The End of the F***ing WorldSeason 1 Recap: Proiettili sparati al cielo

The End of the F***ing World infrange gli stereotipi dei teen drama, regalandoci una storia profondamente originale, in cui, forse per la prima volta, l’adolescenza viene narrata senza nessuna dose di pietismo o vittimismo. Alyssa e James impareranno a tenersi la mano in questo f***ing world, nel loro ultimo atto di rivolta ed amore.

8.7

The End of the F***ing World è la storia disfunzionale di due ragazzi, Alyssa e James, che si articola attraverso una doppia linea temporale: il passato, luogo dei loro traumi, origine del loro disagio e il futuro che scioglie i loro nodi emotivi, solo grazie all’amicizia solidale creata nel presente. Fino ai diciassette anni, Alyssa e James hanno sviluppato una personalità atipica, come riflesso di un background familiare distorto e manchevole. James, dopo aver assistito al suicidio della madre, ha vissuto nella convinzione di essere un killer sociopatico – la sua infanzia ci ricorda quasi gli esordi del giovane Dexter – in una bolla di autismo comunicativo, in cui ogni interazione con l’altro era sinistra, sincopata e mai efficace. Il tutto incrementato da un padre, sì buono, ma non in grado di far elaborare al figlio la tragedia infantile di cui era stato vittima e spettatore. Alyssa, abbandonata dal padre in tenera età, è costretta a vivere in una famiglia, in cui ha perso ogni ruolo e ogni diritto. Anche il diritto inviolabile e tacito di non essere molestata dal patrigno e di essere difesa dalla madre.

the end of f***ing world season 1 recap

Alyssa: I get these moments when I have to lie down, because everything feels, sort of, too much. And I look up and see the blue or the grey or the black and I feel myself melting into it. And for, like a split of second, I feel free and happy. Innocent. Like a dog. Or an alien. Or a baby.

Nel momento in cui questi ragazzi, con caratteri diametralmente opposti, si incontrano, avviene la ribellione. Il riscatto dall’infelicità. La fuga. Lei senza inibizioni e senza filtri, almeno all’apparenza. Lui rigidamente incapace ad esternare anche la più semplice delle emozioni.

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Così diversi, sono riusciti a stringere un sodalizio così profondo da alienarli in un micro-universo in cui ognuno ha affrontato i propri demoni e risolto i propri conflitti. In un’altalena di amore e odio, di tenerezze e risse, ognuno è penetrato nell’inconscio dell’altro, facendo emergere sogni alternati alle angosce più cupe. Ognuno è diventato lo specchio dell’altro in cui riflettersi e riflettere. Alyssa si è specchiata in James e ha tolto quella maschera superficiale che si era creata come un dispositivo di reazione e difesa, ha frenato l’istinto e ha accettato il fatto che a lei importa di James, dell’amicizia, di tutto. Ha accettato il fatto che soffre per il padre, la madre e tutte le situazioni nefaste in cui è stata coinvolta. Il punto nodale in cui Alyssa mostra la sua reale personalità è quando torna indietro a recuperare James in quel fast-food, dove l’aveva abbandonato in seguito al più che legittimo stress post-traumatico da omicidio.

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La parentesi sociale che hanno vissuto da soli ha permesso anche a James di liberarsi dai suoi schemi mentali. L’omicidio del serial killer, incontrato nella loro avventura, pone James di fronte alle proprie nevrosi e risolve il suo shock emotivo. Lo scuote e lo sintonizza con i suoi sentimenti, con i meandri più reconditi del suo inconscio. Si libera, comprende che non è affetto da nessuna psicosi, che ha ribrezzo del sangue come tutti, che ama, soffre, gioisce.

James: That was the day I learned that silence is really loud. Deafening. I think maybe my dad spent his whole life trying to avoid silence. When you have silence, it’s hard to keep stuff out. It’s all here. And you can’t get rid of it. I used to be able to get rid of things, banish them. But I knew, after that day…it wouldn’t be so easy anymore. Having finally murdered a human…I realized something quite important…I was pretty sure I wasn’t a psychopath.

La metamorfosi con Dexter finisce qui. A questo punto, entrambi senza maschera vivono la loro avventura e, finalmente, la loro storia sentimentale, senza forzature, ma con delicatezza e suggestione. Tutti i personaggi collaterali, le detective, il padre di Alyssa sui generis e spacciatore, la madre anaffettiva di James, il patrigno Tony spregevole, scompaiono di fronte al loro legame, che vince ogni principio di surrealismo. Tutto culmina in quella fuga liberatoria verso il mare dove James, ora diciottenne, diventa depositario di un emblematico messaggio.

I’ve just turned 18. And I think I understand what people mean to each other…

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Raccontare una storia come quella di The End of the F***ing World poteva essere rischioso, in quanto era facile cadere in una narrazione moralistica, melensa e apertamente didascalica, tipica di alcuni teen drama. Tale rischio invece è stato magistralmente annullato, grazie ad una sceneggiatura efficace, sintetica, leggera e che non ha la presunzione di inviare nessun messaggio. La loro storia, infatti, scorre velocemente, con un background musicale ed estetico di primo livello, che ci permette di cogliere le varie dinamiche in atto, soltanto attraverso lo scorrere di immagini. L’espressività di Jessica Barden e Alex Lawther, già esimio protagonista di Shut Up and Dance  di Black Mirror, è il punto di forza di una serie tv che, ispirata al fumetto The End of the Fucking World di Charles Forsman, trasmette i pensieri dei protagonisti con una voce fuori campo e con la loro mimica facciale. Infatti, è il loro efficace linguaggio non verbale che permette allo spettatore di sintonizzarsi con il loro mondo e di apprezzarli. Inoltre, sia Alyssa che James diventano iconici sin dal prima puntata, grazie all’originale dinamismo dei loro profili.

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The End of the F***ing World è un prodotto unico e raro, nel panorama dei teen drama, da cui si allontana definitivamente per aver raccontato una storia vista e rivista – la ribellione di due adolescenti – nel modo più originale e attraente possibile. Il tutto irrimediabilmente scisso in mille scenari, che trovano il loro punto convergente nell’atto di coraggio di Alyssa e James. The end of fucking world!

Porcamiseria
  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 10/10
    Tecnica - 10/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
8.7/10

In Breve

The End of the F***ing World racconta la rivolta adolescenziale di due ragazzi, Alyssa e James, in modo originale, iconico e suggestivo. La regia eccellente e l’interpretazione magistrale dei due protagonisti rende innovativa la più basica delle dinamiche adolescenziali. Chapeau.

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8.7

The End of the F***ing World racconta la rivolta adolescenziale di due ragazzi, Alyssa e James, in modo originale, iconico e suggestivo. La regia eccellente e l'interpretazione magistrale dei due protagonisti rende innovativa la più basica delle dinamiche adolescenziali. Chapeau.

Storia 8 Tecnica 10 Emozione 8
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