimi episodi.

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Porcamiseria

4.7

Arriva su Netflix la prima produzione danese, con un concept non particolarmente originale e con una trama che, stando a quello che intuiamo dal primo episodio, non si differenzia da quella di molti altri prodotti. Nonostante la costruzione di un'atmosfera cupa e ansiogena permetta al pilot di tenere lo spettatore con il fiato sospeso, la serie dovrà osare molto di più per intrattenere anche nei prossimi episodi.

Storia 4 Tecnica 5 Emozione 5
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